I can wait forever.
Ad Arianna.
Spero ti piaccia e che tu non mi uccida :')
Avevamo rispettivamente venti e diciassette anni quando andammo a vivere insieme.
All'inizio, quando tutto era solo un gioco, una semplice idea, rammento
alcune sere in cui arrivava da me col fiatone, con gli occhi rossi,
pieni di lacrime.
"Sei troppo piccola per la convivenza con quel ragazzo!"
le urlavano i suoi durante le solite litigate. E lei, prima di lasciare
in sospeso il discorso, prendeva la qualsiasi cosa le capitasse sotto
mano e la scaraventava contro il muro, sparendo poi per giorni da casa.
A loro io non piacevo. "Quel ragazzo è troppo grande per te." Disprezzavano così tanto il fatto che avessi solamente tre anni in più della loro bambina che memorizzare il mio nome era irrilevante. Per due anni sono stato quel ragazzo, quello troppo grande.
"Non accettano il fatto che noi due ci amiamo." ripeteva lei,
singhiozzando, e io non potevo far altro che abbracciarla e consolarla.
Cosa potevo fare io contro la sua famiglia? Suo padre mi
minacciò molte volte. Dovevo troncare qualsiasi legame ci fosse
tra me e Arianna. E a malincuore io lo facevo. Le dicevo che era
finita, che non ci sarebbe mai stato nulla tra di noi, che doveva
trovarsene un altro. E cosa faceva lei? Usava quelle tre parole, quelle
tre parole tanto importanti in una relazione, parole che non avevo
detto a nessuno all'infuori di lei.
"Io ti amo, Louis." mi prendeva il viso tra le mani e, con gli occhi lucidi, ero io stesso a baciarla.
Come se fossimo due calamite, io non potevo stare lontano da lei.
Poi un giorno si presentò a casa mia con una valigia, un borsone
e con i suoi occhi azzurri mi diceva "Sono qui per te, Louis.
Prendimi." Era scappata di casa, lasciando il cellulare sopra il
comodino affinchè i genitori non la cercassero e un bigliettino,
come nei film americani, appeso al frigo.
"Stavolta non mi fermo davanti a
nulla. Io amo Louis e lui ama me. Farò del mio destino quel che
mi consiglia il cuore. Non cercatemi, non venite a casa nostra con
l'intenzione di riportarmi con voi perchè non tornerò. Vi
chiedo di rispettare questa mia richiesta. Vi voglio bene. Ari."
Più volte avevo cercato di convincerla che era una pazzia. Non poteva diseredare i suoi genitori per me. Però,
trovarla davanti la soglia di casa mia, con la valigia in mano e con il
suo solito sorriso splendente è stata la sensazione
più bella mai provata prima.
La prima vera notte passata insieme, la prima colazione insieme.
Niente scuola. Solo sesso, divertimento e amore.
Solo io e lei.
Era tutto perfetto.
Fino al 18 Novembre del 2012.
"Louis!" amavo il modo in cui le sue labbra si muovevano nel
pronunciare il mio nome, mi faceva accellerare incoscientemente il
battito del cuore tanto da farlo scoppiare, ma quella volta il suono fu
più rude, più graffiante. Io ero al telefono con i miei
amici per organizzare una festa e lei continuava ad urlare. Cercavo di
ignorarla ma la sua voce si faceva sempre più forte, fino a che
non tirò un urlo e si sentì un forte tonfo. Solo in quel
momento scattai su per le scale per capire cosa fosse successo e non
appena la vidi sdraiata a terra non riuscii a capire più nulla.
Tra le mani aveva un fazzoletto sporco di sangue, così come la
sua bocca, e la sua testa era in una pozza di sangue.
Mi precipitai da lei cercando di rianimarla. "Arianna! Ari, rispondimi!
Ti prego, svegliati!" urlavo in preda alle lacrime, ma sembrava
pietrificata. Dovevo chiamare un'ambulanza.
Componendo il numero sentivo il telefono scivolarmi come una saponetta e la mia voce era indecifrabile.
I soccorsi arrivarono dopo una mezzora abbondante.
Durante il tragitto riprese i sensi e quasi sembrava un miracolo sentire la sua voce.
"Louis.. che è successo?" Come potevo risponderle se nemmeno io sapevo bene cosa fosse accaduto?
"Hai solo battuto forte la testa" rispose al posto mio l'infiermera che
intanto le sistemava la flebo. Io ero paralizzato, con gli occhi
sbarrati mentre le tenevo forte la mano. Volevo soltando svegliarmi da
quell'incubo e trovare la mia Arianna accanto a me, con i suoi capelli
biondi arruffati. Ma niente, richiuse gli occhi, perdendo i sensi
un'altra volta. Stava perdendo molto sangue.
