CONFESSIONE
CONFESSIONE
by DayDreamer
Il mio tentativo di creare una sezione di fanfiction su
"I ragazzi della prateria" non ha avuto molto successo, però durante
le vacanze di Natale ho visto -incredibile ma vero- un nuovo commento (Grazie val!!).
Così ho deciso di tradurre in italiano un'altra delle mie fanfictions in inglese.
Come, sempre Kid e Lou sono protagonisti.
Per le eventuali fan della coppia JimmyLou: mi dispiace ma questo tipo di ff proprio
non fanno per me (Jimmy e Lou insieme mi intristiscono, è come se tradissero la
fiducia di Kid! ...ecco l'ho detto). In ogni caso, se qualcuno ama questa coppia il sito http://writersranch.topcities.com
è pieno di storie su di loro (...in inglese ^_^).
Come al
solito spero che commentiate e che a qualcun'altro venga la voglia di scrivere
qualcosa a proposito dei nostri corrieri!
Buona lettura, DD.
******
L' ho portato nel granaio, pronta a dirgli tutto, ma ora che ci
troviamo uno di fronte all'altra, con i suoi occhi preoccupati fissi nei miei,
sento tutta la mia determinazione svanire. Come posso rivelargli una cosa così
orribile? Come potrà perdonarmi di avergliela nascosta...?
Inghiotto a vuoto, distolgo lo sguardo, non so se riuscirò a
sopportare cosa vedrò nei suoi occhi una volta terminato il mio racconto. Lo
sento avvicinarsi, istintivamente gli volgo le spalle. Lui si ferma,
mortificato; il mio cuore comincia a sanguinare ma non voglio perdere il
poco coraggio che ho in uno dei suoi abbracci.
"Ho incontrato Wicks quando avevo tredici anni."
comincio a parlare "Ero appena scappata dall'orfanotrofio. Credevo di
riuscire a farcela da sola, invece..." scuoto la testa, amara "non
sarei riuscita a superare l'inverno se non mi avesse trovata lui. Quell'uomo mi
diede un tetto sulla testa e un lavoro come lavandaia. Mi portò in una casa con
altre donne, all'inizio pensai che fossero altre ragazze aiutate da lui...che
idiota..."
"No Lou..." il suo tono è fermo e gentile allo stesso
tempo. Alzo la testa e trovo la forza di fargli un debole sorriso, poi vado
avanti.
"Feci amicizia con Charlotte. Lei mi difendeva dalle altre,
e mi fece capire in che posto ero finita. Cominciai ad avere paura allora, ma
nessuno sembrava interessato a me, fino a un giorno... Era passato quasi un
anno; una notte Wicks venne nella mia camera... avevo compiuto quattordici anni
da poco. 'Come sei cresciuta Louise'
mi ha detto."
Non riesco ad andare avanti, dalle mie labbra esce solo un
singhiozzo soffocato. Continuo a sentire la sua voce nella mia testa.
"Avevo così paura...lui era così grande, e io non
riuscivo a muovermi..." le guance mi si bagnano di lacrime "'Cosa
ti aspettavi ' mi disse 'ogni cosa ha il suo prezzo. ...è ora che impari il t-tuo vero mestiere...' sono stata
una stupida, una stupida..."
Sento di nuovo le sue mani rudi su di me, il suo peso che mi
schiaccia e mi soffoca. Mi raggomitolo a terra. Kid si inginocchia vicino a me,
avvicina una mano per toccarmi; io mi ritraggo, comincio a tremare, alzo gli
occhi per guardarlo: "M-mi dispiace io..." non riesco a finire la
frase e scoppio in un pianto desolato.
_______
La vedo davanti a me, rannicchiata in un angolo, scossa dai
singhiozzi. "E' tutta colpa mia, tutta colpa mia..." seguita a
mormorare "non sono riuscita ad aiutare i miei fratelli, non sono riuscita
a salvare Charlotte.." mi guarda tra le lacrime "ho rovinato le cose
tra noi...ed è tutta colpa mia, sono una stupida, una stupida..."
Mi avvicino "Tu non hai nessuna colpa." le dico con la
voce strozzata. Vorrei
abbracciarla, tenerla stretta, farla sentire al sicuro, ma adesso non so se me
lo permetterebbe.
