Cara Courtney... - Capitolo 1
Courtney si alzò a fatica dal letto, quella mattina. Un
pallido sole risplendeva nel cielo visibile dalla finestra della camera.
Quel giorno doveva essere il più bello della sua vita,
invece era diventato il più brutto.
Aprì l’armadio, guardò per un attimo un vestito viola.
Qualche settimana fa voleva metterlo per quel giorno, per il
suo sedicesimo compleanno.
Ma non poteva, non in quella circostanza.
Prese alla fine un altro vestito, interamente nero.
Lo odiava quel colore. Era il colore della morte,
del lutto, della tristezza.
Si vestì a rallentatore, mentre ascoltava il silenzio
opprimente di quella casa, ormai vuota.
Uscì e andò verso la chiesa. Arrivata a destinazione, molti
dei presenti la fermavano, per darle le condoglianze, ma lei non li ascoltava.
Nessuno si era ricordato che era anche il suo compleanno!
Si sedette su una panca in prima fila, di fianco a sua
madre. Davanti a lei, attorniata da una corona di fiori, c’era suo padre,
richiuso in quella bara di legno di quercia.
La ragazza guardò la foto del padre, posta li affianco: Le
assomigliava in tutto e per tutto, tranne per gli occhi; i suoi erano neri,
quelli di suo padre erano di un magnifico grigio.
Non sarebbe stata mai più osservata da quegli occhi. A quel pensiero,
sentì le lacrime pizzicarle gli angoli degli occhi.
Le ricaccio indietro: suo padre le aveva insegnato ad essere
forte.
Il parroco cominciò la cerimonia, ma lei non lo ascoltava.
Alla fine del funerale, seguì la bara fino a che non fu
sotterrata da tre metri di terra.
Dopo che tutti se ne furono andati, Courtney poté finalmente
piangere.
Le lacrime le solcarono il viso ambrato immediatamente e
sentì tutta la sua tristezza sgorgare via dagli occhi.
Guardò per un ultima volta la lapide del padre.
Sapeva che era malato, ma non pensava che se ne sarebbe
andato tanto presto.
Si asciugò gli occhi sulla manica del vestito e ritornò a
casa.
Appena si chiuse la porta alle spalle, in un attimo di
follia ed ira, lanciò contro il muro le scarpe e la borsa, mentre lentamente si
accasciava a terra.
Era stata una stupida: si era illusa che suo padre sarebbe
guarito, che sarebbe stato sempre presente, ma adesso doveva affrontare la
realtà; che suo padre era morto e lei doveva farsi forza.
Si alzò dal pavimento e notò qualcosa su cui si era seduta:
una lettera.
La prese, si sedette sul divano e cominciò a leggere la
disordinata calligrafia impressa nella carta.
Cara Courtney,
Sono sicura che tu non
mi conosci, bhe adesso mi presento:
Io sono Anabel, se
stai leggendo questa lettera,vuol dire che hai compiuto sedici anni, e quindi
adesso hai il diritto di sapere.
Devi sapere che prima
che tu nascessi, tuo padre e tua madre stavano passando un brutto periodo di
crisi. È così che ho conosciuto tuo padre. Io e Jack siamo stati amanti per un
lungo periodo. Io lo amavo, lui cercava solo di sfuggire dalle ansie del suo
matrimonio. Dopo un anno dal nostro incontro, tuo padre si era reso conto che
doveva fare una scelta: o me o tua madre. Ha scelto lei. Io non l’ho biasimato:
sarebbe stato più felice con lei. Ero sicura che l’avrei dimenticato, ma mi
sbagliavo. Dopo un mese dalla rottura della nostra relazione, scoprì di essere
incinta, e che il padre era lui.
Volevo diglierlo ma,
fatalità del destino, anche tua madre era incinta.
Non volevo rovinare la
vita a nessuno, neanche a lei. Così decisi di non dire niente, e di tenermi il
bambino.
Dopo nove mesi, diedi
alla luce il mio bambino, lo stesso giorno in cui nascesti tu.
Era un maschio. Un
bellissimo maschietto. Aveva gli occhi di tuo padre. Quel bellissimo grigio
penetrante che mi fece innamorare di Jack. Decisi di chiamarlo Scott e di
dirgli, a tempo debito, tutta la verità. Mi sono promessa che anche tu dovevi
sapere tutta la storia. Così sto scrivendo questa lettera, che riceverai in
tempo per il tuo sedicesimo compleanno. Vorrei solo chiederti scusa. Scusa per
non averti detto prima la verità. Sono stata una vigliacca.
So che adesso vorrai
vedere tuo “fratello”. Ho allegato due biglietti aerei, per te e tuo padre, e
l’indirizzo di casa mia.
Vi aspetto con ansia,
sono sicura che Scott sarà felice di avere una “sorella”, sai, è un bambino
molto timido e solo.
Ci vediamo presto
Anabel
Courtney lesse più e più volte quella lettera. Non riusciva
a crederci: aveva un fratello!
Non poteva credere che suo padre aveva fatto tutte quelle
cose: forse era per quel motivo che sua madre lo aveva lasciato…
In quel preciso istante, la ragazza si rese conto che non
aveva mai conosciuto veramente suo padre. Forse le aveva nascosto qualcos’altro…
Guardò i biglietti aeri: una parte di lei aveva paura di
quello che avrebbe trovato la giù, un’altra era curiosa di scoprire com’era il
suo nuovo fratello; forse le assomigliava…
Gettò la lettera a terra
e corse in camera sua. Decise che ci avrebbe pensato l’indomani mattina,
mentre si addormentava, il viso lucido di lacrime.
Angolo dell'Autrice:
Wow oggi sono piena di ispirazione!
Lo so che sono già impegnata a scrivere Otherkin, ma quest'idea
mi frullava in testa da quando ho visto quest'immagine, tanto, tanto,
tantoooo tempo:
Quindi devo ringraziere un altra volta Marty_Angel, per avermela inviata ^^
Non so se mettere l'avvertimento OOC (Il mio eterno dilemma: OOC o IC?), fattemelo sapere ok?
Spero che vi sia piaciuto questo primo capitolo
Un bacione^^
Ogghy
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