"Sono passati
20 lunghi anni da quel giorno e non passa momento in cui penso che se non avessi
dato ascolto a Zakuro, forse ora non sarei qui. Non sono mai stata una persona
coraggiosa, e non lo sono tuttora. Non so perchè, ma in quel momento mi nacque
dentro una forza che in 18 anni non avevo mai mostrato.
Erano tempi
duri per il regno e la guerra stava portando via tutto a tutti. C'era un'unica
soluzione: farmi sposare il principe del regno nemico. Solo quello avrebbe
risolto tutti i problemi.
Ora,
immaginatevi. Avete 18 anni, nel fiore della giovinezza, con ancora mille
esperienze da fare, vostro padre entra in camera vostra e vi dice:"Tesoro, entro
un mese ti sposerai, per il bene del regno".
Per mio
padre, in pratica, ero solo un'arma da usare in caso
necessario...
Mia madre,
neanche a dirlo, zitta e muta, serviva quell'uomo come un'automa. "Sì signore,
no signore, certo signore".
Ma era
normale, ai miei tempi. Le donne non avevano possibilità di controbattere o si
ritrovavano messe male. Molto male.
E così dovevo
fare io. Come una marionetta nelle mani di quegli esseri senza cuore. Pronti a
tutto pur di salvare se stessi.
Lo conoscevo,
il principe a cui dovevo andare in sposa. Uno stupido, senza sentimenti, che
credeva di essere il re del mondo. Non certo del mio, gli avrei voluto dire. Si
era fissato con l'idea che era innamorato di me e mio padre, aveva approfittato
di questo. Aveva incontrato il re nemico e avevano fatto l'affare. La fine di
una guerra in cambio di una vita...Intanto, una in più cosa cambiava?
Perchè per me
significava quello, voleva dire morire.
Per fortuna
c'era, a corte, qualcuno che la pensava come me.
Ero stata
affidata, fin da bambina, a 4 madrine, che mi avevano cresciuta con amore. La
più anziana di queste, Zakuro, era diventata per me, una sorella. Le raccontavo
tutto e lei era sempre lì, con il consiglio giusto al momento
giusto.
E fu da lei
che andai, la notte dopo aver ricevuto la visita di mio padre. Essendo ormai
vecchia, abitava nel giardino del palazzo, in una casa fatta appositamente per
lei, su mia richiesta.
E lei era già
lì, sulla porta, pronta ad aspettarmi. Sapeva già tutto e aveva deciso che era
la volta di mettere la parola fine a quella storia.
Mi diede
tutto il necessario e mi indicò il punto da dove sarei potuta scappare. Mi disse
che c'era una locanda, chiamata Blue Butterfly, dove sarei potuta stare per
qualche tempo e non mi avrebbero fatto domande se avessi detto che mi mandava
lei.
La abbracciai
e le dissi arrivederci. Se il destino avesse voluto, ci saremmo
rincontrate.
Uscii dalle
mura del castello e mi inoltrai nelle buie vie del
villaggio.
Da lì in poi
sarei stata sola e avrei dovuto farcela con le mie sole
forze.
"Non sarà
difficile, ce la puoi fare" mi dissi.
Ma non sapevo
ancora a cosa andavo incontro.
O meglio, a
chi.
Perchè appena
voltai l'angolo andai addosso a qualcuno.
-Mi scusi,
signorina, non l'avevo vista- mi sentii dire.
-Scusi a lei,
avevo la testa da un'altra parte- risposi, guardando il mio
interlocutore.
Non l'avessi
mai fatto. Era bellissimo. Aveva i capelli color del grano e gli occhi mi
ricordavano il mare che si vedeva dalla finestra della mia camera. Mai visto un
ragazzo più bello.
-Sicura che
vada tutto bene?- mi chiese.
-Sì...ma mi
sono persa...saprebbe indicarmi la locanda "Blue
Butterfly"?-
-Beh...a dire
la verità, posso fare anche di meglio. Posso
accompagnarla-
-O no, non si
disturbi...-
-Nessun
disturbo...ah, già, che sbadato, Ryo Shirogane, gestore della Blue
Butterfly-
-Piacere mio,
mi manda Zakuro-
-Oh...ah! Ok,
mi segua signorina-
Passammo per
mille vicoli e finalmente giungemmo ad una porta.
-Questa è
l'uscita d'emergenza...o entrata, dipende dai casi. Ora, senza farsi notare,
salga al primo piano e bussi tre volte alla porta in fondo al corridoio. Lì sarà
al sicuro-
-Grazie mille- risposi, prima di entrare nel
locale."
-Di niente,
principessa- sussurrò il ragazzo prima di svoltare l'angolo e scomparire
nell'oscurità.