Provo di nuovo a posarle la mano sulla spalla, lei si
irrigidisce, come un gattino spaventato, ma non si ritrae stavolta. Afferra la
mia mano e intreccia le dita con le mie, le stringe forte senza girarsi.
Come possono averle fatto questo...i miei occhi si riempiono di
lacrime. Lentamente le passo un braccio intorno alle spalle, lei si gira e
nasconde il volto nel mio petto. Continua a piangere, io quasi non riesco
a respirare per la rabbia che ora brucia dentro di me. Per questo aveva deciso
di nascondersi, per questo era così a disagio con me all'inizio, e
pianse la prima volta. Per tutto questo tempo ha continuato a sentirsi
responsabile per ciò che le era accaduto...
Non posso fare a meno di pensare a quell'animale che le ha
portato via la sua innocenza. L'avrei voluto uccidere con le mie mani, avrei
voluto poter essere in grado di difendere Lou, di risparmiarle il dolore e la
vergogna; ma non ero lì, lo so che non posso cambiare il passato ma mi sento
come se non avessi fatto abbastanza per lei.
Ora posso solo tenerla stretta, sperando di cancellare il suo
dolore, e di aiutarla a fare di Wicks una cosa del passato.
******
Torniamo a casa mano nella
mano, appoggio la mia guancia contro la sua spalla, ho il bisogno di sentirlo
vicino ora. Davanti la bunkhouse mi fermo, per un attimo sono presa dal panico.
Non voglio che gli altri mi vedano così.
"Kid." Lo chiamo piano e lui
si gira a guardarmi. "Vorrei dormire da Rachel stasera." sento la mia
voce incerta, odio sentirmi così vulnerabile.
"Ok." sorride mentre mi
accarezza la guancia, ma vedo la fronte aggrottarsi per la preoccupazione.
"Dirò loro che non ti senti bene."
Sorrido. "Grazie." Come
faccio a meritarmi un ragazzo così...
___
La lascio davanti al portico di Rachel e poi
vado dagli altri. Sono tutti a tavola e mi guardano interrogativi quando entro,
stavano aspettando noi per iniziare la cena.
“Lou non si sente
stasera. " dico prima che possano chiedermi nulla. "Rachel, preferisce
dormire da te, se non ti dispiace."
Lei annuisce, ha capito. "Vado a
vedere come sta; ragazzi, servitevi senza di me."
Mi siedo, gli altri mi guardano stupiti.
"Hey Kid, cosa diavolo le hai
fatto per convincerla a dormire da Rachel." esclama Cody con la sua solita
boccaccia.
"Ho detto che Lou sta male..."
quasi non riconosco il tono gelido con cui ho pronunciato queste parole,
l'intero tavolo ammutolisce.
Mangio in silenzio, gli altri si sono
accorti che c'è qualcosa che non va, ma io non ho alcuna voglia di parlare con
loro stasera. Non riesco a mandare giù più di qualche boccone, non riesco a
non pensare a quello che quell'uomo ha fatto a Lou. Era così sconvolta da non
voler dormire con noi...
Mi alzo, non ce la faccio a restare
ancora lì dentro, mi scuso e esco.
___
Dalla finestra lo vedo uscire come una
furia, cammina veloce, colpisce violentemente la parete della stalla, uno, due,
tre volte, finché sento il rumore del legno che si spezza. Sobbalzo...lo vedo
sparire nel buio.
Mi infilo a letto, raggomitolandomi
sotto le coperte, le ginocchia al petto, come per proteggermi. Ricomincio a
piangere, sembra che tutte le lacrime e tutto il dolore che mi sono tenuta
dentro alla fine abbiano trovato il modo di venir fuori, che la corazza che mi
sono costruita in tutti questi anni sia andata in frantumi. Ma non so se sarò
in grado di affrontare il mondo senza di essa...
******
“LOU!” Mi sveglio gridando il suo
nome. Sono in un fienile, e non so come sia arrivato fin qui. "Lou..."
Ho sognato che Wicks la prendeva...ho
visto i suoi occhi terrorizzati, e io non ero in grado di fare nulla. Di nuovo
mi ritrovo a boccheggiare per la rabbia e il dolore. Mi alzo in piedi, barcollo,
la testa mi scoppia. Sono andato al saloon ieri notte...non mi ricordo altro,
avevo giurato che non mi sarei mai ridotto come mio padre, e invece...mi ritrovo
a puzzare d'alcool e a non sapere perché, sono disgustoso. Spero solo che Lou
non mi veda in questo stato.
