Calore.
Strinse la mani e chiuse gli occhi. Spostò i capelli dalla fronte sudata e sospirò nervoso.
Camminò ancora e guardò il paesaggio fuori dalla finestra.
Era tutto avvolto nella notte , nessun rumore disturbava quella quiete oscura.
Nemmeno i Babbani sentivano e non provavano niente.
Quanta disperazione... Quanti Dissennatori.
"Padron Regulus, sono pronto" gracchiò la voce del suo elfo domestico alle spalle.
Regulus guardò la sua camera e con un moto di dolore trattenne tutto nella mente come una fotografia.
Sapeva che non l'avrebbe più rivista.
Scese dal pianerottolo e guardò in alto, sorridendo dela scritta Sirius e chiudendo gli occhi triste.
Si pentì della sua ottusità di fronte alle idee folli della sua famiglia che l'avevano allontanato da suo fratello
...Sirius gli mancava tanto... troppo.
Scese le scale e salutò la sua algida madre con riverenza.
Vedeva il suo orgoglio folle dardeggiare negli occhi e maledì ancora una volta la sua stupidità.
Sperava solo che Sirius un giorno sapesse la verità.
Regulus e l'elfo si smaterializzarono nella caverna.
Guardò il grande lago.
Eppure molto tempo prima si divertiva da matti al mare in quelle lontane giornate passate con Sirius.
"Mio s-signore.."balbettò Kreacher impaurito.
"Fai quello che ti dico senza protestare"disse deciso Regulus mentre trovava la barca per oltrepassare quella marea nera.
Qualcuno un giorno lo avrebbe distrutto , avrebbe fermato quello scempio insensato.
Bevve la pozione, affidò all'elfo la collana e bevve quell'acqua contaminata dal male.
Mentre quelle mani morte lo trascinavano giù chiuse gli occhi e ripensò alle giornate passate con Sirius al mare.
Aveva sempre amato il mare e quelle onde che s'infrangevano contro gli scogli.
Non aprì più gli occhi.
Così si sentivano i membri dell'Ordine della Fenice mentre morivano per mano di Voldemort?
Con quel calore nel petto?
Un bel modo di morire, eliminando una parte dell'anima del mago oscuro e più abominevole mai esistito al mondo.
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