-hey,
sono io- disse parlando a voce piu alta del solito contro il citofono
malridotto, per riuscire a coprire il rumore della pioggia scrosciante.
Era giovedi, la serata della pizza e dei film in TV, e, anche se in
ritardo come al solito, lui era li a rispettare uno dei loro
appuntamenti settimanali, che si ripetevano in inverno, sotto la
pioggia ininterrotta, come in quel caso, in autunno, fra il vento e le
foglie che cadevano al minimo fruscio, in primavera, fra le belle
giornate che cominciavano a riscaldarsi e il profumo dei fiori che
sbocciavano, e in estate, sotto il sole cocente e l'aria bollente.
-si,sali-
rispose lei, che non avrebbe neanche avuto bisogno che lui parlasse
per Sapere chi fosse. Solito orario, solito giorno, solita
persona. Maggie e tom erano migliori amici dai tempi
dell'asilo. Ora avevano rispettivamente 20 e 23 anni e non si erano mai
persici vista da quando, quel caldo giorno d'estate di circa 15 anni
prima, in cui, mentre una graziosa bimba dai capelli color oro e le
iridi color del cielo giocava da sola nel proprio giardino, vide un
bimbo qualche anno più grande di lei, dalla chioma
scurissima, ma con degli occhi verdi color del mare, che la fissava dal
dondolo della casa accanto alla sua, che fino al giorno prima era
disabitata, ma che da quel giorno in poi avrebbe ospitato una numerosa
famiglia. Si alzo, corse dal bimbo e gli chiese se volesse giocare con
lei; lui accettò subito, speranzoso di crearsi
qualche nuova amicizia. Divennero subito amici, e ,da quel giorno,
nessuno li riuscì più a separare. Mentre
aspettava che il suo migliora amico salisse le sei rampe di scale, dato
che l'ascensore era rotta,Maggie ripensò a quel giorno in
cui, come diceva lei, aveva trovato il più grande dei
tesori. Persa ne suoi pensieri, appoggiata allo stipite della porta
aperta, non si rese conto che tom era arrivato, con i cartoni di pizza
un po' umidi, i capelli appiccicati alla fronte a causa della pioggia,
e che la stava fissando con aria un po' sconcertata.
-terra
chiama Maggie, ripeto, terra chiama Maggie. Maggie ci sei?- le chiese
lui con una finta faccia preoccupata, palesemente divertito dalla
situazione e dal sorriso ebete della sua amica.
Lei
si riscosse dai suoi pensieri in maniera brusca, saltando per lo
spavento non avendo sentito arrivare il suo amico. Lui
scoppiò a ridere, e lei gli diede un pugno sul braccio,
rischiando di far cadere i tre cartoni di pizza. Tre, si,
perché, usando le stesse parole di Maggie, tom
mangiava più di due maiali messi insieme, mentre lei
mangiava poco, pochissimo.
-attenta,
scimmietta, che rimaniamo senza cena!-
Lei
fece per rispondergli a tono, ma lui la precedette, capendo
già cosa lei volesse dire:
-
lo so che per te non sarebbe una grossa perdita, ma per me sarebbe un
dramma, visto che dovrei mangiare quello che cucineresti tu,
prospettiva alquanto disgustosa, per Non parlare
del fatto che ti lamenteresti del fatto che ti ho svuotato il frigo!-
Lei
si arrese con un sospiro, sapendo che anche se gli avesse risposto, lui
avrebbe comunque trovato un modo per controbattere, quindi si decise a
lasciar passare l'amico, con un'espressione rassegnata.
-
vatti ad asciugare i capelli, che intanto io apparecchio, prendo da
bere e scelgo il film-
-
agli ordini, capo!- disse ridacchiando lui, e si avviò verso
il bagno, mentre lei, sempre ridacchiando, preparava tutto l'occorrente
per la serata.
Mentre
metteva i bicchieri a tavola si sentì chiamare :
-
hey, Meg, per caso hai trovato un paio dei miei pantaloni qui in giro?