Mi avvio verso casa, la luce ferisce i
miei occhi. Ma che ora è? Mi guardo intorno, ma non vedo nessuno in giro.
"Kid!" una voce rimbomba
atrocemente nella mia testa...Mi giro. Rachel avanza verso di me, è decisamente
arrabbiata. "Kid! Dove diavolo sei stato! Louise era fuori di se per la
preoccupazione!"
Una smorfia di dolore mi attraversa il
volto. "Lou...dov'è adesso?"
“E' partita un'ora fa, tu non c'eri
e lei ti ha sostituito."
Cosa? Avevo completamente dimenticato
la mia corsa...e lei mi ha sostituito, dovrei essere io a prendermi cura di lei e
invece...barcollo e mi appoggio al recinto dei cavalli.
"Dannazione!" sbatto il
pugno sulle assi di legno. "Dannazione!" le lacrime mi rigano le
guance, sono uno spettacolo penoso, ma non mi importa che Rachel mi veda.
Mi posa una mano sulla spalla.
"Su, vieni dentro," la sua voce si è addolcita, "cerchiamo di
renderti presentabile, non è il caso che Teaspoon
ti veda in questo stato..."
Ma è troppo tardi, una voce familiare
mi chiama e non mi aspetto nulla di buono dal suo tono. Teaspoon si avvicina.
“Kid, cosa hai fatto ieri notte?" la sua voce è seria
mentre avanza verso di me.
“I-io…”
tentenno.
“KID!
hai semidistrutto il saloon!"
Pian,
piano mi torna in mente . Un' uomo stava strattonando una delle ragazze, i suoi
grandi occhi spaventati mi avevano ricordato quelli di Lou, e allora non ci
avevo visto più. Non posso dire nulla a mia discolpa, e quindi me ne sto zitto.
“Ragazzo,
esigo una spiegazione plausibile per il mio comportamento."
Continuo
a non parlare.
“Scommetto
che ha a che fare con Lou." Cody si avvicina, con gli altri stava
osservando la scena dal portico.
Gli
lancio uno sguardo torvo. "Impicciati degli affari tuoi, Cody."
“E'
vero?" mi chiede Teaspoon. "Hai litigato con lei?"
Non
gli rispondo, non voglio coinvolgere Lou nella questione.
“Lou
ha dormito da Rachel ieri notte." dice Cody.
"E'
successo qualcosa?" Mi chiede Teaspoon.
"Stavolta
sei andato proprio fuori di testa, vero Kid?" Cody ancora non ha imparato
quando deve stare zitto.
"Dannazione
Cody! Non ho litigato con lei!" mi accorgo di aver gridato, di aver
afferrato il colletto della sua camicia, quasi fuori di me. Gli altri mi
guardano allibiti e decisamente sconvolti, non si aspettavano una reazione come
questa.
Rachel
si avvicina, poggia una mano sulla mia spalla, ma io la scanso.
"Scusatemi."
mormoro, e poi mi allontano senza voltarmi indietro.
******
Ho cavalcato per tutta la
mattina, senza dare riposo a Lightning*. E' esausta, ma io non mi voglio
fermare, l'unica cosa su cui voglio concentrarmi è la posta. Perché se mi
permettessi di pensare ad altro ricomincerei a piangere.
Stanotte non ho
praticamente chiuso occhio, e il mio breve riposo è stato costellato da
incubi...Kid, continuo a vedere il suo viso sconvolto. E' stato meraviglioso, ha
cercato non farmi capire quanto fosse turbato, preoccupato solo di farmi stare
meglio, ma ho potuto vedere l'orrore e la rabbia nel fondo dei suoi occhi. Dio,
ti prego, fa che non lo perda...
Polvere
e lacrime imbrattano il mio viso quando arrivo a Cottonwood. Non mi fermo,
accetto un paio di sandwich e riprendo la strada di casa. La mia corsa si
arresta a qualche miglio da Rock Creek. Mi fermo a far bere Lightning,
improvvisamente non più tanta voglia di vedere gli altri. Non voglio affrontare
le loro inevitabili domande, e ho paura di come troverò Kid. Quando stamattina
non si è fatto vedere per la sua corsa, credevo di morire. E se quando tornerò
ancora non si fosse fatto vedere? E se gli fosse successo qualcosa? E se non
volesse più avere niente a che fare con me? Non potrei sopportarlo, ho già
provato a stare senza di lui, a far finta di poter stare da sola come avevo
sempre fatto...ma il dolore mi stava soffocando. Avevo avuto paura di lui
quando si era fatto troppo vicino, avevo avuto paura di fargli conoscere
tutto di me; avevo sempre lottato per essere forte e libera e il sentirmi così
dipendente da lui mi aveva terrorizzato. Non mi sentivo pronta allora, ma ora so
che non posso stare senza di lui, e che non c'è nulla di sbagliato in questo.
