Il giorno in cui assistette a qu
Tasty Tricks
Note dell'Autrice: fanfiction creata non esattamente
per San Valentino (comunque sarei in ritardo!)! Una
piccola storia innocente che spero faccia sorridere qualcuno che ne ha bisogno.
:'))))))))
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Il giorno in cui assistette a
quella conversazione, Draco Malfoy era accuratamente nascosto dietro al primo
angolo di corridoio in cui era riuscito a sgattaiolare. Era il giorno che tutti
i filo babbani chiamavano San Valentino. Essendo tutt'altro che filo
babbano un'informazione del genere non avrebbe nemmeno dovuto intaccare la
purezza del suo pensiero, ma era noto che Pansy Parkinson approvava ogni tipo di
sdolcinatezza - anche Babbana - se poteva metterla in buona luce con lui. E
proprio grazie a lei, aveva scoperto che codesto San Valentino era
una festa che cadeva il 14 di febbraio, dedicata a tutti gli innamorati. Bastò
quella stessa mattina, in Sala Grande, per capire che tutti quegli addobbi a
forma di cuore non erano l'ultima trovata di Mastro Gazza. Per non parlare delle
pozioni di Amortentia illegali che erano state camuffate in cioccolatini e che
nell'arco di un'ora avevano mietuto vittime tra la popolazione maschile di
Hogwarts.
Il suo malumore, per quanto
detestasse ammetterlo, derivava proprio da quella stupida festa. Aveva visto
stuole di ragazze circondare Harry Potter subito dopo la colazione, Ron Weasley
nascondersi dietro ad un'armatura per sfuggire ad una Lavanda quanto mai infatuata,
e si era scontrato con Neville Paciok in fuga da delle ragazze che riconobbe
come assidue frequentatrici del corso di Erbologia.
Il punto, fondamentale a suo
avviso, era che non poteva essere battuto da Paciok. Dov'erano le ragazze
attorno a lui pronte a lanciare gridolini eccitati? E i cioccolatini? Li avrebbe
cestinati appena messo piede in Sala Comune, ma era il gesto simbolico che
contava! Stava camminando da solo, diretto verso la lezione successiva, e
l'unica ragazza che gli si era avvicinata, oltre a Pansy ovviamente, era una
ragazzina alla ricerca della toilette.
Non era ammissibile.
«Ginny, proprio lui....? Sei
sicura? »
Ed ecco Draco Malfoy nascosto
dietro al sopracitato angolo di corridoio. Il perché di quel comportamento, non
se lo seppe spiegare, nemmeno nei mesi a venire, tuttavia, seppur reputandolo
sciocco, non si mosse di un millimetro. Giurò, per fino, di star trattenendo il
fiato.
«Non ho niente in contrario...
cioè, credo che tu debba rifletterci attentamente... se lo sapesse Ron- »
«Hermione, » sospirò Ginny
«credi che a Ron, in questo momento, possa interessare?» Notando l'allussione a
Lavanda, Hermione serrò la mandibola e a denti stretti sibilò un no molto
convinto.
«Piuttosto, te glieli hai dati?»
Domandò Ginny, sorridendo all'amica.
Hermione arrossì violentemente e
balbettò, «No, ma non credo che abbia importanza. San Valentino è una festa
stupida. Voglio dire, le persone si ricordano di amarsi solo quel giorno e il
giorno dopo... puff! Tutto torna come prima...»
Ginny aggrottò la fronte «Hai
una visione molto pessimistica, devo dire.. »
Notevolemente sensata,
aggiunse mentalmente Draco, sempre nascosto.
«Comunque,» Hermione tentò di
riprendere il discorso «se Ron sapesse che questi cioccolatini sono destinati a
Draco Malfoy... credo che morirebbe sul colpo.»
Come Malfoy medesimo in quel
momento.
«Questo accadrebbe solo se tu ne
fai parola con qualcuno, ma sono sicura che saprai mantenere il segreto!»
Hermione sospirò. «Ovviamente
non ne farò parola a nessuno, puoi stare tranquilla. Adesso devo andare a
lezione... e anche te.» Concluse, regalando un abbraccio affettuoso alla
ragazza. Ginny sventolò la mano, fino a quando la brunetta non scomparve ai suoi
occhi, tuffandosi attraverso una porta del corridoio. Rimasta da sola, Ginny
prese ad osservare il pacchetto che teneva tra le mani. Fu in quel momento che
Draco Malfoy decise di uscire allo scoperto, fino a giungere silenziosamente
alle spalle della giovane Weasley.