Sono passati quattro anni da allora.
I suoi genitori mi fecero causa, perchè io ero il solo con lei e
chiamando l'ambulanza tardi sprecai secondi preziosi per la sua vita.
Non era morta, era entrata in coma quella stessa notte.
La sua perdita di sangue era dovuta ad una tubercolosi di cui non mi aveva mai parlato.
E da lì capii perchè i suoi genitori non volessero lasciarla.
Provando
a scendere le scale per chiamarmi scivolò proprio davanti alla
porta, sbattendo la testa contro la mia scrivania.
E da lì capii perchè si trovasse in una pozza di sangue.
Stava urlando perchè sentiva, inspiegabilmente, i polmoni contrarsi.
E da lì capii perchè urlasse tanto forte.
Era rimasta senza voce perchè cercava di attirare la mia attenzione.
E da lì capii che forse non l'amavo abbastanza per attaccare una stupida chiamata.
Capii molte cose, ma una fu più rilevante: se non era per me, sarebbe ancora viva.
Ne parlai con medici, psichiatri, con tutti, di questa colpa che mi sentivo addosso e nessuno mi dava ragione.
La tubercolosi si stava mangiando la sua vita lentamente e,
probabilmente, sarebbe stata prossima alla morte. Mentre, sbattendo la
testa e andando in coma, le si è automaticamente allungata la
vita.
Incredibile, vero?
Non si sapeva per quanto tempo potesse restare in stato vegetativo.
Si parlava di pochi mesi, di anni o anche per sempre. In realtà non si sa ancora quanto tempo passerà.
Ma intanto, da quel 18 Novembre, passo giorno e notte in questo
ospedale accanto a lei. Passo da casa il tempo di una doccia, di
cambiarmi e poi ritorno qui da lei.
I primi mesi avevo smesso letteralmente di mangiare, campavo solo di
caffè per poter restare il più sveglio possibile, per
lei. Poi, persino i suoi genitori, che dopo aver visto in quale stato
mi stessi riducendo avevano annullato la denuncia, mi dicevano di
mangiare, di distrarmi e pensare ad altro. Ma come potevo se la donna
della mia vita non mi rivolgeva più i suoi occhi cristallini, se
la sua voce non mi rallegrava più le giornate, se le sue labbra
non mi facevano più sfiorare il paradiso?
Col tempo però, sono migliorato.
I primi due anni sono andato ad abitare con Harry, il mio migliore
amico; non riuscivo a mettere piede in quella casa, con tutto in
disordine come allora, con la macchia di sangue sulla soglia della
porta. Non ce l'avrei mai fatta da solo. Poi con il suo aiuto riuscii
ad entrare in quella casa, nella nostra casa, e sistemare tutto.
Oggi, dopo quattro anni, sono seduto qui, accanto a lei, ad aspettare che riapra gli occhi.
Ogni giorno è più distruttivo dell'altro. Ma non voglio abbandonarla, non lo farò mai.
"Buongiorno amore!" dico sedendomi nella solita sedia, accanto
al suo letto. "Sei così bella oggi. - le sorrido come se potesse
vedermi - Ma.. sai che giorno è oggi?" Mi è impossibile
non guardarla e non pensare che sia la ragazza più bella del
mondo. Me la immagino con i suoi occhi azzurri guardarmi e sorridermi
dolcemente, come faceva sempre. "Oggi sono esattamente sei anni e che ci conosciamo." continuo entusiasta. "Ma ti ricordi
come è accaduto?" rido al solo pensiero di quel lontano ricordo.
"Eri al parco con una delle tue amiche ed eravate tranquille
sull'altalena ed io ero con Morris, il mio beagle, a fare una
passeggiata. Non appena Morris ti vide, mi scappò dalle mani
fino ad arrivare ai tuoi piedi. Lo prendesti in braccio intenerita e,
mentre ti leccava teneramente il naso, ti faceva la pipì sul tuo
vestitino bianco." scoppio a ridere "Arrivai da te col fiatone
rimproverando Morris, mortificato. Tu eri furiosa ma non appena alzai
lo sguardo per scusarmi ci ammutolimmo entrambi. Inutile negarlo,
è stato amore a prima vista il nostro. Restammo qualche minuto
in silenzio a fissarci e solo quando Bettany ci richiamò,
ritornammo con i piedi per terra. Eravamo piccolini, allora.. tu avevi
quindici anni e io quasi diciotto. A quei tempi era tutto così..
surreale. Parlavo continuamente di te ai miei amici e quando uscivamo
insieme le prime volte, cercavo di non fare brutte figure, pensando
sempre prima a cosa dicessi. Poi quando mi baciasti la prima volta
avrei voluto bloccare quel momento nel tempo e rivederlo ogni volta che
litigavamo. Ma forse così è stato. Durante la convivenza
litigavamo anche per quale film vedere e finivamo la serata con tu in
camera e io seduto sul divano. Poi, nel momento in cui decidevo di
chiederti scusa ci incontravamo nella scale perchè tu eri
intenzionata a fare lo stesso. E come finiva? Ci baciavamo come due
cretini tra un gradino e l'altro e anzichè guardare un film
facevamo l'amore tutta la notte." sorrido incosciamente.
