Le note dell'autrice le trovate a fine pagina!
Diamond
Prima... Era tutto diverso.
Non riuscivo a essere felice, mi sentivo inutile.
Ero una pietra senza valore. Un sasso insieme ad
altri diamanti.
Ma poi... Ho conosciuto chi ha saputo rendermi tale.
Il diamante più prezioso del suo cuore.
Io, una ragazza insignificante!
Incredibile, vero?
Beh, io ho imparato che non bisogna mai dar nulla
per scontato.
Neanche l'amore.
È cominciato tutto quando avevo sei
anni. Ti ricordi? Tu eri più grande di me, ma non mi
trattavi come i bambini grandi trattano quelli piccoli. Eri gentile con
me, come lo sei ora.
Tuttavia, eri un mascalzone: ti piaceva scherzare,
ridere dei difetti degli altri, e non amavi chi ti rimproverava. Eri un
bambino incredibilmente vanitoso.
Inoltre, litigavi con chiunque; le dispute che ebbi
con mio fratello sono incalcolabili!
Ti piaceva parlare con le bambine: affascinarle,
magari invitarle a casa tua per un raffinato tè, oppure
regalargli qualche splendido giocattolo. E loro, naturalmente, non
potevano più staccare gli occhi da te.
Con me era diverso. Non mi hai mai considerato una
fanciulla da sedurre (anche se sfoggiavi le tue innumerevoli doti anche
in mia presenza), e invece di starcene tutto il giorno a contemplarci a
vicenda, come facevi con le tue ammiratrici, ci fiondavamo fuori di
casa e ci lanciavamo in una corsa sfrenata che poteva durare anche una
mattinata; in quei momenti mi sentivo davvero bene, non solo
perché potevo anche infischiarmene delle regole e sporcare
tutti i miei vestitini, ma soprattutto perché ero con te.
La tua presenza, la tua sola presenza, mi
rassicurava. Eri come un orsacchiotto di peluche! Certo, non ti
stringevo forte forte al petto, non ti coccolavo e non ti accarezzavo
il pelo... Ma eri comunque il mio unico, insostituibile, migliore amico.
Un giorno, quando ero già abbastanza
grande per capire da dove venissero i bambini e per riuscire a farmi le
trecce da sola, mi feci un regalo inaspettato: mi donai il tuo futuro.
Mi chiesi di custodirlo nella parte più
profonda del mio cuore, al sicuro dal dolore e dalla lontananza che
tutti gli esseri umani almeno una volta nella vita provano sulla loro
pelle. Solo grazie alla grande amicizia che ci univa quel piccolo e
banale futuro poteva diventare più raro di una pietra
preziosa.
Di fronte ai tuoi occhi che scintillavano sereni
tra le prime luci dell'alba io non potei dir altro che: “Te
lo prometto”.
Ero sincera. Ma ingenua.
Non mi aspettavo che il destino mi avrebbe messo
alla prova in modo così crudele.
Il tuo successivo allontanamento e la mia partenza
da casa per conoscere il mondo non lacerò la mia giovane
anima: avevo imparato a ricordare l'immagine più bella che
avevo di te, quella di un ragazzino allegro e spensierato il cui unico
scopo era divertirsi. Ero sicura che, non appena ci fossimo incontrati
di nuovo, avresti avuto lo stesso aspetto di quando te ne eri andato
via; e nonostante fossero passati almeno cinque anni, la mia
convinzione non vacillò. Anzi, ti immaginai ancora
più bello e sorridente di quando ti avevo lasciato!
Ogni giorno che passava ero sempre più
felice.
Finché finalmente non ti rividi.
Mi tappai gli occhi per il terrore: eri davvero tu
la persona che si trovava davanti a me? I tuoi occhi... trasudavano
distruzione.
Il bambino gentile che conoscevo era morto. Al suo
posto c'era un'arma umana.
Volevo fuggire da quella realtà,
sprofondare negli abissi della terra e affogare nella lava rovente. Non
volevo accettare il fatto di aver distrutto il tuo futuro: me l'avevi
affidato con così tanta cura.. ed ora non era più
nulla. Nient'altro che fredda pietra.
Caddi nella disperazione più assoluta.
Tutto questo mentre tu (o quel che ne restava) mi stavi guardando
indifferente.
