No, no…
piano…
Ora
è il mio turno.
Le Novelle del
Corpo Umano, di PinFloi
La Valvola ha fumato la sua
Ultima Sigaretta
<<
Ah… ma andiamo su forza! Ma cos’è che
non funziona in questo
sistema circolatorio, ma andiamo! Suvvia signora valvola e ci lasci
passare,
dovevo essere al Ventricolo in zona pedonale gia mezz’ora fa!
>> disse un
globulo rosso affaticato tra se e se, osservando i movimenti arroganti
e
sprezzanti della valvola, a pochi metri di distanza.
<< Forza
che qui si aspetta da un bel pezzo! >> disse ancora
sottovoce. La valvola fece ancora segno di aspettare, e la sua bocca si
spalancò in un sorriso a trentaquattro denti (non
è una battuta poiché a quanto
ne sappiamo noi una valvola potrebbe anche averceli trentaquattro denti
ma …
potrebbe persino non averceli ).
<< Ma no!
Cervello Bono! E lasciami passare dai, fetente pezzo di
stronzo! E andiamo! >> brontolò ancora il
globulo battendo un pugno sulle
pareti dell’A.D. (arteria destra).
<< Si
fermi! Si fermi! Non colpisca le pareti, le hanno appena
riverniciate! >> sbraitò subito una voce
vicina nei confronti del piccolo
globulo.
<<
Cos…?! >> si chiese questi sforzandosi di
vedere chi
l’aveva chiamato: una maledetta piastrina che stava
aggiustando un piccolo foro
poco più avanti.
<< Le ho
detto di fermarsi! Potrebbe fare danni a questo tubo!
>> ripeté la piastrina incrociando le braccia.
Il Globulo alzò gli occhi
al cielo. “Speriamo che non mi faccia la
multa…” pensò.
<< Mi scusi
agente >> disse rivolgendosi al piccolo esserino
bianco che aveva di fronte. << Farò mille
volte più attenzione in futuro…
è che mi urta la presenza di quella maledetta valvola
laggiù! >> indicò
la valvola che in quel momento stava facendo segno ad un altro globulo
di
arretrare dal cuore << poiché impedisce a
tutti di noi di compiere il
nostro lavoro! E dopo i giornali parlano di “Bulimico:
sistema inefficiente”!
Ecco li il motivo, ecco li il perché: la valvola del
ventricolo destro!
>> concluse indicandola un’altra volta. La
piastrina si sistemò gli
occhiali da lavoro sul naso.
<< Beh io
non posso farci nulla… lo sa anche lei che questi sono
disguidi che possono succedere, quando si cambia governo…
lasci un po’ di tempo
alla nuova gestione, non se ne pentirà! >>
concluse tornandosene per i
fatti suoi. Il globulo sbuffò in maniera infastidita
mandando mentalmente al
diavolo tutte le piastrine dell’intero corpo.
“Non se ne
pentirà” gli rimbombavano in testa le parole di
quel
mascalzone.
<< Gia
>> commentò sarcasticamente tra se e se il
globulo.
Si voltò e
vide che dietro di lui c’erano una centinaia di suoi colleghi
che facevano la fila e brontolavano ad alta voce per poter passare:
alcuni
spingevano, altri saltavano o pestavano i piedi, altri ancora mollavano
pugni
di frustrazione sulle pareti, come aveva fatto lui prima… il
disastro. E la
colpa era di quella maledetta valvola. Solo sua. Solo della Merdaccia.
Così ormai era
soprannominata da tutti i globuli rossi.
La Merdaccia.
Era una parola secca e
rude e dirla provocava in loro un senso di
soddisfazione rappresa inaudito.
<<
Merdaccia >> disse tra se e se per l’appunto il
nostro
globulo con gli occhi iniettati di sangue, controllandosi per
l’ennesima volta
l’orologio: erano le 15:35:45... ed era in ritardo.
Ma il caso volle che
proprio in quel momento la Merdaccia si accese una
sigaretta: la cosa più inauditamente sbagliata da fare
dentro un corpo, e per
di più vicino al cuore. Non per niente la legge 17
(Antifumo) era stata l’unica
trasversale a tutti i governi che quell’organismo avevano
avuto, giustamente: infatti
non fa molto bene agli organi ricevere
zampate di fumo dall’interno e sempre tutti, compresi quei
cialtroni degli
ormoni, si erano opposti al fumo. Quindi per procurarsi delle sigarette
era
necessario farlo sottobanco, illegalmente…
Però Lei, nonostante tutto, se
l’era accesa.
La Merdaccia, oltre che aver
indebolito la pressione sanguigna dell’organismo cui avrebbe
dovuto prestare
più attenzione, stava pubblicamente mandando a puttane
trent’anni di lavoro
sodo. E ciò non andava affatto bene.
Per questo, il globulo
rosso diventò una iena.
Prese una piastrina e la
scagliò contro la valvola.
Non soddisfatto le
mollò un calcio sui trentaquattro denti ed
imprecò
come un globulo Turco.
Poi salì su
un’impalcatura, sgombrò le piastrine presenti e
vociò sopra
il mare di globuli dell’Arteria A4.
<<
Cittadini! >> disse << proclamo oggi nata la Repubblica
Arteriosa,
indipendente dal resto del corpo, e anche dal Resto del Carlino (che al
tempo
risiedeva ancora in zona inguinale)… noi qui,
finché non cambia governo,
resteremo ad oziare e a farci cannoni di cannabis perché
questo è scioperare e
questo è bene: globuli rossi Rivoluzione! >> concluse tra il tumulto
generale.
Dal nulla spuntarono
chili di droga, sciarpe marocchine e turbanti
orientali: lo sciopero era pronto ad iniziare.
“Vediamo se ora
non si decidono a far funzionare meglio questo cazzo di
corpo!” pensò soddisfatto il globulo.
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Qualche giorno
dopo…
Tutte le luci del corpo
si spensero.
Dopo tre secondi gli
organi dichiararono banca rotta
Dopo quattro tutti gli
scioperanti caddero nell’oblio.
Il cervello chiuse i
battenti, ed il cuore, finalmente, poté godere di
una valvola migliore: perché anche il nulla era meglio della
Merdaccia.
Alla fine dei
conti… la colpa era stata tutta sua…
Alla fine…
dei conti…
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