Lui mi ha ridato la fiducia negli altri , ha sopportato i miei dubbi e le mie
reticenze, le mie paure e le mie debolezza...ma ora come potrà accettare anche
questo? Come vorrà ancora toccarmi o guardarmi negli occhi dopo quello che gli
ho detto...?
Arrivo
alla stazione, mi accorgo subito che l'atmosfera è tesa, Kid non si vede da
nessuna parte e i ragazzi mi guardano strano. Il cuore comincia a battermi
all'impazzata.
Cosa è successo? Perché lui non è qui?
"Cody!
Buck!” chiamo i miei amici senza nemmeno scendere da cavallo. "Dov'è Kid?"
I
ragazzi si lanciano sguardi preoccupati, incerti.
"Cody!”
"B-beh,
Lou, non sappiamo proprio cosa gli sia preso oggi...ha combinato un casino ieri
al saloon..."
"E
adesso dov'è?" so che la mia voce sta tremando, ma non mi importa.
Buck
scuote la testa sconsolato. "Non sappiamo dove sia finito. Teaspoon è
furioso con lui. Gli ha chiesto perché lo ha fatto ma lui non ha voluto
dirlo." non aggiunge altro, ma da come mi guardano ho capito che sospettano
che abbia a che fare con me e con il mio strano comportamento di ieri sera.
"Lou,
che succede?" il tono del mio amico è preoccupato, ma io non gli rispondo, sprono
Lightning e corro via.
*****
Non so
da quanto tempo sono qui, mi sono sciacquato la faccia nell'acqua gelida dello
stagno fino a tornare lucido, dolorosamente e consapevolmente lucido. Mi sono
ubriacato, ho picchiato un uomo, Dio, stavo anche per picchiare Cody senza alcun
motivo...comincio a tremare, ho completamente perso il controllo. E se Lou mi
avesse visto? E se avessi colpito anche lei? ...Dio non voglio pensarci.
Lei si
fida di me, solo ora capisco difficile è stato per lei aprirmi il suo cuore,
lasciare che la baciassi, che la toccassi...che la amassi. E io l'avevo messa in
trappola, avevo
tentato di controllare la sua vita, anche se stavo solo pensando di proteggerla.
"Lou..."
mi prendo la testa tra le mani. Ero stato così arrabbiato con lei, l'avevo
ferita, non avevo capito le sue reticenze, il fatto di non sentirsi pronta.
Avevo supposto che non mi amasse abbastanza.
Sento
qualcuno che si avvicina, alzo lo sguardo...Lou. La sua figuretta rimane vicino
ai cavalli. E' preoccupata, ha paura, posso vederlo da qui. Vado verso di lei.
"Kid."
mi chiama piano. Il suo visetto è pallido, segnato da lacrime ormai secche. Mi
avvicino senza smettere di fissarla. Lei abbassa la testa.
"Mi
dispiace" la sua voce è rotta dal pianto, mi stringe il cuore. La trascino
tra le mie braccia.
"Kid."
comincia a singhiozzare,
afferra la mia camicia disperatamente. Le accarezzo i capelli e la
schiena. "Kid...ti prego non lasciarmi."
Come
potrei mai lasciarla...è la mia vita, il mio amore, le bacio i capelli e la
fronte. Glielo ripeto sussurrando. La cullo gentilmente come se fosse una
bambina.
Pian
piano i suoi singhiozzi cominciano a calmarsi. Mi risiedo sul tronco dove stavo
prima facendola accoccolare sulle mie ginocchia. Ha smesso di piangere, le sue
mani ora sono allacciate mollemente intorno alla mia vita. Finalmente alza il
viso per guardarmi di nuovo, gli occhi spalancati e ansiosi.
"Davvero non mi lascerai?" la sua voce è
ancora incerta "Anche dopo che ti ho mentito e non ho avuto fiducia in te?
