Povero Diavolo!

di Dave1994
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C'era una volta il Diavolo.
Oh, so già cosa state pensando: un uomo dalle corna scarlatte, lunghe ali nere di pipistrello sulla schiena e probabilmente con un forcone tra le mani.
No, il Diavolo di questa storia è un ometto leggermente diverso: piccolo, grassoccio e occhialuto. All'Inferno, e in parte anche sulla Terra, tutti lo temevano e provavano un intenso terrore al solo udire il suo nome. Ma lui, eterno incompreso, possedeva nel fondo della sua anima uno spirito buono e compassionevole. Non era sempre stato così: un tempo aveva guidato lui stesso la ribellione contro suo padre ed era stato punito per l'eternità, per questo.
Tuttavia, dopo millenni di reclusione e di un infernale lavoro burocratico (cercate di capire: gestire miliardi, centinaia di miliardi, di persone peccatrici non è cosa facile) aveva capito la lezione ed era addirittura sinceramente pentito per il suo passato. Un giorno, decise di chiedere udienza a suo padre, Dio, per ottenere la libertà e la possibilità di una vita normale al suo fianco.
- Papà - disse lui, segnato dall'aria poco salubre dell'Inferno - ho capito la lezione, ti chiedo scusa. Posso tornare insieme agli altri? Non vedo mio fratello da una vita. -
Dio si lisciò la barba rigogliosa, riflettendoci un po' su. Poi, siccome era un tipo di poche parole, rispose in maniera breve e coincisa:
 
- Potrai tornare quando non vi saranno più peccatori sulla Terra. -
 
Il Diavolo mise su il broncio: era impossibile che sette miliardi di pazzi smettessero di uccidersi l'un l'altro. Rassegnatosi, tornò al suo lavoro di ogni giorno.
Ci fu tuttavia una guerra, sulla Terra, e tutti gli uomini scomparvero nell'arco di tempo di dieci anni. Quando anche l'ultimo essere umano spirò, Dio convocò in Paradiso suo figlio, la pecora nera della famiglia, e gli disse:
 
- Sulla Terra non vi sono più peccatori. Puoi tornare tra noi. -
 
Con somma sorpresa del papà, il Diavolo scosse la testa e disse con rammarico:
- Non posso, papà. Ho troppo lavoro da fare laggiù: proprio in questo momento quei miliardi di pazzi si stanno massacrando tra loro persino nelle condizioni in cui versano. -
- Ma è assurdo! - esclamò il Padreterno, alzandosi in piedi dal suo trono dorato - perché diamine si comportano così? -
- Beh - disse suo figlio, con fare crucciato - fino a un'ora fa litigavano per decidere chi fra loro dovesse essere il capo. Poi, quando è stato detto loro che il capo ero io, hanno iniziato a fare baccano per chi dovesse essere il mio segretario. Quando ho detto loro di persona che di segretaria ne avevo già una, hanno iniziato a massacrarsi per decidere chi avrebbe preso il mio posto, un giorno. Per questo è meglio che resti all'Inferno: pensa se uno di quei pazzi dovesse prendere il mio posto! -




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