Poteva cadere pure il mondo ma se ci fosse stato lui,
lei, non avrebbe provato paura.
L’amava da quando era una bambina e non aveva mai
smesso di sentire quel sentimento che la faceva arrossire
ogni santa volta che se lo ritrovava davanti.

Eppure, nonostante non avesse mai dato segno che lei
fosse importante per lui, Hinata non aveva mai perso la
speranza che un giorno potessero camminare mano per
la mano per le strade di Konoha.

Guardava quegli occhi azzurri come l’oceano e si
perdeva ammirando la loro bellezza.
In qualche modo la rigeneravano, le facevano dimenticare
tutti i suoi complessi che si proponeva da mattina a sera,
poi c’era quel sorriso che non poteva non considerare
essendo stato quello a farla rialzare dopo ogni sconfitta
che subiva.

“Stai lontano da quel pagliaccio e non imitarlo mai!”
L’aveva udito quando era bambina passeggiando per strada
con suo padre.
Lei, da parte sua, aveva sempre creduto che essendo
sempre stato solo voleva, compiendo favolose opere
 ribelli, farsi accettare da tutti per quello che era.
Per lei, che si era innamorata di quel nano biondo dalla più
tenera età, lui era stato un punto di riferimento e lo era
tutt’ora; sorridente, spiritoso, serio durante le missioni ma
rassicurante e allegro a compiti terminati.

Naruto era speciale e per questo Hinata l’amava, perché
senza lui non ce l’avrebbe fatta.