Benvenuti nella mia vita, malvenuti all'inferno.

di Veronica_A
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Chiudo gli occhi.

Cerco la sua figura nel buio, le sue braccia nel cielo, il suo sorriso nella luan e il suo viso in una nuvola.

Lo cerco, disperata, sola, spaesata.

Accasciata alla fine del letto, coperta dalla sua felpa.

Il letto č sfatto, le lenzuola ritraggono i nostri corpi.

Resto immobile.

La finestra sbatte.

Il cuore č fermo.

Le parole fluttuano.

La pioggia ticchetta sul vetro.

Il silenzio.

Il caos.

CAOS.

Quattro lettere in grado di scatenare un disastro in qualsiasi angolo della mia testa.

Vivo in un illusione fatta di fumo che si condensa con le note di un vecchio giradischi.

"Hai solo la tua musica, il tuo skate, il tuo pacchetto di sigarette. Morirai coi nervi a puttane con la tua stupida canzone preferita nelle orecchie."

Parole disordinate, confuse, sconnesse.

Un rumore sovrasta il temporale.

Un pugno al muro, l'ennesimo della giornata.

Dolore.

Dolore, lancinante.

Voglia di ripetere il gesto.

Fino a sgretolarsi l'anima in mille brandelli inerti.

Le gambe tremano.

Il fiato manca.

Gli occhi sgrondano lacrime.

Nessuno arriva.

Nessuno ti sente.

Nessuno si accorge della tua sofferenza.

Nessuno ti rassicura.

Attacco di panico.

Eccolo.

Bastardo.

Arriva impetuoso, come un fiume in piena, come le lacrime di un bambino appena caduto col ginocchio sbucciato.

Benvenuti nella mia vita.

Malvenuti all'inferno.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 




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