IL BALLO D'OGNISSANTI
E' la festa d'Ognissanti e
Mistyc Falls è impegnata per la prima volta nei
festeggiamenti.
Il sindaco Lockwood
per l'occasione organizza un grande ballo in maschera, come vuole la
tradizione nel palazzo della fondazione cercando di far dimenticare ai
cittadini gli ultimi tragici avvenimenti accaduti a causa dei vampiri.
Caroline entusiasta
per l'evento si organizza con Bonnie e Elena nella scelta dei vestiti
che dovranno indossare recandosi nella boutique del centro, mentre la
signora Lockwood impartisce ai figli delle famiglie fondatrici di
prendere lezioni di ballo da sala, sopratutto il valzer che
segnerà l'apertura alle danze.
Quella mattina Bonnie
e Elena andarono a prendere Caroline a casa sua per andare in centro,
lei era già fuori ad aspettarle, mentre Bonnie
accostò per farla salire.
Era davvero una bella
giornata di sole e il tempo era mite nonostante si andasse incontro al
rigido inverno, le foglie secche sulla strada svolazzavano allo
sfreccio delle ruote dell'auto mentre altre cadevano continuamente
dagli alberi ingialliti ad ogni soffio di vento.
Durante il tragitto,
Caroline non potè fare a meno di domandare a Bonnie con chi
sarebbe andata al ballo, cercando di soddisfare la sua
curiosità:
" Allora
Bonnie, con chi andrai al ballo? A noi puoi dirlo " domandò
ansiosa di ascoltare la risposta dell'amica.
" Perchè,
devo andarci per forza con qualcuno? " rispose Bonnie senza pensarci,
deludendo le aspettative di Caroline.
" Non vorrai
venirci da sola? " replicò lei seccata.
" Da sola? Ma
io ci vado con voi "
" E' un ballo
Bonnie, si và in coppia se non lo hai capito "
" Con questo
stai dicendo forse che sono di troppo? Beh, se è
così non ci verrò, non preoccuparti "
sbottò permalosamente la Bennett.
" Ragazze la
smettete? Che vi prende è solo un ballo non c'è
bisogno di litigare " intervenne Elena interrompendo la loro piccola
discussione.
" Continuo a
insistere che dovresti andarci con qualcuno Bonnie, e con questo non
stò dicendo che sei di troppo, è solo che io e
Elena ci andiamo con Matt e Stefan " ribattè insistentemente
Caroline mentre Elena la guardò con aria di rimprovero.
" Beh a
questo punto è confermato che non ci verrò,
divertitevi con Matt e Stefan " concluse Bonnie offesa.
" Caroline
perchè non chiudi la bocca? Sù dai Bonnie non
fare così, andiamo a comprare i vestiti...ci stai? "
domandò Elena poggiandole la mano sulla spalla incitandola a
lasciar perdere la bionda seccatrice della loro amica.
Bonnie tenne il muso
ancora per qualche minuto, poi rilassò lo sguardo e
accennò un piccolo sorriso.
Elena riusciva sempre
a farle cambiare idea e farle tornare il buon umore.
Ad un tratto
squillò il cellulare della ragazza, sul display lampeggiava
il numero di Stefan.
Elena felice si
apprestò a rispondere.
" Ciao, come
mai hai chiamato a quest'ora? "
"
Dove sei? " gli domandò lui
dall'altro capo del telefono, curioso di cosa stesse facendo in quel
momento.
" Sono con
Bonnie e Caroline, dobbiamo andare in centro ad acquistare i vestiti
per il ballo " rispose lei euforica mentre guardava le foglie
svolazzare nell'aria fuori dal finestrino.
" No, non
andarci... Puoi passare prima qui da me? Devo parlarti " la
invitò Stefan facendole perdere di netto l'entusiasmo.
Elena
incupì lo sguardo e restò in silenzio, quelle
parole non sembravano promettere nulla di buono.
" Elena ci
sei? " domandò il vampiro aspettando una risposta.
Elena era rimasta
ammutolita, mentre Caroline e Bonnie aspettavano che richiudesse la
chiamata per chiederle cosa stesse succedendo.
" Stò
arrivando " rispose trovandosi improvvisamente a corto di parole e
riattaccò.
" Và
tutto bene Elena? " domandò Bonnie.
