TAXI
La macchina
bianca, tirata a lucido, si ferma davanti a lui con un rombo soffice.
Sale dietro e chiude lo sportello con uno sbuffo.
"Dove la porto?" fa il tassista, con voce un po' troppo allegra per i
suoi gusti.
"Dove le pare.." sbotta, mentre si slaccia i primi bottoni della
camicia per il caldo.
Vede l'uomo tamburellare con le dita sul volante, spazientito; poi
parte e inizia a percorrere la strada principale.
"Beh..intanto che decide faccio un gio. Tanto paga lei no?"
"Se sta zitto le darò anche qualcosa in più"
butta lì, mentre cerca le sigarette nelle tasche.
Trova il pacchetto. E' vuoto.
"Cazzo.." impreca, buttando la testa all'indietro. Poi si rivolge di
nuovo all'uomo davanti.
"Amico, scusa..una sigaretta?" chiede, scocciato.
"Teoricamente io non dovrei parlare..sa" dice quello in tono ironico.
Ha una voce alta, squillante, quasi troppo sicura di sè. Gli
da'
fastidio..sul serio.
"Ti do il triplo se mi trovi una sigaretta" risponde in tono di sfida.
"Ah siamo passati a darci del tu, non me ne ero accorto.
Sbuffa a quelle parole. Quell'uomo è davvero insopportabile!
Si
avvicina al sedile da dietro "Sono Harry " dice senza troppi
complimenti.
"Ciao Harry.." fa quello, divertito "Hai deciso dov'è che
vuoi andare?"
"Non credo che deciderò finchè non
trovo una sigaretta"
Il tassista si gira un attimo verso di lui. Ha di fronte a
sè un
ragazzo, non dimostra più di vent'anni: capelli lunghi,
ricci,
scompigliati, guancia rossissime, occhi verdi, grandi come quelli di un
cerbiatto. Non sembra ubriaco, solo di cattivo umore.
"Vuoi sederti avanti, Harry?" chiede, sperando magari di renderlo
più allegro.
Harry solleva le spalle, e senza dire una parola, scavalca e
si
siede accanto a lui. "Adesso posso avere una sigaretta?" ripete,
voltandosi verso di lui.
L'uomo ride e fa di no con la testa. E' giovane, nota Harry, forse con
qualche anno più di lui.
"Non mi hai nemmeno chiesto come mi chiamo..e vuoi che ti offra
qualcosa?" scherza.
"Come ti chiami?" si affretta a dire, alzando gli occhi al cielo.
"Così non vale! Devi volerlo sapere davvero.."
"Ricordi quando ti avevo detto di stare zitto...ecco, fallo per favore."
"Perfetto!" esclama il ragazzo.
Poi tira fuori dalla tasca un pacchetto di sigarette, se ne infila una
in bocca e l'accende, mentre tiene il volante con una sola mano. "Non
ti dispiace vero?" fa con aria innocente, soffiandogli un po' di fumo
in
faccia.
Harry lo guarda storto. Non sa se ridere o prenderlo a pugni. "Non ti
stai prendendo un po' troppe libertà, amico? Dopotutto i
sono un
cliente..."
Il ragazzo ride, di una risata forte, cristallina. "E tu sei troppo
serio,sai?"
"Un'altra persona ti avrebbe già mandato a quel paese"
"Ma tu hai troppo bisogno di qualcuno che ti scarrozzi in giro a
quest'ora di notte, giusto?"
"Dato che non so dove andare..muovermi a piedi sarebbe scomodo"
sospira, abbandona la testa contro il finestrino.
"Non ti chiederò che cos'hai per non sembrare ancora
più impiccione" dice, svoltando in una strada secondaria.
"Implicitamente me l'hai già chiesto.."
"E tu implicitamente mi vuoi rispondere?"
Harry lo guarda di nuovo, quasi incredulo che possa esistere
gente tanto sfacciata. Ha i capelli castano chiaro, gli occhi dal
taglio
obliquo, azzurri e furbi, la bocca sottile, appena un accenno di barba
sotto il mento.
