Vero Capitolo 1. Speriamo bene
15 marzo. 07:15. Londra.
«Claire, forza svegliati o farai tardi a scuola!» le solite monotone parole di mia madre.
«Ancora cinque minuti, mamma, per favore.» ogni mattina, quando arriva il momento di alzarmi, è
come se una forza incontrollata si impossessasse del mio corpo e mi tenesse
legata al letto. Credo di non essere l’unica persona a cui succeda. Beh, mi
faccio coraggio e decido di alzarmi. Ancora con lo sguardo assonnato, mi dirigo
verso il bagno; mi lavo, mi vesto e scendo le scale per andare a fare
colazione. Latte e biscotti, il mio solito pasto mattutino. Non riesco a mangiare
altro appena mi sveglio, è un’abitudine.
Alle 08:00 mi dirigo verso scuola. Oxford High School. Non amo molto la scuola,
eppure sono solita prendere dei bei voti, la mia media è costituita da parecchi
otto, nove e spesso anche dieci. Ho un’amica meravigliosa, Mary, ci conosciamo
da quando eravamo bambine, passavamo ogni giorno insieme, a casa mia o a casa
sua dato che non abitiamo molto distanti. Mary è una ragazza meravigliosa, fa
addirittura invidia a parecchie ragazze della scuola. Ha 17 anni, è alta,
snella, capelli castani e ha degli occhi verdi in cui potresti confonderti. Non
è una santarellina, anzi, è molto semplice e ama la sua vita, proprio come me.
Pure io ho i capelli castani e gli occhi verdi come Mary, a parte il fatto che
sono leggermente più bassa rispetto a lei e non sono così richiesta. Ho 16 anni
e sono solita indossare felpa, jeans e all star. Oh si, amo quelle scarpe.
Sono le 08:30 e devo affrontare cinque pesanti ore di scuola. Saluto Mary dato
che non frequentiamo gli stessi corsi. La prima ora non è abbastanza traumatica
perché è l’ora di arte e con i miei compagni ci divertiamo parecchio. La
professoressa Williams, è dolce e simpatica e si sa far rispettare da
tutti gli alunni. Se tu le chiedi un consiglio, stai certo che ti saprà
aiutare. Posso dire che arte è la mia materia preferita, amo disegnare, leggere
e scrivere. Dopo due ore di lezione è ricreazione, sono le 10:30 e oltre alla
materia della professoressa Williams è il momento che tutti preferiscono perché
è l’unico in cui si può parlare liberamente senza interruzioni. Tutti si
divertono, ridono, scherzano. E le mie compagne? Di chi potrebbero mai parlare?
Indovinate un po’. Non ci arrivate? Nessun problema, ve lo dico io. Harry Edward Styles. Il ragazzo si potrebbe dire più popolare della scuola, capelli ricci
castani, bellissimi occhi verdi e un sorriso smagliante. Ogni ragazza è da
sempre innamorata di lui, con uno sguardo potrebbe scioglierti e farti svenire
in quel medesimo istante. Solo una cosa non riesco ancora a capire. Dopo ormai
quattro lunghi anni che lo conosco, come mai non mi ha ancora colpito così
tanto? Si, certo, è proprio un bel ragazzo ma non ci ho mai parlato apertamente
come faccio con gli altri, ogni volta che lo vedo in classe vorrei, ma non trovo
un argomento adatto. La mia migliore amica, Mary, è convinta che lui sia
pazzamente innamorato di me, ma non fa sapere in giro la sua ipotesi perché
convinta che le altre ragazze potrebbero scoppiare in una sonora risata e
credere piuttosto che sia il contrario. Io non sono d’accordo con Mary,
continuo a dirglielo ma lei non sembra ascoltarmi. Oh, ho dimenticato un
piccolo particolare. Mary è attratta da un amico di Harry, che lui considera
come un fratello, Zayn Jawaad
Malik. Oh, vi assicuro che non ha tutti
i torti. Anch’egli un ragazzo stupendo, moro, immancabile ciuffo chilometrico
che lo rende ancora più.. figo? Occhi castani e labbra semplicemente
meravigliose, per non parlare del suo sorriso. In seguito affrontiamo due
tranquille ore insieme al professore di educazione fisica, il signor Dallas.