" Non lo
sò Stefan vuole parlarmi.... Potresti accompagnarmi da lui
per favore " chiese turbata abbassando lo sguardo sul cellulare.
" Certamente
" rispose Bonnie sterzando alla sua destra facendo retromarcia per
ritornare indietro.
Quella giornata
sembrò essere cominciata male e chissà come
sarebbe finita.
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Bonnie
accompagnò Elena a casa "Salvatore" ed era piuttosto curiosa
di sapere per quale motivo Stefan avesse voluto vederla con
così tanta insistenza, forse aveva cambiato idea e non
voleva più andare al ballo? Era l'unica ipotesi che le
venisse in mente in quel momento.
Elena scese dall'auto
facendo prendere il suo posto davanti a Caroline, e poi si
avviò verso l'entrata della casa.
Sul vialetto diede un
ultima occhiata all'amica.
" Vuoi che ti
aspetti? " domandò Bonnie.
" No, andate
pure ti chiamerò più tardi " rispose Elena con un
sorriso poco convincente.
La ragazza
avanzò verso l'ingresso a passi quasi trattenuti, mentre
vide l'auto dell'amica
allontanarsi.
Rassegnata si
apprestò a suonare il campanello ma si accorse che la porta
d'ingresso era già aperta.
Entrando raggiunse il
grande salone, il camino era acceso e dalle grandi finestre i raggi del
sole filtravano appena dalle oscure tende, il silenzio che la
circondava era inquietante, quella casa era così grande che
i suoi passi facevano eco.
" Stefan? -
chiamò Elena per avvertirlo che era arrivata, ma lui non
rispose - Stefan? " chiamò più volte
aspettando che lui spuntasse dalle scale, ma era come se non ci fosse.
Elena
cominciò ad insospettirsi, non era da lui dargli un
appuntamento così improvviso e addirittura darle buca.
La situazione
cominciò a innervosirla, così chiamò
un ultima volta con tono decisamente più alterato e si
apprestò a cercarlo per la grande casa.
Avanzò
silenziosamente attraverso l'atrio che divideva il grande salone,
quando d'improvviso fù afferrata alle spalle.
Il cuore le
balzò in gola per lo spavento, ma nonostante ciò
trovò il coraggio di voltarsi pronta a reagire, quando si
accorse che era Stefan.
" Stefan! Mi
hai spaventata " disse con voce tremante mentre si lasciò
andare ad un profondo sospiro portandosi una mano al petto.
" Vieni con
me " gli sussurrò lui indirizzandola verso le scale.
" Cosa
c'è al piano di sopra? " domandò curiosa.
" Ho un
regalo per te " rispose lui mentre la prese per mano conducendola di
sopra fino a raggiungere la sua stanza.
Elena aprì
la porta e vide una grande scatola bianca poggiata accuratamente al
centro del letto attornata da un grande nastro rosso.
" E' quello
che penso io? " domandò emozionata mentre il sorriso le
riapparve in volto.
" Aprilo...
Spero che ti piaccia, appena l'ho visto ho pensato a te " rispose lui
accarezzandole dolcemente il viso.
Elena aprì
la scatola e ne estrasse un bellissimo abito in seta nero con ornature
in pizzo.
" Stefan
è stupendo! Non sò cosa dire " disse Elena
guardandosi allo specchio e immaginadosi nel momento in cui lo avrebbe
indossato.
" Dì
solo che ti piace, e stasera al ballo avrò l'invidia di
tutti su di me perchè sarai la più bella della
festa " constatò lui mentre gli si avvicinò alle
spalle cingendole la vita sottile con le braccia stringendola a
sè.
I due rimasero a
guardarsi davanti allo specchio, lui gli diede un bacio sulla guancia.
Elena si
staccò da quel dolce contatto per riporre il vestito nella
grande scatola per poi riavvicinarsi a lui.
Stefan gli
passò lentamente una mano tra i capelli guardandola fissa
negli occhi senza dire nulla, lei accarezzò il viso di lui
ripercorrendo con le dita i suoi tratti perfetti fino ad incrociare i
suoi occhi verdi nella quale voleva sprofondare.
Elena si fece
trasportare dai suoi sentimenti che irrefrenabilmente riuscì
a controllare.