"Come ti chiami?" chiede di nuovo. E stavolta si capisce dal tono della
sua voce che vuole saperlo davvero.
Il ragazzo lo capisce, sorride appena.
"Louis, per gli amici Tommo"
"Beh Louis, forse ti risponderò se mi offri questa benedetta
sigaretta!"
Il più grande ride di nuovo e lo guarda con un sorriso furbo.
"Non so se voglio saperlo davvero. E se è una storia lunga,
mi dispiace, ma io esattamente tra mezz'ora stacco"
"Quindi tra mezz'ora mi lascerai in mezzo alla strada?" chiede il
riccio, sconsolato.
"Hai detto che qualsiasi posto andava bene..quindi penso di si"
"Non so se essere felice perchè mi libererò di
te, o incazzato perchè me ne andrò senza
sigaretta.."
"Puoi sempre comprartele no.." risponde Lou in tono acido "E io potrei
anche decidere di offrirti un caffè, dopo il turno..."
I suoi occhi si posano su Harry, che sembra stia valutando l'opzione.
Alla fine il ragazzo si gira verso di lui, lo sguardo malizioso, la
voce divertita. "Ci stai provando con me, Loulou?"
Louis sbuffa e si lecca le labbra. Sa come smontare l'aria da galletto
del suo passeggero.
"Veramente si.." dice, e gode nel vedere lo sguardo stupito di harry di
fronte a tanta sincerità.
Perchè si capisce che non è uno scherzo. Si
capisce che ci sta provando davvero; e sinceramente, non se ne vergogna
proprio.
"Non credo proprio che ci starò..non sono un ragazzo oggetto
sai!" butta lì Harry, sorridendo.
"E se insieme al caffè ce' anche un pacchetto di sigarette?"
propone Lou in tono amabile.
Harry scoppia a ridere, per la prima volta quella sera. Quel ragazzo
inizia davvero a piacergli...
Harry fa scattare l'accendino, aspira, e finalmente può
fumare la sua sigaretta. Da un'altra boccata, poi "Merit..che
schifo" commenta
"Fanculo tu e le tue Camel, non hai per niente gusto" dice Louis,
sollevando le coperte e voltandosi a guardarlo.
"Hai ragione, per questo ho appena scopato con te" ribatte Harry,
sarcastico.
Lou sfila via la gamba, che era in mezzo alle sue, e gli sferra un
pugno al basso ventre. Il piccolo soffoca e scaccia la sua mano,
contrariato.
"Non eri di quest'opinione qualche minuto fa, o sbaglio?'" lo stuzzica,
posa le dita affusolate sul suo petto, gli sfiora i capezzoli con le
unghie, tanto curate da sembrare quelle di una donna.
"E tu che ne sai!" sbotta l'altro, agitandosi al suo tocco.
Louis ride. Quel ragazzo ride praticamente sempre..cazzo! "Non so..non
era il mio nome che gridavi come un ossesso?"
"Io non gridavo proprio niente.." si difende Harry
contrariato.
"Odio chi nega l'evidenza Harreh, ti preferivo quando gemevi come una
puttana"
Stavolta è Harry a tirargli un pugno, sulla testa. Ma
è un gesto dolce, quasi affettuoso.
Louis posa le labbra sui suoi capezzoli, li avvolge con la lingua
calda.
"Comunque.." sussurra conto la rada peluria del suo petto "..ti ho dato
la sigaretta, ora posso sapere perchè eri tanto incazzato in
macchina?."
Alza la testa, affonda il mento sul suo petto, proprio sopra il cuore,
che sente battere tranquillamente sotto di sè, e lo guarda.
Harry si sente perso nei suoi occhi: sono così blu,
così forti, così vivi. Abbassa lo sguardo,
incapace di sorreggere quell'azzurro così magnetico.