Improvvisamente sento una morsa nello stomaco. "Rendi tutto più
difficile, però.. - ricomincio a mezza voce - Se solo ti
svegliassi, mi impediresti di stare così male.. Un altro giorno
senza te con me è come una lama che mi trafigge. E non riesco a
mentire, ma ogni volta che vado via, il mio cuore si incupisce e voglio
tornare a casa per vedere il tuo viso e semplicemente perchè non
riesco a prenderlo. Mi manca ricorrerti per casa spruzzandoti la panna
montata mentre tu mi infarinavi con il cacao. Quelli erano i momenti
che preferivo. E dopo tutti questi anni, mentre sono seduto in cucina
con un piatto di pasta, mi tornano alla mente tutti quei momenti e
rivedo me e te scorrazzare per la casa come due eterni bambini e..
quando vado a letto ti vedo sulla soglia del bagno mentre ti lavi i
denti con solo indosso una canottiera e culotte, sia in estate che in
inverno; ma poi, una volta sotto le coperte tu non ci sei e sai che
faccio io? Inizio ad urlare come un pazzo, a buttare tutto all'aria,
perchè la cosa che mi manca di più è svegliarmi
accanto a te. Non riesco a mentirti su questo. Come non posso arrivare
qui e dirti che tutto va bene, perchè così non è.
Ma io posso aspettare, posso aspettare per sempre. Ti risveglierai, un
giorno, e lo so che sembra un tempo infinito, ma suppongo sia il prezzo che
dobbiamo pagare per il nostro amore. Tornerò a casa e
sentirò di nuovo il tuo tocco che migliora ogni cosa, ma fino a
quel giorno non c'è altro che io possa fare. Ma non posso averlo
quel giorno, non presto almeno." sento gli occhi pizzicare forte e
ormai le mie guance sono completamente bagnate. Odierebbe vedermi
così.
Sento bussare. Alzo lo sguardo e trovo Harry che, come tante altre
volte, non ha il coraggio di vedere Arianna in questo stato.
"Adesso
devo andare, piccola. Harry mi deve presentare la sua nuova ragazza,
suppongo sia una cosa seria questa volta." sussurro scherzando. Le
prendo una mano. "Ma ci vediamo domani e.. - un singhiozzo - per
rallegrare un po' questa stanza ti porterò un mazzo di fiori,
che ne dici?" mi alzo dalla sedia e mi sistemo i pantaloni prima di
tirare un respiro profondo. "Devo andare.. Ma.. ricordati due cose, una
più importante dell'altra: ti amo e.. pregherò ogni giorno che tu ti risvegli, perchè per te posso aspettare per sempre."
mi avvicino e le do un bacio sulle sue fredde e increspate labbra.
Quando mi chiudo la porta alle spalle si porta una mano sul punto in
cui le nostre labbra si incatenarono e la vedo arrossire, come faceva sempre.
***
Potrei piangere.
Anzi,
l'ho già fatto mentre avevo 'I can wait forever' dei Simple Plan
a palla e scrivevo questa.. cosa che non so da dove sia uscita. Ho
ascoltato la canzone una prima volta, una seconda, poi sono andata a
leggermi la traduzione e.. potevo morire. Come una cretina ho
cominciato a piangere perchè son venuti a galla vecchi ricordi e
infine BOOM!
'Ari, posso dedicarti una shot?' le chiesi e lei accettò entusiasta.
Ed ecco spiegata la nascita di questa one shot deprimente con Louis :')
Ed ecco come tutti pensarono 'Ma chissene frega'. Giusto, avete ragione çç
Spero soltanto che almeno un pochino vi sia piaciuta, ecco :)
E se non l'avete mai sentita, vi consiglio di andarvi ad ascoltare la canzone perchè merita veramente C:
Ma che ne dite del banner? Non è la fine del mondo? :D
Devo assolutamente dire grazie a quella figona di Mary (cliccate il nome) per aver perso tempo e reso me felice :')
Grazie Cucchi **
Beh, adesso vado. Spero che recensiate e.. ciao :)
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