Questo romeo sta sanguinando,ma
non puoi vedere il suo sangue
Niente,solo alcune sensazioni che
questo vecchio cane sta sollevando
Sta piovendo da quando mi hai
lasciato,ora sto affogando nel diluvio
Lo vedi sono sempre stato un
combattente,ma senza te,io ci rinuncio
Non posso cantare una canzone
d’amore nel modo in cui dovrebbe essere
Bene,suppongo di non essere piu
così bravo
Ma piccola,Io sono così
Bon Jovi-Always.
Se si chiede ad un bambino che cosa significa amare,
guarderà la sua mamma e sorriderà.
Se lo si chiede ad un malato, guarderà verso il santino
appeso sopra il letto, e socchiuderà gli occhi in segno di
speranza.
Se
lo chiedi ad un ragazzo innamorato, che non trova la sua meta, che
è
spaesato e deluso guarderà verso il cielo e
manderà un bacio, si
scaglierà nel nulla.
Zayn non era un bambino.
Zayn non era malato.
Zayn era quel povero ragazzo innamorato che per parlare con il suo amore
deve servirsi del linguaggio delle stelle.
Zayn
osserva il cielo, fa quasi paura questa distesa. Non c'è
ombra di una fine, è senza fondo, immenso e inquietante.
Zayn osserva quel blu di notte e paragona sempre più il
cielo, al suo dolore: interminabile, pauroso, inquitante.
Si chiede dove sarà il suo amore, dietro a quale stella, in
quale nuvola poggierà la sua testa per dormire.
E non trova risposta il moro, perchè in fondo accanto a lui
non c'è più nessuno, o almeno non c'è
tutto ciò che amava.
E proprio lì, in quella sedia bianca di vimini, illuminati
dalle stelle che sorridano passava le sue serate magiche.
Sorrideva al ritmo del cuore del suo amore, osservava i suoi occhi e
sembrava di sprofondare, mancava l'aria e tutto il mondo restava in
silenzio e assaporava quella dolce melodia dei loro respiri a contatto
non appena le labbra si sfioravano.
Tutto il mondo era insignificante quando loro due erano vicini, quando
si baciavano, quando si amavano alla follia, anche se non l'hanno mai
ammesso, anche se avevano paura di mostrare troppe emozioni all'altro.
Erano giovani, in questo mondo tale amore viene condannato e allora
Zayn, impaurito dall'odio omofobo persistente preferiva aspettare,
aspettare che il coraggio venisse a stuprarlo ed urlare a tutti quanto
fossero fatti per vivere la propria esistenza insieme.
Zayn amava davvero quegli occhi, il suo sorriso, la sua dolcezza. Zayn
amava tutto ciò che lo rendeva felice.
Eppure a volte le parole non sono sufficienti, dicono.
Si sono rifugiati in una vita che non era la loro, nascondendosi dal
mondo, proteggendo i loro cuori.
Zayn aveva stretto una forte amicizia con l'alcool.
L'altro aveva amato fin troppo, si lasciava andare alle lacrime, si
distruggevano di dolore.
La sera entrambi, si rinchiudevano nella propria camera, senza dire
niente agli altri ragazzi, senza dire al proprio amato quanto
soffrissero.
Stringevano il cuscino, lo bagnavano di amara sofferenza, crollavano
come un castello di sabbia sotto l'imponenza di un'onda.
Diventavano piccoli, fragili, oscuri di quanto l'altro lo amasse, erano
falsi agli occhi dell'amato.
La falsità è l'arma più tagliente,
dicono.
Ha rovinato tutto, a mandato a puttane sette anni di sguardi troppo
dolci, parole non dette, e notti proibite.
La falsità, l'omertà di certe azioni ha reso la
vita di entrambi un carcere a cielo aperto.
E se solo si fossero detti che quella sofferenza era frutto di un amore
troppo imponente, se solo si fossero urlati almeno una volta quanto si
amassero, se solo si fossero guardati negli occhi e presi per mano e
promessi che avrebbero vinto su tutto, beh adesso le stelle potrebbero
solo invidiarli quando si bacierebbero.
Ma è rimasto tutto incompreso, troppi equivoci aleggiavano
nell'aria.
