Game over, fine dei giochi.

di Im free
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Intanto che gli agenti si prepararono per quella sera, in una stanza buia con una piccola finestra si sentiva urlare …
«Taci stupida ragazzina! Ho se no ti faccio fuori prima del tempo!»
«Cosa vuoi da me? No la passerai liscia» a quel punto il rapinatore gli diede uno schiaffo
«Se non la smetti di frignare premo il grilletto»
«Si può sapere chi sei? »
«il mio nome non ha importanza adesso muta! Ho il gioco finisce prima del tempo muoviti e raggiungiamo la cima del palazzo»
Dopo qualche ora arrivarono Anthony e Raquel il palazzo in fondo videro una ragazzina sul cornicione si avvicinarono con cautela.
«Scendi non fare pazzie,dov’è lui?» disse Anthony
«Mi cercavate? Beh eccomi, oh che maleducato scusate mi presento sono Carl Durand e sono qui per effettuare la mia vendetta…»
«di che vendetta parli? Lascia stare la ragazza!»
«Mia figlia è morta a causa di suo padre! Era ammalata e lui quando la opero fece poco e niente lo denunciamo per negligenza ma l’accusa è stata respinta allora io farò provare a lui ciò che ho passato io e niente mi fermerà»
«Fermo non fare pazzie!.... »  
« Tempo scaduto! » Cosi Carl spinse la ragazza giù dal palazzo Anthony si precipitò a prenderla ma fu troppo tardi e cominciò a picchiare Carl
«Vigliacco! non riporterà indietro tua figlia! » Carl gli aveva sottratto la pistola e quando Raquel cercò di far allontanare Anthony perché stava diventando troppo violento si alzò e disse «…vero non avrò mia figlia indietro, ma almeno sono un po’ sollevato… non ti preoccupare piccola papà arriva…» dopo questa ultima frase Carl si sparò.
I due agenti tornarono in centrale.
« Signori vi abbiamo convocati qui per un motivo…»
«Avete trovato nostra figlia! Sta bene dov’è?»
«…Non è facile per averla trovata l’abbiamo trovata purtroppo siamo arrivati troppo tardi»
Gli agenti raccontarono cosa era successo e il motivo dell’ accaduto spiegando che adesso non potevano fare più niente.
«Raquel tutto bene? »
«eravamo così vicini, se fossimo arrivati prima…»
«abbiamo fatto del nostro meglio e non è bastato, in questo gioco non eravamo preparati…»




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