Love,
Peace & Piercing
Capitolo uno
Ben & Robin
Primary school, Bethnal Green,
London
18 ottobre 1998
Ben, sdraiato sul banco a pancia
in giù, con la cravatta della divisa che penzolava dal collo,
guardò sottecchi la ragazzina che gli stava davanti. Aveva la divisa
come gli altri, ma le scarpe erano strane e non aveva i capelli. O meglio, li
aveva, ma erano così corti che si faceva fatica a vederli.
“Perché non
sorridi?” chiese lui, con la faccia appoggiata alle mani messe a coppa.
Robin, otto anni, di fronte a
lui, fece una smorfia e distolse lo sguardo.
“Mi dicono che non vogliono
giocare con me perché non ho i capelli e sembro un maschio”
brontolò. Fuori dalla classe, schiamazzanti, in giardino, stava un
capannello di bambinette con fiocchi rosa in testa, intente a pettinare Barbie.
Ben alzò le spalle
“In effetti sembri un maschio, ma hai la gonna” considerò,
ma Robin non sembrò ascoltarlo.
“E poi non capisco quale
sia il problema, a me piace giocare con i maschi”
Il bambinetto alzò le
spalle ancora “Allora dovresti sorridere e giocare con me”
“Non mi va di sorridere
adesso” brontolò ancora Robin. Ben si passò la lingua sui
denti, senza aprire la bocca. “Allora posso disegnartelo!” propose,
avvicinando un pennarello al viso dell’amica. Robin, strizzò gli
occhi, sentendo la punta fresca del pennarello che gli scorreva sui lati della
bocca. Quando li riaprì, non poteva vedersi ma, aveva un sorriso rosso
da cartone animato.
“Ti piace disegnare?”
chiese lei, vedendo la bella collezione di pennarelli e matite che il bambino
aveva sul banco. Ben annuì, per poi aggiungere orgoglioso “Voglio
diventare bravo come il mio papà!”
“Tuo papà fa il
pittore?”
“Sì, dipinge la
gente”.