Il suo cuore
sembrò fermarsi quando si lasciò andare e disse:
" Ti amo "
Quelle parole le
uscirono dalla bocca nel modo più naturale e sincero.
La ragazza
sentì il suo cuore andare a mille, un calore le pervase il
viso per l'imbarazzo, ma allo stesso tempo si sentì felice
per essersi dichiarata al ragazzo che amava.
Stefan la
fissò, mentre lei era in attesa di una sua parola, di un suo
gesto.
I due si ritrovarono
faccia a faccia a pochi centimetri di distanza, l'attrazione
fù così forte da non poter essere più
trattenuta cosi si baciarono famelici come se non avessero aspettato
altro che quel momento.
Stefan ed
Elena si ricambiarono a vicenda con la stessa passione e
sempre con più trasporto lui la attirò a
sè contro il suo petto e lei gli sfilò la t-shirt
esplorando con le sue mani il petto e l'addome scolpito.
Man mano si
liberarono dei loro indumenti incuranti di dove venissero gettati, e si
lasciarono cadere sul letto.
Stefan si
adagiò su di lei, mentre le sue mani scivolarono dalla curva
dei suoi fianchi fino a raggiungere le gambe liscie, mentre la sua
bocca con foga scendeva dalle sue labbra al collo baciandola
affannosamente.
Elena si
abbandonò a lui completamente avvinghiandosi l'un l'altro
fondendosi in una sola cosa.
Quella mattina fecero
l'amore trasportati da un irreferenabile passione e desiderio.
In quel momento lui
dimenticò di essere un vampiro frenando i suoi istinti
più bestiali e incontrollabili ad un simile contatto fisico,
e lei un umana incurante del pericolo che aveva di fronte.
L'unica cosa che
contava per loro in quell'istante fù essere una sola cosa.
L'unica cosa che
contava per loro in quel momento, era che si amavano.
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Erano
da poco passate le tre del pomeriggio e i preparativi per la festa
procedevano senza sosta.
Una folla di persone andavano ininterrottamente avanti e indietro
scaricando dai furgoni appostati di tutto: Tavoli, sedie, tovaglie,
allestendo accuratamente ogni dettaglio, sotto la guida della signora
Lockwood.
Gran parte del ricevimento si sarebbe tenuto in primo luogo nel grande
giardino che presenziava l'entrata del palazzo, per poi spostarsi
all'interno della grande sala dove si sarebbe disputata la gara di
ballo con i figli delle famiglie fondatrici.
Caroline accompagnata da Matt raggiunse la
signora Lockwood per definire gli ultimi dettagli sull'apertura del
ballo che per l'occasione Carol aveva scelto proprio lei in quanto
"reginetta" di Mistyc Falls.
In quel momento Tyler raggiunse anch'esso la madre, accompagnato dal
signor Redford il maestro di ballo che nei giorni precedenti si era
impegnato a insegnare ai ragazzi alcuni balli da sala.
La signora lockwood non perse tempo a spiegare a Caroline il motivo per
la quale l'aveva convocata con tanta urgenza, così senza
indugi le chiese di seguire Tyler e il signor Redford lì
presente per preparare la coreografia sul valzer d'apertura.
" Che significa questo? Caroline
è in coppia con me " domandò Matt preso da un
improvvisa indignazione verso Carol che sfacciatamente conscia della
sua posizione non mancò modo di umiliarlo.
" Vedi Matt, per come la vedo io le cose stanno
così: Ritengo che per questo evento ad accompagnare la
reginetta di Mistyc Falls sia più adatto mio figlio Tyler,
nonchè figlio del sindaco e appartenente alla più
facoltosa delle famiglie fondatrici di questa cittadina, quindi capirai
la mia decisione di farti da parte, ma se proprio vuoi partecipare alla
gara puoi invitare Elena a far coppia con te che ne dici? Un
tempo voi due eravate fidanzati no? "
Matt lanciò uno sguardo collerico verso la signora Lockwood
la quale non fù presa minimamente dal comportamento del
ragazzo, il suo viso non trasaliva nessun rimorso per quello che aveva
appena fatto o detto.
Matt cercò di restare calmo, ma sapeva che non avrebbe
ancora retto a lungo, così prese per mano Caroline pronto ad
andarsene.