Un sussurro provenne dalle tua labbra, ma i miei
singulti coprivano le tue parole.
Un soffio di alito caldo mi sfiorò
l'orecchio, e finalmente sentii cosa avevi da dirmi.
Salvami. Solo tu puoi farlo.
Un fiotto mi salì su per la gola.
E come avrei potuto salvarti? Non c'era
più niente da fare.
Solo tu puoi salvare la mia anima..
Aiutami, ti prego.
Lacrime calde continuavano a scendere sul mio viso
ad ogni tua parola; la vista mi si appannò e trovai un po'
di sollievo nel non vedere più la tua figura minacciosa
protesa verso di me. La tua voce, però, la sentivo ancora
fendermi i timpani.
Non puoi lasciarmi vivere così.
Il mio futuro.. l'ho affidato a te.
Per un momento smisi di singhiozzare; dalla mia
bocca non usciva più alcun suono.
Non riuscivo più a sentire nulla.
L'unica sensazione che avvertivo erano i battiti
del cuore. O così credevo.
No, il mio cuore non poteva scalpitare in modo
tanto violento: qualcosa di più forte si nascondeva in me.
Non era forse...?
Sbattei gli occhi inconsapevole del fatto che tu
eri così vicino a me, e che potevi scrutare dentro di me
come volevi.
Anche se tu stesso mi avevi affidato la cosa
più preziosa che avevi, non volevo che tu la vedessi. Non
ancora almeno. Non in quelle condizioni.
Per mostrarla al meglio dovevo prima liberarti
dalle tue catene.
Solo io potevo farlo.
Non riuscivo più a sentire i battiti del
mio cuore, annullati dal pulsare dell'entità che risiedeva
nel mio petto, ma ero sicura che stesse pompando il sangue velocemente.
Ero sicura di essere viva, e di poter ancora
combattere.
Tesi la mia mano tremante verso di te, cercando di
toccare il tuo volto nella penombra creata dal dolore. Ma mi sentivo
ancora troppo lontana.
Raccolsi tutte le mie forze, digrignai i denti e
provai ad avvicinarmi ancora di più. Di più...
Posso farcela... Te l'ho promesso...
Non posso lasciarti andare.. Ancora una
volta...
Improvvisamente una luce mi investe; è
così potente che mi acceca, e barcollo sotto la sua forza.
È questione di un attimo: essa si dirada, spandendosi in un
chiarore fluttuante. Tutto intorno a me è nitido,
luminoso... Il tuo sorriso è luminoso.
Sorrido anch'io, colma di una gioia incontenibile.
Ma poi mi accorto che la fonte della luce non sei tu. Mi volto intorno,
confusa, finché non poso gli occhi sul mio petto:
all'altezza del cuore, un indefinibile splendore pulsa di vita, ed
emana caldi bagliori.
Resto un istante a fissarlo, interdetta. Ma poi
sorrido: ho compiuto la mia missione.
Prima ero una pietra senza valore. Un sasso da
buttar via senza neanche pensarci.
Ma poi ho incontrato chi ha saputo rendermi la
pietra più preziosa del mondo.
Ho incontrato chi ha saputo valorizzarmi e capirmi.
Un diamante che mi ha reso un diamante.
Buonasera
a tutti, sono Looney, l'autrice della storia in questione (e chi, se
no?xD). E' un traguardo molto importante, perché
è la seconda storia che pubblico in meno di due giorni; una
cosa che non mi è mai successa xD
E' da
molto tempo che ci sto lavorando e finalmente l'ho conclusa. La trama,
nonché l'ambientazione e i personaggi, sono molto vaghi per
accentuare la poesia del racconto, tutto qui. Ciò che non mi
convince molto è la seconda parte, che si differenzia dalla
seconda; anche le righe iniziali non centrano molto con il resto della
storia, ma le ho lasciate perché mi sembrava la parte che
è uscita meglio. Perdonatemi per questa incongruenza, per
favore xD
Anche se
non è proprio il massimo, sarò molto contenta di
ricevere vostre recensioni, negative o positive che siano, ma sempre
costruttive e scritte da persone educate e che come me amano le
fanfiction. Vi ringrazio per l'attenzione, a presto!^^
Looney
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