Non riesco più a trovarli, erano i miei preferit, quelli
leggermente strappati sulle ginocchia-
-
no, ho trovato solo una tua maglia nel mio cesto dei panni sporchi....a
proposito la smetti di are finta che tu non lo faccia di proposito? Lo
so che lo fai perché ti così ti lavo e stiro i
vestiti e tu non devi chiederlo a tua sorella!-
-donna
di poca fede! Io non lo faccio di proposito, mi succede quando mi
faccio la doccia qui, che per abitudine metto i vestiti nel cesto dei
panni sporchi come faccio a casa mia!-
-
ma quale casa?! Quello è un porcile! Ci sono vestiti sparsi
ovunque E non ci si può sedere!-
-perché
scusa non ci si può sedere?-
-perché
riuscì di ritrovarti cose di ogni genere spiaccicate sul
sedere!-
-
ma va, non è vero!! Sei t che sei la soglia esagerata!-
-
e va bene, come vuoi tu!-
-
hey, scimmietta, c'è qualcosa che non va?- disse lui
comparendo dalla porta del bagno con quei capelli tutti arruffati a
causa del phon e della mancanza di gel, e senza maglia, inzuppata
anch'essa, lasciando così in bella mostra il suo petto
muscoloso e i suoi tatuaggi.
-no,
certo che no. Tutto bene- rispose lei, sapendo già, pero che
tom avrebbe capito sicuramente che qualcosa non andava. Infatti...
-
non prendermi per le palle, meg, lo so che c'è qualcosa che
non va. Sputa il rospo, dai, lo sai che mi poi dire tutto, sei la mia
scimmietta! - le disse facendola sorridere.
-
è che io e lily abbiamo litigato, oggi, e già mi
manca un sacco!!- lily era sua sorella, e si volevano un gran bene,
anche se spesso e. Volentieri litigavano. Ma poi tornava tutto come
prima, infatti Tom non se ne preoccupò:
-
oh, ma dai, mi hai fatto preoccupare, pensavo che ti fosse morto il
criceto mentre scopava con la criceta!- disse lui scoppiando a ridere.
Era sempre il solito. Riuscia a far sorridere sempre tutti con le sue
battute stupide a alquanto volgari. Infatti anche Meg
scoppiò a ridere e disse:
-
ma se nemmeno ce l'ho una " criceta"! Ho solo il criceto!- disse
continuando a ridere.
-
allora dobbiamo andare subito a comprare una criceta per il criceto,
altrimenti morirà d astinenza! Non puoi essere
così cattica da vietare ad un criceto di scopare per tutta
la sua vita!! È crudele!- disse scatenando un'altro attacco
di risa in Meg.
-
e va bene, disse lei ormai allo stremo e con i dolori alla pancia per
le risate, domani andremo a comprare la criceta. Contento? -
-
sarà più contento il criceto
sicuramente...aspetta un attimo: andremo? Perchè
andremo?-
-
perché tu mi hai detto che devo prendere una criceta e
quindi mi accompagni! E non controbattere, domani tu vieni con me!!-
-
e va bene, si arrese lui alla sua testardaggine, verro con te. Ora
mangiamo? Sto morendo di fame!- lei prese la pizze e le mise sul
tavolo, borbottando cose apparentemente prive di senso di cui
tom riuscì solo a capire qualcosa del tipo " maiale
insaziabile e mangione" e " pozzo senza fondo".
Mangiarono,
o meglio, tom mangiò, mentre Meg si limitava a mordicchiare
tre o quattro spicchi di pizza, mentre tom ingurgitava le altre due, e,
dopo che Meg si arrese arrivata a circa metà pizza,
ingurgitò anche il restante di quella.
Poi
si misero comodi sul divano, entrambi sdraiati, tom dietro e Meg
davanti, con lui che le cingeva la vita co il braccio per non farla
cadere, date le misure del divano e il suo rinomato scarso equilibrio.
Arrivati a circa meta film, dopo le reciproche frecciatine sarcastiche
e gli insulti scherzosi, si addormentarono sul divano, sorridenti come
sempre. Si volevano un bene dell'anima, e nom riuscivano a immaginare
la loro vita senza la presenza dell'altro, era stato così
sin da bambini, e loro sapevano che sarebbe sempre stato
così.
|