Troppa paura di un amore non corrisposto invadeva i polmoni di entrambi.
La selezione naturale è una brutta bestia. In una lotta alla
sopravvivenza il più debole soccombe al cuore forte del
più forte.
La selezione naturale non dovrebbe intervenire all'interno di una
relazione, non dovrebbe, eppure così è stato.
Se solo il ragazzo dagli occhi dolci avesse aspettato un giorno, se
solo non fosse caduto in tentazione, Zayn potrebbe ancora deliziarsi di
un suo bacio.
Era una mattina di Aprile, fuori la pioggia aveva reso tutto opaco e
triste, tipico del clima Londinese.
Uno Zayn ancora assonnato scendeva le scale e raggiungeva il salotto.
_Amore domani andremo in studio e faremo coming-out, ho deciso di
amarti, di urlarlo al mondo, sono stanco di questa vita sussurrata._
Il moro attendeva una risposta dalla sua vita, che come sempre stava
preparando la colazione accanto ai fornelli.
O almeno così credeva Zayn.
_Amore?_
E rintuonava il vuoto in quella stanza, aleggiava solo il suo profumo.
_Amore? Dove sei amore?_
E adesso che per la prima volta lui lo chiamava così,
perchè non dava risposta?
Il moro si accorse di un biglietto lasciato sotto le chiavi dell'auto.
"Tesoro mio, non sai quanto ti ami. Scusa se non ho mai avuto il
coraggio di urlartelo contro, sono troppo debole.
Questa debolezza apputno non permetterebbe mai una vita all'ombra del
nostro cuore che ci sta indicando una strada insensata.
Scusa ma non ne sono capace, scusa ma è meglio
così, ti ho sempre amato Zayn Jawaad Malik, sempre.
Il tuo piccolo tesoro!"
E si chiudeva così la lettera.
Si chiudeva così la vita di Zayn.
Un'ora più tardi il campanello del ragazzo suonò.
Era disorientanto il moro, andò ad aprire la porta, mentre
l'ennesima lacrima gli rigava il volto.
Louis, Niall, Harry.
_Dove cazzo è finito Liam, dove?_
La voce di Zayn urlava contro la faccia dei ragazzi, smorzata dal
singhiozzo che oltrepassava il cuore degli amici.
_ Liam ha preso la sua auto, si è andato a sbattere contro
un muro._
Le parole di Louis risuonavano nel vuoto del cuore di Zayn.
Mancava l'aria.
L'udito non aveva mai sentito peggiore frase.
Il buio davanti al moro, la sua vita terminava quella mattina di Aprile.
Zayn scoppiò in lacrime mentre Louis tratteneva il pianto e
stringeva l'amico fra le braccia, non poteva permettersi di piangere,
non poteva.
Doveva essere forte, permettere che l'amico non soffrisse
più di tanto.
E Zayn guarda il cielo, è passato un anno, e tutto
è ancora estremamente doloroso.
Osserva la stella più grande, perchè sa che Liam
occupa il posto migliore, deve essere così.
Zayn ha pensato di raggiungerlo, ma sa quanto il ragazzo dagli occhi
dolci si arrabbierebbe.
Così la sera si siede in quella poltroncina ed inizia a
parlare, e sa che c'è qualcuno che l'ascolta, che
c'è Payne dall'alto che guarda e sorride perchè
finalmente sa quanto il moro lo ami.
Zayn è fragile come un bambino.
Zayn è malato di un amore che non ha il diritto di
manifestarsi.
Zayn è ancora quel ragazzo innamorato che non trova la sua
meta, che spaesato e deluso guarda verso il cielo e lancia un bacio che
si scaglia nel nulla.
BENE, NON SO COME SIA VENUTA AHAHHA.
HO PRESO UNA PAGINA, HO INIZIATO A SCRIVERE, SENSA PENSARE.
QUINDI POTREBBE FAR SCHIFO. LOL.
COOMUNQUE MI FAREBBE PIACERE LEGGERE UNA VOSTRA IMPRESSIONE, UN PICCOLO
COMMENTO, GRAZIE.
VI VOGLIO BENE,
FRA.
TWITTER: HOPEINABETTERFU.
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