Anche dopo che sai che non sono..."
Le
prendo il volto tra le mani per fissarla negli occhi.
"Io
ti amo Louise McCloud, con tutta la mia anima. Non potrei neanche immaginare di
vivere senza di te." Poggio la fronte sulla sua. "Sei tu che devi
perdonarmi. Sono io che non ho avuto fiducia in te; avrei dovuto cercare di
capirti e invece ti ho ferito non so neanche quanto con il mio stupido orgoglio."
Mi fermo per un attimo per prendere fiato. "Non so perché sei voluta
tornare con uno stupido testone come me."
Poggia
un dito sulle mie labbra. "Perché ho una testa dura come la tua." mi
bacia piano sulle labbra e poi torna a guadarmi negli occhi. Sorride ora.
"E perché ti amo."
*******
Mentre torniamo a casa lo prendo a braccetto. Lui mi stringe la mano e mi bacia
la fronte sorridendo. Io sospiro, sono incredibilmente felice.Quando rientriamo
nella stalle noto le assi rotte, quelle che aveva spezzato ieri sera, lo sento
irrigidirsi, e i suoi occhi si rabbuiano. mi giro per guardarlo.
"Sono
sicura che andrà tutto bene con Teaspoon," gli accarezzo la guancia,
facendogli sentire tutto il mio amore e il mio supporto.
"Non
è per Teaspoon."
Mi
acciglio, non capisco.
"Ieri
ho completamente perso il controllo. E se ci fossi stata tu? E se ti avessi
fatto del male?" la sua voce si incrina e lui distoglie lo sguardo.
"Kid."
lo lo costringo a guardarmi di nuovo. i suoi occhi sono pieni di dolore e paura.
So a cosa sta pensando, so qual'è il suo timore più grande...conosco le
cicatrici che la sua infanzia ha lasciato nel suo animo.
"Kid.
Tu non sei come lui."
"Ma
lui è mio padre, Lou...e cosa ho fatto ieri mi terrorizza; ho quasi colpito
Cody, questa mattina, senza motivo."
Gli
prendo il volto tra le mani. "Esattamente, Kid, quasi. Tu non
faresti mai del male a qualcuno senza motivo. Tu sei il più gentile, il più
paziente, il più straordinario uomo che io conosca. Se non ti avessi
incontrato, non avrei mai imparato a fidarmi di nuovo di qualcuno."
Lui
arrossisce, "I-io, io non ho fatto nulla."
"E
invece si." gli dico seria.
Mi
abbraccia allora, e poggia la sua fronte sulla mia spalla. "Grazie."
sussurra nei miei capelli.
"Prego."
sorrido e gli accarezzo la schiena. Rimaniamo così per un momento, poi si
allontana.
"E' meglio che andiamo se vogliamo trovare ancora
qualcosa da mangiare." scherza e mi spinge verso la bunkhouse, ma è
preoccupato, come me.
Quando
entriamo siamo ancora mano nella mano. Gli altri sono ammutoliti e ci osservano.
I loro visi tradiscono la loro curiosità, ma anche la loro preoccupazione.
Sanno che è successo qualcosa tra me e Kid e, soprattutto, sanno che Teaspoon
sta ancora aspettando una spiegazione da Kid. Rachel mi lancia una sguardo pieno
di comprensione, ma non dice nulla. Teaspoon ci fissa.
"Allora
Kid..."
"Mi
dispiace Tespoon, ma non c'è nulla che possa dire per giustificarmi."
"Andiamo
ragazzo! Ti conosco. So che non ti comporteresti così se non avessi una buona
ragione, ma non posso fare finta che non sia successo niente questa volta."
Kid
continua a stare zitto. Quello stupidone non vuole dire niente per non
coinvolgermi.
"E'
colpa mia." dico."Kid era sconvolto per qualcosa che è successo a
me."
Sento
che mi stringe la mano e mi giro a guardarlo.
"Non
c'è bisogno che tu dica nulla." mi dice, io gli sorrido.
"E
invece si."
Mi
giro verso gli altri, i miei amici, la mia famiglia. Non voglio nascondere
loro più nulla. Ho paura, ma la presenza di Kid mi da coraggio. Faccio un
respiro profondo e inizio.
"Ricordate
la mia amica Charlotte? La incontrai quando scappai dall'orfanotrofio. Lei
era...lei era una prostituta. Noi lavoravamo per l'uomo che l'ha uccisa, Wicks."
