Un altro ricordo da vedere.
Altri elementi da valutare.
Silente però questa volta non lo avrebbe aiutato.
Ma ce l'avrebbe fatta. Qualsiasi cosa pur di riuscire ad uccidere
quell'assassino.
Non sapeva di chi fosse quel ricordo e, infondo, non gli interessava
granché.
In un minuto era già in un altro mondo. Il posto in cui si
trovava era stranamente familiare.
Harry lo riconobbe subito. Il lago di Hogwarts.
C'era una ragazza seduta sulla riva. Aveva il viso rivolto al cielo,
permettendo ai raggi caldi del sole di baciarle il bel volto.
Dal suo abbigliamento semplice, Harry capì che doveva essere
sabato mattina.
Forse il primo fine settimana primaverile.
Un ragazzo le si stava avvicinando, una figura conosciuta. Era lui.
Il suo volto era pallido ma ancora bello: aveva già compiuto
i primi omicidi? Si era già macchiato le mani col suo stesso
sangue?
Il ragazzo era ormai arrivato alle sue spalle ma lei non sembrava
essersene accorta. Sembrava esitante, quasi non riuscisse a controllare
il suo nervosismo.
Com'era strano vederlo agitato davanti ad una fragile ragazza, lui che
non si era spaventato al pensiero di spezzare la sua anima in piccole
parti.
Ma lei si era voltata adesso.
_Forse è stanca di aspettare una sua parola!_
pensò Harry, che si era avvicinato ai due.
Riuscì a vedere meglio i lineamenti della ragazza e fu
colpito dai suoi occhi: chiari come la rugiada suoi fiori ed
estremamente profondi.
E lei finalmente parlò.
" Cosa ci fai qui Tom? Pensavo non ti piacesse il sole. Di solito
preferisci rimanere in biblioteca, seppellito dai libri, invece che
venire qui fuori."
La sua bocca si era distesa in un sorriso dolce e scherzoso. Anche lui
sorrise.
Un sorriso quasi imbarazzato, eppure era quello più vero che
Harry avesse mai visto sul suo volto.
Ma scomparì subito, facendolo tornare impenetrabile e serio.
" Posso andarmene se vuoi. Non voglio infastidirti Jane."
" Ma che dici?! Finalmente ho l'onore di essere in tua compagnia senza
dover dimostrare niente. Possiamo avere una conversazione normale. Non
voglio che tu te ne vada."
Lui sembrava sconvolto. Ed anche Harry lo era.
_Questa Jane deve essere pazza. Come può avere tanta voglia
di stare in sua compagnia?_
Si era distesa sull'erba, contemplando una nuvola. Ancora incantata, si
rivolse a Tom.
" Non ti sembra strano il fatto che seguiamo le stesse lezioni da 5
anni eppure non sappiamo niente l'uno dell'altra? Forse è
colpa del fatto che siamo di due Case nemiche: io Grifondoro e tu
Serpeverde. Eppure mi piacerebbe conoscerti meglio. Sei brillante e
misterioso. Ammetto che mi incuriosisci un po'."
Tom si voltò a guardarla. Non sembrava molto intenzionato a
risponderle.
_Si è incantato. Non ci posso credere... Si è
innamorato!_
Jane si era voltata verso di lui. Tom arrossì leggermente e
spostò lo sguardo verso il confine tra il tranquillo e
soleggiato giardino e la spaventosa e tenebrosa foresta proibita. Due
luoghi che sembravano rispecchiare l'enorme differenza che intercorreva
fra lui e la ragazza al suo fianco.
" Forse per te non è lo stesso. E' meglio che io vada. Ci
vediamo Tom."
Il suo volto mostrò la sorpresa per quel cambiamento. Lei si
stava già allontanando quando lui richiamò la sua
attenzione.
Ma la sua voce non era fredda come al solito: traspariva calore.
Dolcezza. Affetto.
" Ti posso fare solo una domanda Jane?"