Accettare un regalo da un
Weasley non rientrava, ovviamente, nelle sue più segrete ambizioni. Forse, lo
trovava perfino degradante. Ciò che contava, era non entrare nella Sala Comune
di Serpeverde a mani vuote. Continuava tuttavia a trovare sospetto che una
ragazza come la Weasley, così apparentemente devota alla sua famiglia, potesse
anche solo provare un minino di interesse nei suoi confronti. Specialmente dopo
l'incidente di nemmeno due mesi prima, quando era stata vittima di un
incantesimo che era destinato a suo fratello Ron. Goyle stava scontando ancora
la punizione con la professoressa McGranitt e da come il ragazzo si presentava a
cena, doveva essere una punizione tutt'altro che clemente. Con quel pensiero fisso nella mente, emise un colpo
di tosse alle spalle della ragazza.
Ginny sobbalzò e con una
piroetta si trovò faccia a faccia con l'arcinemico di suo fratello. Il pacchetto
che la ragazza nascose prontamente dietro di sè non passò inosservato al
Serpeverde.
«'Giorno, Malfoy.» Salutò lei,
con un tono che sembrava tutt'altro che convinto.
Notando la sua incertezza, Draco
sollevò gli angoli della bocca, sentendosi improvvisamente ed inspiegabilmente
soddisfatto di sè stesso. «Sola Weasley? Dov'è il tuo fedele e protettivo
cagnolino da guardia?» Domandò, godendosi appieno le sue parole. Giurò di vedere
la mandibola della ragazza reprimere uno spasmo, ma fu solo questione di un
attimo, perché sulle labbra di Ginny affiorò un sorriso.
«Credo che mio fratello abbia
meglio da fare che stare costantemente alle mie costole, non credi anche tu
Malfoy?»
Draco si trovò ad osservare il
corpo della ragazza e quando se ne accorse, le puntò gli occhi sulla fronte. «In
tutta onestà Weasley, non mi interessano molto le abitudini patetiche di tuo
fratello...»
«Noto..» Ridacchiò Ginny.
Colto alla sprovvista da quel
repentino voltafaccia, Draco si irrigidì impettito e decise di passare alla
contro offensiva «Facciamola finita Weasley. A che gioco vuoi giocare?» Fu il
turno della rossa a sorprendersi.
«Prego?» Domandò lei, con una
mezza risata.
«Weasley...» prese a dire Draco,
tentando di mantenere basso il tono della voce.
«Ginny...» invitò dolcemente la
rossa.
«Gin-, Weasley! Quel pacchetto
dietro alla schiena E' MIO!» sbraitò, attirando l'attenzione di alcuni studenti.
La ragazza rimase interdetta.
«Oh, sì... il pacchetto... beh,» con un gesto semplice portò le braccia di
fronte a sè e sollevò il pacchetto rettangolare verso il biondo Serpeverde «In
tutta sincerità, Malfoy, immaginavo una scena più romantica...»
Draco prese tra le mani il
pacchetto, avvolto da carta vellutata verde.
«Buon San Valentino, Malfoy!»
esclamò Ginny, per poi scomparire di fronte agli occhi del ragazzo.
**
Quando Blaise Zabini incrociò Pansy Parkinson, la ragazza
sembrò tutt'altro che sorpresa nel trovarlo in Sala Comune subito al termine
delle lezioni.
«Sei venuto per vedere Draco? E'
terribile Zabini! Mi domando chi!»
Blaise nella sua perfetta divisa
da Prefetto non si scompose di fronte alla reazione della ragazza. «San
Valentino è una festa pericolosa. Lo avevo anche avvertito. Invece tu hai solo
contribuito a mettergli in testa un sacco di fesserie...»
«Non sono fesserie!» Tentò di
difendersi Pansy.
«Calmati Parkinson. Il professor
Piton ha già provveduto a dare a Draco una pozione anti-dissenteria. Tempo due
giorni e il suo ... intestino... tornerà come nuovo. Che scemo, accettare dei
cioccolatini da una Weasley è come scegliere un Avadra Kevadra in pieno petto.»
Borbottò lasciando trapelare un sorriso divertito. E quando si allontanò, Pansy
giurò di sentirlo canticchiare...
«San Valentino, la festa di ogni
cretino che crede di essere amato, invece ci rimane solo fregato...»
Fine
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