Just think fluff! Ten moments.

di Lily Inuzuka
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Double-drabble di 203 parole che partecipa alla community "Just think fluff" di LJ, tabella "Oggetti" e prompt "Orsacchiotto." 
Titolo: Orsacchiotto.
Fandom: Soul Eater.
Betareader: (se c’è) \\
Rating: Verde.
Genere: Fluff, Slice of life.
Personaggi: Black*Star, Maka Albarn.
Pairing(s): Black*Star\Maka.
Wordcount: 203.
Tabella / Prompt: Oggetti - Orsacchiotto.
Disclaimer: I personaggi non mi appartengono, ma sono di esclusiva proprietà di Atsushi Okhubo, non scrivo a scopo di lucro ma solo per puro piacere personale. Occorre il mio permesso per citare, riprodurre o tradurre parti delle storia.
Warning: Drabble, Flash-fic.
Note: Partecipa alla community "Just think fluff" di LJ.
Introduzione: Maka prese in mano il piccolo oggetto, carezzò la superficie con un sorriso nostalgico sul volto. Era morbido. Gli occhi si persero un po' nei ricordi di quando era bambina e quell'orsacchiotto le aveva fatto compagnia, nella notte, nel gioco, quando aveva paura dei mostri nell'armadio. Lo strinse forte al petto, pensando che, dopotutto, lei non aveva bisogno di un orsetto di peluche.



Orsacchiotto.
 
Maka prese in mano il piccolo oggetto, carezzò la superficie con un sorriso nostalgico sul volto. Era morbido. Gli occhi si persero un po' nei ricordi di quando era bambina e quell'orsacchiotto le aveva fatto compagnia, nella notte, nel gioco, quando aveva paura dei mostri nell'armadio. Lo strinse forte al petto, pensando che, dopotutto, lei non aveva bisogno di un orsetto di peluche. Era adulta e forte, non era più una bambina sola. Maka amava il suo pupazzo, l'aveva sempre amato. 
Un abbraccio forte la avvolse da dietro, qualche ciuffo azzurro le andò a finire sul viso, pizzicandole il naso. Alzò lo sguardo, per quanto possibile, ed incontrò gli occhi verdi del ragazzo. 
«Tentavi già di rimpiazzarmi? Io sono un Dio, mica muoio così facilmente.» Sorrise. «Hey tu, guarda che l'amore di questa irascibile secchiona appartiene solo al grande Black*Star!» affermò, rivolgendosi al peluche.
Maka gettò l'oggetto sul letto e si girò, per poter abbracciare -e poi Maka-choppare- meglio quell'idiota che si definiva un Dio.
Ne era convinta, dopotutto non aveva più bisogno di quel vecchio orsacchiotto. Lei ne aveva uno anche più grande, di orso, con i capelli azzurri ed un sorriso spavaldo.  




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