L'aveva raggiunta all'altezza del campo da Quidditch.
Jane era sorpresa, gradevolmente sorpresa. Gli rivolse il
più bel sorriso che Harry avesse mai visto.
_Incredibile... Anche a lei piace. Quella ragazza ne è
innamorata... Come può amare un essere così
crudele?!_
Tom aspettava ansioso la sua risposta, il suo permesso.
" Certo signor Riddle. Sarò felice di sciogliere ogni suo
dubbio."
C'era speranza nella sua voce ed allegria accompagnata da un po' di
dolce canzonatura.
Tom sorrise. Poi le rivolse la domanda che avrebbe cambiato le cose.
" Sei purosangue?"
Gli occhi della ragazza davanti a lui si spalancarono per lo stupore.
Poi abbassò lo sguardo. Sembrava imbarazzata, forse per la
domanda. O forse per la risposta che stava per dargli. In qualche modo
consapevole che tutto sarebbe cambiato.
" No, Tom. Non sono purosangue. Sono una di quelle persone che voi
chiamate mezzosangue."
Il viso pallido di Tom cambiò colorito, diventando ancora
più cadaverico. Il suo sguardo ispezionò per
l'ennesima volta la ragazza che aveva di fronte, quasi non riuscendo a
credere a ciò che aveva appena sentito. Una mezzosangue.
Improvvisamente sembrò riacquistare la sua fredda,
raggelante indifferenza.
Ora Harry lo riconosceva. Ora si mostrava per ciò che
davvero era.
E la sua voce suonò ostile quando ruppe il
silenzio caduto intorno a loro.
" Da oggi in poi guardati le spalle, mezzosangue. Perché un
giorno l'opera di Salazar Serpeverde sarà portata a termine!"
Jane, incredula ma per niente spaventata, fronteggiò il suo
sguardo, dimostrandogli di non essere inferiore a lui solo
perché babbana di nascita.
Sulla soglia della scuola, alle spalle di Jane, Harry riconobbe una
slanciata figura. Era Silente.
" Il pranzo è pronto. Vi suggerisco di correre se non volete
perdere il meglio."
Jane salutò Tom, allontanandosi si corsa. Ma non abbastanza
velocemente da non sentire le ultima parole del ragazzo.
" Per voi sono Voldemort, mezzosangue."
Harry notò una lacrima scendere sulle guance della
grifondoro. E poi vide lo sguardo afflitto di Voldemort, che
però scomparve in fretta. E il segno di diniego della testa
lontana di Silente.
In pochi istanti fu catapultato fuori da quelle immagini. Hermione gli
era spuntata accanto, porgendogli un po' di cioccolata.
" Allora, cosa hai scoperto?"
Era molto curiosa ed ansiosa. Harry non se la sentì di
tenerla sulla corda. Decise di dirle solo l'indispensabile.
" Si era innamorato. Durante il sesto anno, credo. Di una grifondoro.
Che divenne una sua nemica quando scoprì le sue origini
babbane."
Hermione esplose, farneticando che Voldemort era stato un idiota fin da
ragazzo, che non si può decidere di chi innamorarsi e che
non è normale respingere che si ama solo perché
è mezzosangue.
Harry si era avvicinato alla porta, stava per uscire, quando
fermò il fiume di parole che stavano uscendo dalla bocca
della sua amica.
" Non capisci. Era ricambiato. Per la prima volta nella sua vita era
amato veramente. E come uno stupido ha rinunciato perché lei
rappresentava tutto ciò che i suoi antenato odiavano. Che
lui stesso odiava. Jane ha suscitato in lui non solo odio, come tutti i
mezzosangue, ma anche amore. Questo significa che Voldemort era capace
di amare."
Hermione capì cosa Harry volesse dire: prima di diventare
uno spietato assassino alla ricerca della gloria, del potere e
dell'immortalità, Voldemort era stato un ragazzo innamorato,
come ogni essere umano, mago e non.
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