"Lou!
Ci stai dicendo che eri..."
"Cody!!"
ringhia Kid.
"No,
no!" mi affretto a rispondere. "Io lavoravo come lavandaia. Non sapevo
nemmeno che posto fosse quella casa piena di donne, fino a una notte..." stringo al mano di
Kid fino quasi a fargli male. "Fino a una notte..." non riesco a
continuare. Pensavo che non sarebbe più stato così difficile parlare e invece, la mia
gola è stretta in un nodo e non riesco a dire nulla. Sento un braccio forte
circondarmi una spalla. Provo ancora. Un respiro tremulo è tutto ciò
che esce dalle mie labbra.
Kid
parla per me. "Quel bastardo l'ha violentata." la sua voce è
contratta dall'odio e dal dolore. "Aveva appena quattordici anni."
Nascondo
il viso nel suo petto; non riesco a guardarli in faccio adesso. Non voglio
vedere la pietà e l'orrore nei loro occhi. Li sento trattenere il respiro, come
se fossero stati colpiti fisicamente. Qualcuno si avvicina.
"Lou."
Teaspoon mi accarezza i capelli."Lou, tesoro."
Finalmente
trovo la forza di alzare la testa. Vedo i suoi occhi brillare di lacrime.
"Vieni qui, vieni qui." mi abbraccia, mi consola come se fosse un
padre.
Inizio
a rilassarmi. I ragazzi mi si avvicinano -Buck, Cody, Noah- tutti mi prendono
tra le braccia. Jesse sta piangendo. Jimmy mi fa quasi male tanto mi
tiene stretta.
"Mi
dispiace." lo sento sussurrare. "Mi dispiace."
"Adesso
sto bene, sto bene..." lo rassicuro.
Ci
dividiamo e mi bacia la fronte prima di lasciarmi andare. Ritorno nelle
rassicuranti braccia di Kid. Guardo i volti di coloro che mi stanno vicino,
pieni di dolore e rabbia, ma anche di comprensione e di amore. Sono la mia
famiglia, i miei amici. Gli occhi mi pizzicano di lacrime.
"Dio,
quanto vi voglio bene." non mi accorgo di aver pronunciato queste parole ad
alta voce, anche se solo in un sussurro.
"E
NOI ne vogliamo a te." Buck mi scompiglia i capelli. Arrossisco.
"Hey!
Non ti riconosco più se cominci ad arrossire come una ragazza ora!" Cody
mi prende in giro, ma sulle labbra ha il sorriso più dolce che io abbia mai
visto.
******
La
serata è andata avanti quietamente, io e Lou abbiamo mangiato vicini, spalla a
spalla; non abbiamo parlato molto, ascoltavamo in silenzio le chiacchiere degli
altri. I ragazzi non l'hanno trattata diversamente. Non ci sono stati sguardi di
pietà, cosa che lei temeva più di ogni altra, ma so che è stato un duro
colpo, specialmente per Jimmy.
Mentre
ci prepariamo per andare a dormire Lou mi chiama fuori per il nostro solito
bacio della buonanotte. Ma stasera è diverso, rimaniamo abbracciati.
Sento il bisogno fisico di sentirla vicina. La sento sospirare, abbasso lo
sguardo verso il suo viso. La guancia sul mio petto, i suoi occhi grandi
brillano alla luce della luna.
"La
tua camicia nuova, non ho neanche visto come ti stava..."
Gli
sorrido dolcemente. "Abbiamo un sacco di tempo per quello."
"Kid."
la sua voce è ansiosa ora. "Kid...quando ti ho dato quella camicia, io
volevo...l'ho fatto perchè volevo che tu la indossassi durante la nostra corsa
doppia a Fairfield."
Rimango
in silenzio, ho capito cosa voleva dire. Mi ricordo cosa significavano per noi
quel tipo di corse. Un paio di giorni come una vera coppia: una cena romantica,
una passeggiata e poi ....ballare insieme. **
Entrambi volevamo prendere le cose con calma stavolta, timorosi di
rovinare tutto un'altra volta. Anch'io avevo pensato alle opportunità che quel
viaggio prospettava, ma poi con l'arrivo di Charlotte e tutto il resto,
quell'occasione era sfumata. Non pensavo che dopo tutto quello che era successo
lei fosse pronta, e invece...
