Amori e amicizie tra i banchi di scuola

di _Fy
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Salve! Non posterò per parecchio tempo o almeno credo visto che un viaggio mi attende... Nonostante non abbia ricevuto critiche o commenti o comunque qualche segnale che ciò che scrivo non è tanto orrendo, continuerò a farlo per il piacere di scrivere ed esprimermi! Grazie mille a tutti =) Vi lascio ad un breve capitolo.

- Tutto bene?

Matteo si girò con ancora quel sorrisino stampato sulle labbra e lasciò che i suoi occhi incontrassero quelli timorosi di Liliana.

Si soffermò ad osservarla; doveva ammettere che la ragazza di fronte non aveva nulla da invidiare alle altre, era ben proporzionata, il fisico appariva alto e slanciato, il viso piccolo e ovale, era incorniciato da dei capell castani, lunghi e lisci che le scendevano fin sopra le spalle, i suoi occhi erano di un color verde menta così grandi e gentili, il naso dritto e poco più in basso le labbra sottili che ben si addicevano al suo volto così armonioso. 

- Dove hai lasciato la tua amichetta?

A Liliana non sfuggi quell'interesse malcerato che Matteo fece emergere dalle sue labbra; a prima vista la sua poteva apparire come una provocazione e seppur in realtà lo fosse, a Liliana non erano certo passati in osservati gli sguardi che i due tendevano a mandarsi.

- Ti interessa la mia amica, vedo.

Liliana non era certo il tipo da farsi passare la mosca al naso, raccolse quella provocazione sperando con tutta se stessa che il suo tener testa a quel ragazzo così bello, potesse cacciare su di sé un filino di quell'attrattiva che Sara sembrava esercitare su di lui.
Matteo, dal canto suo, rimase piacevolmente sorpreso dalla grinta della ragazza, non abbastanza tuttavia da meritarsi le sue attenzioni ma nonostante ciò decise di continuare quel piccolo gioco che si era venuto a creare, un gioco senza regole che non avrebbe portato a nessun vincitore e nessun vinto.

- Potrebbe o potresti interessarmi tu, chi lo sa.

Il suo sguardo magnetico sembrò far vacillare Liliana per qualche attimo; in vita sua non aveva mai incontrato degli occhi così belli, le ricordava la neve, l'inverno, la cioccolata calda, le coperte e il fuoco che scoppietta nel camino, si perchè quello sguardo riusciva a tarsmetterle anche calore. 

Si chiese cosa gli rendesse così freddi e caldi nello stesso tempo. 

- Ah si? Interessante allora!

Liliana tentò di sembrare più sicura di quanto non fosse ma la sua voce a tratti tremante, faceva chiaramente intendere quando non lo fosse realmente.

Matteo aveva vagliato l'idea di utilizzarla per arrivare alla ragazza dagli occhi di cioccolato, tuttavia per quanto fosse meschino e crudele, per quanto più volte si fosse etichettato come un mosto, non voleva arrivare ad utilizzarla, ferire ancora i sentimenti di qualcuno.

No, non lo avrebbe permesso.

Nonostante per lui, in amore, non esistessero regole, conosceva ancora una volta il prezzo da pagara.

Inoltre, si era ripromesso poco prima di non interferire più nella vita di quella ragazza, per quanto alto potesse essere il suo interesse, per quanto questo sentimento a lui sembrasse così sconosciuto e per quanto nonostante tutto nutrisse la voglia di esplorarlo ancora e ancora, non poteva infangare ancora un'altra vita, lui non ne era degno. 

- Ti lascerò nel dubbio credo, io vado.

- Ti andrebbe di uscire con me e Sara oggi?

Il suo era stato un invito azzardato ma non voleva proprio demordere, non velava rinunciare a quel ragazzo, ormai aveva ben compreso di essere entrata in una delle sue tante fasi di innamoramento, eppure, quella volta, le sembrò diverso. 

Sapeva che, mettere in mezzo la sua migliore amica, sarebbe stato l'unico modo per assicurarsi la presenza di Matteo.

Non le importava il mezzo, voleva raggiungere il fine.

Matteo si sarebbe ricreduto presto sul suo conto, l'avrabbe rivalutata e scelta alla fine.

Dal canto suo, il ragazza, era rimasto paralizzato davanti a quella proposta così allettante.

Ragione e sentimento sembravano scontrarsi dentro di lui senza però portare a nessun risultato; ancora una volta non vi era nessun vincitore e nessun vinto. Sembrava proprio che, quella strana giornata, vertesse proprio su quelle posizioni, sull'incertezza e l'inconcretazza, su quella battaglia che da tempo ormai, sembra lo stesse divorando dentro. 

Poi, l'istinto prevalse e quasi con inconsapevolezza si ritrovò ad accettare, maledicendosi due secondi dopo; il suo istinto non lo aveva mai portato a nulla di buona.

Come quella sera. 

- Perfetto, avevamo deciso di fare un pochino di shopping e poi andare in qualche locale, naturalmente la nostra compagnia ti costerà fatica e pazienza ma ne vale la pena. Ci vediamo alla gelateria del centro verso le 17.30! A dopo!

Fuggì via senza neanche dargli il tempo di ribattere; ormai era visibilmente incastrato, e dire che a lui lo shopping non era mai nemmeno piaciuto! 

Sospirò messo alle strette; certo, avrebbe potuto dare buca ma nella sua mente, l'immagine del volto sorridente di Sara, lo fece desitere dal suo intento. Infondo, si ritrovò a pensare, quanto atroce poteva essere?

 

 

Liliana si rese conto di aver combinato un bel pasticcio; infondo lei e Sara non avevano preso alcun appuntamento e la ragazza poteva anche decidere di non accompagnarla.

Sapeva quanto potesse essere testarda alle volte.

Infondo Sara sarebbe comunque venuta se avesse fatto gli occhi dolci, quello che non sarebbe riuscita a sopportare erano le varie lamentele che ne sarebbero conseguite nonostante tutto. 

La sua migliore amica aveva un grande cuore ma il più delle volte era pesante e polemicosa e questo per lei, era di difficile sopportazione. 

Affrettò il suo passo per raggiungere nuovamente il bagno; aveva lasciato Sara ad attenderla lì quando, attirata dal rumore di quei passi che immediatamente aveva ricondotto a Matteo, non aveva resistito e con una scusa accampata in aria, era fuggita via come se avesse il diavolo alle calcagna.

Sorrise pensando che forse lo aveva davvero; Matteo era diventato il suo diavoletto personale. 


Una volta raggiunta la fatidica porta, la aprii con timore, come se Sara potesse realmente già essere a conoscenza del motivo di quella lunga sparizione; tuttavia, una volta dentro, ad accoglierla non trovò un paio di occhi sospettosi come aveva temuto, bensì il volto sorridente della sua amica che la guardava con affetto. Questo la fece sentire colpevole, di cosa poi non lo seppe. 

- E il libro?

- Come?! 

Liliana si sentì presa in contro piede.

- Eri uscita di fretta e furio con questa giustificazione.

Sara nutrì il sospetto che la sua cara amica potesse averle rifilato una scusa qualunque, sospetto che divenne realtà non appena Liliana aprì nuovamente la bocca per parlare.

- Matteo mi ha chiesto di uscire, vieni con me ti prego.





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