Sospira. "Mettiamo caso che tu abbia un ragazzo.." inizia, e non sa
nemmeno perchè lo fa. Perchè dovrebbe confidarsi
con uno sconosciuto? Perchè dovrebbe raccontargli la sua
vita? Perchè a lui dovrebbero interessare le sue lamentele
inutili e deprimenti?
Ma, anche se non c'è un motivo apparente, anche se sembra
insensato, quasi penoso, continua. "..con cui stai da quasi un anno.
Come reagiresti se, all'improvviso ti lasciasse?"
Louis non ci mette nemmeno un secondo a rispondere. "Mi è
successo..e non è stato tutto questo dramma, davvero.."
Sta per aggiungere qualcos'altro, ma Harry lo interrompe. "E come
reagiresti, se scoprissi che ti tradisce?
Lou prende un bel respiro. aveva capito che il problema non poteva
essere una semplice rottura.
"Abbastanza male direi. Spaccherei il muso ad entrambi forse.." dice,
in tono leggero. Si è quasi pentito di avergli chiesto di
parlare.
Harry sorride amaramente. "Io non avrei potuto.." dice, lo sguardo
perso nel vuoto, le mani ad accarezzare la testa dell'altro "..dato che
il suo amante era una donna"
Louis strabuzza gli occhi per la sorpresa. Poi riprende
tranquillamente. "Ecco perchè dico..mai relazioni seri con i
bisex!"
Vuole farlo ridere, vuole farlo sentire meglio. E' strano che desideri
così tanto la felicità di uno che ha appena
conosciuto...
E in effetti un accenno di sorriso compare sulle labbra di Harry. "Non
era bisex..era solo un cazzone confuso"
Lou si sente molto meglio ad udirlo parlare con più
serenità
"Beh pensa agli etero, a loro succede sempre. Scoprono di essere gay a
quarant'anni suonati, quando hanno già moglie e figli e una
vita che a loro piace definire normale"
"Quindi pensi che anche a noi, un giorno potrebbero piacere le donne?"
chiede l'altro scettico. Lo diverte la piega che ha preso il discorso.
"Oddio no!" esclama Lou, sollevandosi "A me piace il cazzo, e
così sarà finche vivrò"
Harry scoppia a ridere per la solennità e la
volgarità della frase. Gli prende il viso tra le
mani e lo bacia, mentre l'altro è sul punto di esporre altre
teorie sul suo orientamentop sessuale.
"Ecco..anche questo mi piace" mormora Lou, baciandogli lentamente il
collo.
"Sei mai stato con una ragazza?" chiede il piccolo, per poi leccargli
l'orecchio.
"Si..e non voglio proprio ricordare quell'esperienza." Sente il corpo
di Harry vibrare contro il suo, mentre ride di nuovo. Il suo umore
è decisamente migliorato rispetto a quando erano in macchina.
"Io no.." dice sospirando. Guarda fuori dalla finestra. E' quasi
mattina.
"Beh non te lo consiglio proprio" risponde l'altro. Anche lui sta
guardando fuori. Sa che è tardi, che dovrebbe alzarsi, ma
non vuole farlo. Strano. Le altre volte non era stato così
difficile sgattaiolare via, mentre la sua conquista della serata
dormiva placidamente sul letto...
"Devo andare.." riesce a dire, con voce scocciata, quando l'orologio
segna le sei.
Harry lo guarda con quei suoi occhi giganteschi, un pozzo profondo di
verde e azzurro che si mischiano alla perfezione. Sembra stia per dire
qualcosa di importante, qualcosa che convincerà Lou a
rimanere, qualcosa che potrebbe cambiare, se non la loro vita, almeno
quella nottata, rendendola qualcosa di più di una semplice
scopata...
Invece "Ok.." sospira, osservandolo mentre si riveste.
Qualche secondo dopo Louis è già sulla porta. Sta
per aprirla, andarsene, ma è indeciso...
Alla fine si volta. "Comunque..se non diventi etero nei prossimi mesi,
chiamami" Lascia un foglio sul comodino ed esce, con il sorriso
soddisfatto di Harry stampato nella testa.
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