Le prime volte che ti vidi, eri... di ellephedre (/viewuser.php?uid=53532)
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primevoltechetividix
15 - Una nana.
Quando ti
vidi ancora,
ti preoccupavi per quanto eri bassa.
Furuhata
Motoki e Tsukino Usagi, una coppia improbabile. Lui universitario
intelligente, maturo, allegro sì, ma fondamentalmente
adulto Lei
studentessa della medie svampita con la scatola cranica piena di
stelline: Mamoru riusciva a vederle da lontano mentre le fuoriuscivano
dagli occhi, dirette in fila verso un ignaro Motoki. Testolina a Odango
stava seduta accanto al suo amico, di fronte a un videogioco. Con quei
suoi
chignon lei non gli arrivava neppure all'altezza del petto: avrebbe
dovuto capire che non aveva alcuna speranza con lui.
"Riprovaci,
Usagi-chan, in quel passaggio devi saltare sopra il mostro fino a
schiacciarlo." Motoki stava inserendo un'altra monetina nella
macchinetta, dedito a far felice la sorellina Usagi-chan, da
bravo fratellone. La stava illudendo e nemmeno se ne rendeva conto.
Insieme erano uno spettacolo patetico. "La distogli dallo studio,
Motoki."
Si
girarono entrambi verso di lui.
Mamoru riuscì a
vedere i fulmini che
uscivano dalle iridi infuocate di lei. Non venne incenerito solo grazie
agli occhiali da sole.
"Ciao, Mamoru. Non dire così, Usagi-chan si sta solo
divertendo un po'."
"Ti avverto, tutto questo divertimento le fa prendere trenta in
inglese."
"Non è vero!" Lei scattò in piedi. "Quella
è stata una sola volta, io- io... avevo la febbre durante
l'esame!"
Invece di guardare male lei, il rimprovero di Motoki fu tutto per lui.
Perché?
Si udì un urletto dal fondo della sala giochi. "Oh, noo! Il
mio vestito!"
Un altro milkshake che andava a decorare il pavimento.
Motoki rilasciò un sospiro. "Devo andare. Fate i bravi."
Fare il bravo, a lui?
Testolina a Odango si era chinata a raccogliere la sua cartella.
"Cattivo,
cattivo, cattivo!"
Bofonchiare non serviva a evitargli di sentire. "Sii realista, Odango.
Con la testa arrivi a stento al suo petto."
Offesa, lei si gonfiò come una palla. "Io devo ancora
crescere!"
Crescere?
Stava per svegliarla dal mondo dei sogni.
"Le tue informazioni sono sbagliate. Quanti anni hai, quattordici?"
Col labbro tremante, lei rimase interdetta.
Quattordici
allora, aveva visto giusto. "Alla tua età hai già
smesso di crescere.
Rassegnati, non prenderai un solo centimetro da questo momento in poi."
"Non è vero!"
"Cercalo su un libro, se vuoi. È la verità."
Fu il colpo di grazia; gli occhi di lei si riempirono di lacrime. "Non
è vero..."
Era una sensazione strana: il pianto di lei gli provocava un piacere
sadico di cui si vergognava.
"Sei cattivo!"
Ed
eccola che scappava via, come una principessa inseguita dal cavallo
bianco imbizzarrito. Il principe era lontano, a pulire umilmente i
pavimenti. Che storia triste.
Dal fondo del locale Motoki alzò la
testa. Si prese il tempo di capire cos'era successo, poi, guardandolo,
fece
quella smorfia di delusione con la bocca che Mamoru detestava. Che bambino, diceva.
Dannazione, le uniche volte in cui era stato accusato di essere
infantile si era trovato in compagnia di Odango.
La presenza di lei gli faceva male.
La incontrò per caso qualche giorno dopo, appena fuori dal
Crown.
Lei sfoderò un grugno. "Non parlarmi più! Sono
una nana, ma chisseneimporta!"
Lui
quasi scoppiò a riderle in faccia. "Ho fatto delle
ricerche."
Era stufo di
sentirsi
inseguito da quel senso di colpa sottile, insidioso, che non gli aveva
fatto dimenticare l'ultimo grido di lei per giorni.
Sei cattivo!
Non voleva fare la parte dello stregone malvagio in nessuna storia. "La
crescita in altezza dipende dallo sviluppo ormonale della persona. Tu
hai l'aspetto di una bambina, perciò potresti crescere
ancora."
Il
broncio di lei si trasformò in un sorriso enorme. Poi
ridivenne
broncio. "Puah!" Gli fece la linguaccia e sparì dietro le
porti
scorrevoli del Crown.
Se la crescita in altezza fosse dipesa
dall'età del cervello, Usagi Tsukino un giorno
si sarebbe
trovata a tu per tu con la cima del monte Everest. Purtroppo
per lei,
secondo gli studi, l'altezza aveva un'importante relazione con l'inizio
della
pubertà, e considerato che Odango non aveva ancora
né seno né sedere...
Ricordò l'immagine del retro della gonna di lei e la
cancellò a forza, di proposito.
Gli mancava solo di sentirti un pervertito.
Bene,
in ogni caso aveva vinto lui: o lei era ancora una bambina che aveva
smesso giusto ieri di prendere il latte, oppure somigliava informemente
a quacosa che si poteva definire una donna, e pertanto sarebbe rimasta
bassa per il resto della sua vita.
E lui aveva vinto perché.... be',
perché entrambe le opzioni lo ponevano in un universo
completamente
diverso da quello di Odango.
A meno che lei improvvisamente non
diventasse una pertica, smettendo di sembrargli un coniglio divertente
da prendere in giro. Impossibile, in fondo lei sul petto aveva
già un
po' di...
Scosse la testa.
Un
po' di odango, ecco cosa. Se permetteva al suo cervello di elaborare
un'informazione diversa da quella, era ufficialmente un caso perso.
Si
diede il tempo di percorrere un paio di vie e svoltò
l'angolo.
La sua
testa che non collaborava lo costrinse a prendere una decisione: si era
allenato a sufficienza con Rei Hino, era ora di uscire nel
mondo e darsi alle studentesse universitarie.
Vere donne, già.
15 -
Una nana -
FINE
NdA: Questo
momento è
inventato da me e non è legato ad alcun episodio della
serie. Si
colloca nel periodo in cui Mamoru sta già uscendo con Rei,
ma
non ho saltato tutto quello che c'è in mezzo.
Tornerò a
riempire il vuoto più in là.
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