Arrivati finalmente alla straziante, quinta e ultima ora, tocca alla lezione di
matematica. Non la amo molto, ma ci so fare. Sono seduta all’ultimo banco con Niall James Horan, il mio migliore amico dai tempi delle elementari. E’ sempre stato al
mio fianco in ogni situazione e credo che non smetterò mai di ringraziarlo. E’
irlandese, e credo che questo fatto lo renda ancora più attraente. Biondo,
sorriso stupendo e tanta voglia di vivere e di.. mangiare! Oh, Niall ama
mangiare, sono sicura che non riuscirebbe a stare un’ora senza addentare nulla.
E’ sabato, e siccome è il compleanno di Liam James Payne, fratello di
Mary, tutti sono invitati a casa sua per una festa. Io e Niall durante la
lezione non parliamo d’altro, e proprio nel momento in cui sembriamo essere
ammutoliti, ecco che la professoressa Rosenberg, sulla cinquantina, ci riprende
con la sua acutissima voce e ci invita a fare silenzio. Ed ecco che, con la
coda dell’occhio, noto una piccola risata da parte di Harry.
Niall, che mi ha vista guardandolo, mi chiede incuriosito:
«Ehm.. Claire.. non è che, tu, Harry.. sai..» Lo interrompo immediatamente, dato che avevo già
capito dove voleva andare a parare.
«No Niall! Non pensarlo neanche! Harry non mi piace ed io non piaccio a
lui.»
«Oh, andiamo! Si vede da come ti guarda che è pazzo di te..»
Al suono di quelle parole sentì un brivido percorrermi la schiena e notai la
mia immancabile pelle d’oca. Che mi stava succedendo? Non sarà che..
«No, Claire, togliti subito quel pensiero dalla testa» dissi tra me e me. Ma come poteva mancare un ennesimo
rimprovero da parte della professoressa? Ovviamente accompagnato da un’ennesima
risata del riccio.
Così, mi faccio coraggio e decido di chiedergli spiegazioni.
«Ehm, Harry?» dissi
un po’ incerta.
«Sì, Claire?» rispose
lui con un sorriso a trentadue denti.
«Ci trovi molto da ridere?»
«Ad essere sincero.. si! Trovo divertente il fatto che la professoressa
non faccia altro che riprendervi ai vostri increduli occhi.»disse accompagnato
da un sorriso da parte di Louis
William Tomlinson, suo compagno di
banco.
«STYLES! OLSEN! HORAN! TOMLINSON! FUORI, ADESSO!» ansimò la vecchietta.
Sorrisi notando il cambio di espressione di Harry.
Ovviamente, non potemmo fare altro che eseguire quello che la professoressa ci
aveva appena detto di fare; uscire dall'aula. Senza farmelo ripetere due volte,
mi diressi alla porta seguita da Harry, Niall e Louis. Devo dire che
nell'andito si stava molto bene, era tranquillo soprattutto perché non c'era
quella marea di studenti ad occuparlo.
«Non avresti dovuto ridere, Harry. Non potevi immaginare che mi sarei
infastidita almeno un po' e che sarebbe successo qualcosa tipo questo?» dissi io un po' innervosita dell'accaduto.
«Scusa Claire, non pensavo di recarti così fastidio.» ribattè lui.
«Non è che mi dai fastidio, è che avrei preferito se ci fosse stato
soltanto un mezzo sorriso da parte tua, non una "risata", tutto quà» gli risposi.
«Scusa ancora»
«Non preoccuparti. Una pausa da quelle urla mi ha fatto proprio bene» simulai con una risata.
«Sono felice che sia tutto apposto.» aggiunse Harry.
«Ehi piccioncini! Ci siamo anche noi qu eh, non dimenticatelo.» dissero Niall e Louis, come se si fossero messi
d'accordo. Io e Harry eravamo ovviamente un po' imbarazzati, ma dopo le nostre
occhiatacce lo furono sicuramente anche quei due simpaticoni.
DRIIIN. DRIIIN.
«Oh, menomale. Non aspettavo altro che il suono della campanella. Ciao
Niall, ciao Louis e.. ciao, Harry.» ricambiarono con un 'Ciao Claire! A presto'. Al suono di quelle parole
ebbi un momento di felicità e mi incamminai verso casa.
Spazio autrice:
Ssssalve a tutti c:
Questa è la mia prima FF, spero
vivamente che sia
di vostro gradimento.
Non mi dispiacerebbe ricevere
qualche recensione, oppure anche
dei consigli per andare avanti nel
migliore dei modi *^*
Credo di avervi annoiato abbastanza ahaha!
Ora scappo :'D
Love u all.♥
Cla xx
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