"Kid."
la sua voce è incerta, deglutisce a vuoto. "Stai con me
stanotte."
"Lou,
non so se è una buona idea..."
Si
allontana da me. "Non...non mi vuoi più..." la sua voce trema.
"E' perché io...sono sporca?"
"No
Lou!" la prendo per le braccia. "Dio, come puoi pensare che non ti
voglia più? E' solo che...non voglio sentirti tremare di paura sotto il mio
tocco, e scostarti da me come se bruciassi. Perché quello che ho fatto...è lo
stesso che ti ha fatto Wicks." non posso pensare che le sua mani l'hanno
toccata come hanno fatto le mie, che tutte le volte che siamo stati insieme lei
ha dovuto combattere con quel ricordo.
"Kid."
mi afferra le mani. "Tu non mi hai fatto quello che mi ha fatto quell'uomo.
Tu mi hai amato, mi hai guarito. Ho avuto paura dell'intimità con te
all'inizio, non posso negarlo. Ma tu non mi hai mai forzato, non mi hai mai fatto
del
male."
Ha
parlato tutta d'un fiato, le sue guance si sono fatte rosse. "Ogni volta
che siamo stati insieme mi sono sentita al sicuro, protetta. Quando mi tieni con
te, in quel momento ci sei solo tu nel mio cuore, nient'altro...ed è così
bello...tutto il resto non esiste più, ci siamo solo tu ed io..." sospira.
"Ma forse ora non sarà più così, ora che tu sai; ci sarà lui tra
noi."
Trema
e non mi guarda. L'ho ferita di nuovo. La voglio proteggere, ma sembra che io
riesca sempre a farle male.
"Vieni qui." La abbraccio. "Non ho detto
che non voglio fare l'amore con te. E' solo che vorrei che la nostra prima volta
insieme dopo tanto tempo sia speciale, non che sia solo un modo per provare
qualcosa a noi stessi."
"Davvero?"
Non sembra ancora convinta del tutto.
"Davvero."
mi abbasso a baciarla sul collo. "Prometto.Domani vado a parlare con
Teaspoon e gli chiedo se c'è in programma una corsa doppia. Altrimenti, appena
abbiamo un po' di giorni liberi, ti porto a St. Joe a vedere tuo fratello e tua
sorella."
Mormoro
piano, le labbra sulla sua pelle; la sento rilassarsi sotto il mio tocco. Amo
sentirla così, dolce e morbida tra le mie braccia.
"Prometti?"
ha quella sua voce roca quando mi risponde.
Sorrido.
"Prometto, Lou."
Ritorniamo nella bunkhouse. Gli altri stanno dormendo, o
facendo finta di dormire. Lo so benissimo che avere un po' di privacy è
un'illusione e che probabilmente qualcuno ci avrà osservato dalle finestra.
Mentre
ci svestiamo sento le sue braccia attorno alla vita. Poggia la guancia sulla mia
schiena.
"Kid."
il suo tono è quasi supplichevole. "Posso dormire con te, almeno?"
Mi
giro per guardarla. Mi fissa con quei suoi occhioni scuri. "Per
favore." dice.
Non
riesco a resistere, alzo
le lenzuola, lei si infila nella cuccetta e io faccio lo stesso. Sento che si
accoccola contro di me nel modo con cui eravamo soliti dormire, la sua schiena
contro il mio petto, le mie braccia intorno alla sua vita sottile, le nostre
dita intrecciate. Dio, quanto mi era mancato tutto questo...
"Buona
notte Louise." sussurro vicino al suo orecchio. Si gira e mi bacia sul
collo.
"Buona
notte a te."
La
guardo dormire, godendomi la sensazione del suo piccolo corpo caldo contro il
mio. La mia Lou, la mia dolce, forte, coraggiosa Louise. Ho fatto un sacco di
errori con lei, ma ora il mio unico desiderio è stare con lei, amarla,
proteggerla, prendermi cura di lei come si merita. E spero che un giorno me lo
permetterà.
FINE
* Lightining è il nome della cavalla di Lou, quella nera
che lei monta sempre.
** Lo specifico in caso qualcuno non lo sapesse o non se lo ricordasse: ne 'I
ragazzi della prateria' spesso il verbo ballare è stato usato per riferirsi al
fatto che Lou e Kid fanno l'amore. (Ricordate l'episodio Requiem per un eroe?
Quando Kid chiede consiglio a Jimmy?)
|