Butterfly
Il
sole è ormai alto in cielo, nonostante l’ora la
spiaggia è già gremita di
persone per una festa di colori vivaci e vitalità, Malibu si sta lentamente
risvegliando sotto i
raggi di un sole ancora tiepido.
Una
mattina come le altre è iniziata per tutti, ma non per
Taylor; da quando Summer
è entrata a far parte della sua vita nulla ha più
avuto il sapore della
normalità e forse era proprio questo che più gli
piaceva.
Dopo
aver cavalcato per ore le selvagge onde dell’oceano fondendo
il suo spirito con
l’immensa distesa di acqua, il giovane ragazzo fa ritorno a
casa, di corsa sale
le scale per raggiungere la camera da letto incurante delle impronte
che i suoi
piedi ancora sporchi di sabbia lasciano sul pavimento lindo. Un sorriso
malizioso adorna il suo viso, i capelli ricadono ancora bagnati sul suo
viso
arrossato dal sole, una muta dal colore scuro disegna perfettamente il
suo
torso scultoreo. È felice Taylor, finalmente tutto sembra
aver preso la giusta
piega, le parole di Summer risuonano come un dolce canto nel suo cuore:
“Sono
tornata perché sono innamorata di te…”
Ancora
una volta quell’ammaliante brunetta aveva messo a tacere le
sue mille domande
con un bacio di quelli che ti lasciano senza respiro a chiederti
meravigliato
cosa hai fatto per meritarti tutto questo, chi sei tu per aver accesso
alle
porte del Paradiso. All’incontro delle loro lingue tutto
aveva perso
importanza, impotenti di fronte al desidero convulso dei loro corpi si
erano
ritrovati a fare l’amore con la passione di chi finalmente si
è ritrovato, i
loro sensi sembravano non essere mai paghi, i loro corpi si erano fusi
in
un’estenuante danza, un martirio emozionale verso
l’appagamento più completa
dei loro desideri più nascosti. Si erano amati in nome del
loro destino, con l’ardore
e la foga di chi non può farne a meno, una lotta per la
sopravvivenza il loro
gioco d’amore, si erano donati completamente l’un
l’altro come se fosse stata
la prima volta, si erano completati come se potesse essere
l’ultima volta, si
erano amati come se quella notte potesse essere eterna.
Sorridendo
rilassato Taylor fa capolino nell’ampia camera da letto,
poggiato allo stipite
della porta osserva smarrito ogni angolo della stanza lasciandosi
annullare dal
surreale silenzio che prepotentemente lo avvolge. I suoi occhi
increduli
passano in rassegna ogni singolo oggetto presente in camera nella
speranza di
carpire anche solo un piccolissimo dettaglio che possa aiutarlo a
capire cosa
sia accaduto questa volta.
Sospira
deluso cercando di razionalizzare ciò che il suo cuore si
rifiuta di accettare,
respira a fondo lasciandosi inebriare dal profumo della ragazza ancora
forte
nella stanza, i suoi occhi accarezzano malinconici le lenzuola ancora
stropicciate dalla loro ardente passione. La sua mente fa troppa fatica
a
restare lucida, pensieri confusi si affollano incontrollabilmente,
immagini
sfuocate, profumi intensi, sensazioni travolgenti, pezzi sparsi di
canzoni,
tutto sembra parlargli di lei.
Il
flusso temporale ha un ritmo diverso da quando i suoi occhi erano stati
catturati dalla sublime trappola dallo sguardo di Summer, passato e
futuro si
fondono in un presente totalmente fuori dagli schemi rigidi della vita
comune,
lei è musica, armonia, è un vento caldo che ti
avvolge donandoti nuova linfa
vitale, in lei il tutto e il nulla si mischiano per una miscela
esplosiva di
sensualità e dolcezza a cui Taylor ormai non è
più in grado di resistere. Lei
era la sua nuova musa, folle e imprevedibile, bella da togliere il
fiato,
libera e irrefrenabile, candida e piena di vita, con un battito di
ciglia è
entrata a far parte della sua vita sconvolgendola come un ciclone; con
un
enigmatico sorriso l’ha travolto come un fiume in piena
lasciandolo impietrito
con le mani strette nel vano tentativo di tenere con se la sua essenza.
Tay
resta immobile senza proferir parole, non vuole interrompere il flusso
dei suoi
pensieri, non vuole accettare la sua assenza. Non ancora una volta. Il
suo
sguardo smarrito si perde nel vuoto della sua mente, non ricorda quando
è stata
la prima volta che si è perso nei suoi profondi occhi verde
smeraldo, forse
qualche sera fa, forse una settimana fa, un mese fa o un anno fa, forse
la
conosceva da sempre, forse l’aveva incontrata solo nei suoi
sogni migliori,
forse era solo il frutto della sua immaginazione.
Ancora
un sospiro lascia la morbida bocca del ragazzo che sembra essere
paralizzato
accanto a quello stipite bianco; le sue labbra restano schiuse per un
leggero
bisbiglio.
“Summer…non
di nuovo…”
Un
soffio di vento attraversa la stanza destandolo dal torpore in cui era
caduto,
un leggero foglio di carta inizia a svolazzare finendogli dritto tra le
mani.
Taylor osserva il piccolo pezzo di carta prima di leggere con il groppo
in gola
le poche righe su esso riportate.
“Non
fare quella
faccia piccolo grande uomo…non spegnere il tuo splendido
sorriso…e soprattutto
non pensare che io ti abbia mentito…
sono
innamorata
di te Tay…il tuo cuore sa che le mie parole sono
sincere...così come sa troppo
bene che non posso fermarmi…
Mi
dici sempre
che sono una farfalla ed è proprio perché hai
ragione che ho bisogno di
sentirmi libera, ho intravisto la teca di vetro che avevi
già preparato per
me…tutto questo non fa per me…ne morirei
lentamente…ma sai anche questo.
Ci
rivedremo mio
piccolo grande uomo…non ti lascio fuggire via.
Ti
amo.
Summer.
X x x”
Lo
aveva fatto di nuovo: era andata via.
Lentamente
la mente, in uno sfocato flashback, lo riporta indietro nel tempo: non
è la
prima volta che al mattino, con le coperte ancora calde e il profumo di
sesso
ancora pregno nell’aria, Summer svanisce nel nulla, eppure il
suo cuore non
sembra aver intenzione di abituarsi alla cosa, un senso di vuoto lo
attanaglia
ogni volta che il suo braccio si allunga cercando il corpo minuto della
ragazza
e quello che trova sono solo lenzuola spiegazzate. Gira e rigira il
foglio tra
le sue mani, lascia che i suoi occhi scorrano ancora una volta le sue
parole.
È
scappata di nuovo.
Scuote
la testa lasciando che un dolce sorriso sbocci sulle sue labbra.
Era
la farfalla
più bella del suo giardino…ed è libera.
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