Se ora te ne vai
"Se ora te ne vai, non ti permetteranno più di
tornare indietro…”
“Lo so”
“E lo farai comunque?”
“E’ scritto nelle stelle. Lo hai visto
anche tu, Conan. Non possiamo cambiare ciò che è
già deciso”
Il Centauro chinò silenziosamente il capo.
Sembrava molto triste.
Fiorenzo, invece, continuò a fissare la
sconfinata volta stellata che si spiegava al di sopra dei rami
più alti della Foresta Proibita, ma anche i suoi pallidi
occhi blu zaffiro erano soffusi di un velo di malinconia.
“Darai tu l’addio per me a Cassandro e
agli altri? A me non rivolgeranno più la
parola…”
Conan alzò lo sguardo, ma l’amico gli
dava le spalle. Non voleva mostrargli il suo volto, ma la voce gli
vibrava di quieta disperazione.
“Sei ancora in tempo, Fiorenzo. Ti prego, pensaci
su. Non tutto è perduto”
“Tutto sarebbe perduto se mi rifiutassi di
piegarmi alle leggi del destino. La scelta non è mai stata
la mia”
“Non posso credere che le leggi del destino
vogliano che tu vada a servire gli Umani in quella
scuola…”
Fiorenzo si volse lentamente al tono arrabbiato
dell’amico. Il suo sorriso calmo e malinconico
bastò a dissipare la sua ira come una nube soffiata via dal
vento.
“Non devi temere, Conan. Anche se da oggi in poi
le nostre strade si separano, nulla cambierà realmente tra
noi”
Gli si avvicinò piano, calpestando appena
l’erba morbida della Foresta Proibita. Conan teneva la testa
bassa mentre Fiorenzo gli passava un braccio muscoloso intorno al
collo, attirandolo a sé.
“Io ti amo, Conan” Il Centauro
rabbrividì al soffio rovente del suo respiro
nell’orecchio. “Non potrei mai dimenticarlo. Non
farlo nemmeno tu, mi raccomando”
Le labbra gentili di Fiorenzo sfiorarono le sue, solo per un
momento; così piano, così delicatamente che Conan
pensò se lo fosse sognato, quel bacio. Non aprì
gli occhi mentre lui scioglieva l’abbraccio. Sentì
il suo corpo caldo allontanarsi e lo scalpitio degli zoccoli farsi
sempre più debole.
Dopo che Fiorenzo se ne fu andato, rimase solo, immobile, al
centro della radura, per molto tempo.
Scacciò con un gesto rabbioso e deluso le lacrime
che gli inumidivano gli occhi e alzò il capo verso il cielo.
Quella notte, Marte era molto luminoso.
Fine
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