We were too late.

di Emma Wright
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9. Wiress

Deep in the meadow, hidden far away

Tick, tock.
Un suono distinto e cristallino, a malapena distinguibile in quella follia. La follia dell’arena, la follia che c’è nella tua testa, quella che induce la gente a darti della pazza.
Tick, tock. Questo è un orologio.
I secondi che passano, senza riuscire a tramutarsi in minuti. Perché il tempo è scaduto, il resto del mondo è andato avanti senza aspettarti.
Tick, tock.
Te ne stai andando, Wiress.
Il pugnale di Gloss ti ha squarciato la gola. Hanno gettato il tuo cadavere nell’acqua. C’è sangue, sangue ovunque, che tinge per un attimo il limpido liquido di un rosso cupo.
L’orologio ha azionato il meccanismo. È una trappola. Non ne uscirete vivi. E tu sei rimasta indietro.
Troppo, troppo tardi per poter fare qualcosa.
Tick, tock.


 
#Notes
So di essere molto ma molto in ritardo, ma a causa di una serie di sfortunati eventi (cit.) non sono riuscita ad aggiornare, data la connessione ballerina e il potermi connettermi solo agli orari più imbrobabili, salvo poi crollare sulla tastiera v.v
Tuttavia, penso che d’ora in poi riuscirò a postare più regolarmente, almeno, lo spero e.e
Wiress mi piace molto e mi affascina, come personaggio. È bizzarra, complesse, matta, eppure lo è in un modo che ti spinge a cercare qualcosa di più C: La sua morte, così improvvisa e violenta, mi ha lasciata un po’ spiazzata ._.
Grazie come sempre a chi legge e recensisce. *^*
Emma




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