Perché sto scrivendo? Cos’è questa…una favola, forse? Non mi ricordo più a chi la devo raccontare…
Favola al sapore d’aceto: memorie dell’ultima sognatrice.
Che strana sorta d’incubo è questa? La sabbia rossa scotta a contatto con i piedi nudi e il sole è alto nel cielo. Com’è possibile se solo un attimo fa stava nascendo?
Ecco appunto, sta sognando.
L'atmosfera è incandescente, ma a parte l’affanno dovuto all’elevata temperatura non prova nessuna paura, solo un’immensa voglia di continuare a camminare. Vuole raggiungere il mare, fare un bagno fresco e poi tornare a casa.
Arriva al bagnasciuga e osserva le onde infrangersi contro la sabbia. Il colore violaceo dell’acqua contrasta con il cielo che improvvisamente si è dipinto di un profondo grigio piombo. L’acqua le brucia la pelle e solo ora sente il forte odore d’aceto che la stordisce leggermente e la soffoca piano piano.
Quel suono, che inizialmente era un dolce sussurro del vento, è diventato un frastuono insopportabile.
È spaventata, vorrebbe che tutto questo finisse presto.
Ma che sciocca,
tanto prima o poi si sveglierà
e quando sarà mattina,
indolente verso il nuovo giorno,
sentirà la mancanza di questa insolita allucinazione.
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