" Andiamocene Caroline, lasciamo pure
che la signora Lockwood organizzi il suo ballo senza di noi "
" Per me puoi anche andartene Matt, ma te ne andrai da solo,
Caroline resta qui con me e il signor Redford... Giusto Caroline? "
replicò maliziosamente Carol mettendo la ragazza tra un
bivio.
Caroline fù presa dallo sconforto, era stata messa alle
stretta e alla fine sapeva già cosa sarebbe successo con
Matt, ma non ebbe scelta.
La ragazza si voltò verso Matt che le teneva ancora la mano,
i suoi occhi divvennero lucidi presi da un improvviso imbarazzo.
" Matt, io " disse mentre la voce le si strinse in gola, non
avrebbe voluto fare quella scelta, ma non potè rifiutare,
non ebbe la forza di opporsi a quell' indegno ricatto.
Matt fù profondamente offeso e deluso da quel rifiuto e
allontanò Caroline da sè.
" Matt! "
" No, lascia stare non voglio
ascoltarti... Sappi solo che tra noi è finita! " concluse
lui lasciando la ragazza senza parole.
Matt avanzò in fretta verso l'uscita lasciandosi Caroline
alle spalle.
Lei le corse dietro per tentare di fermarlo ma Tyler la
afferrò per il braccio cercando di calmarla.
" Non serve a niente andargli dietro adesso, non ti
ascolterà " gli disse convincendola a tornare dentro.
Caroline si lasciò prendere dalla disperazione, questa volta
ne era davvero convinta: Tra lei e Matt era finito tutto!
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CASA SALVATORE
Elena
riaprì lentamente gli occhi ridestandosi da un piacevole e
profondo sonno.
Il suo sguardo ancora assopito incrociò quello di Stefan al
suo fianco che la fissava dolcemente accenandole un sorriso.
" Dormito bene? " domandò sussurandogli a bassa
voce, quasi a non voler interrompere quell'idillio di pace in cui si
trovavano.
" Sì, ma il risveglio è più
bello " rispose lei felice, mentre si avvicinò a lui per
baciarlo.
Stefan
la strinse forte a sè mentre lei posò
il suo viso sul suo petto e il tempo sembrò fermarsi, in
quel momento era tutto ciò che voleva restare tra le braccia
del ragazzo che amava, per sempre.
Il suo pensiero tornò a quando avevano fatto l'amore quella
mattina, se prima aveva nutrito dei dubbi sulla loro storia adesso si
sentiva più tranquilla.
Ora che avevano approfondito il loro rapporto, voleva combattere per il
loro futuro insieme sia nel bene che nel male, non le importava cosa
avrebbe dovuto affrontare l'unica cosa che contava per lei era amarlo a
qualsiasi costo.
" Cavolo! Cosa c'è stata qui dentro, una rivolta? "
domandò Damon appoggiato all'infisso della porta
sorprendendoli nel pieno delle loro effusioni mancandoli completamente
di rispetto.
" Damon! Ma che fai? Esci immediatamente da quì,
subito! " infuriò Stefan puntandogli il dito contro
invogliandolo ad andarsene immediatamente.
Elena colta alla sprovvista, si coprì a malapena tirandosi
il lenzuolo al petto.
" Ti prego Elena, cosa copri? Se
c'è almeno una cosa lì sotto che non ho visto ti
firmo un assegno in bianco " ironizzò il corvino con il suo
solito ghigno perfido mettendola in imbarazzo.
" Damon ti ho detto di uscire da questa stanza...Ora! "
" Stà calmo fratello, ero venuto solo ad avvisarti
che dobbiamo ritirare i nostri vestiti per il ballo...O pensi di
andarci nudo? Uhm...Sarebbe un idea carina, io ci stò...Tu
ci stai Elena? "
" Damon! "
Stefan scattò in piedi dal suo letto pronto a cacciarlo
fuori ma suo fratello era così sfacciato da mettere a dura
prova la sua pazienza.
" Attento a non mollare la coperta, stà calmo che
me ne vado, ma tu la prossima volta chiudi la porta e ricordati che
adesso anch'io vivo in questa casa e ora vestiti, basta fare
gli sporcaccioni ma siete senza ritegno! E' da stamattina che vi
aggrovigliate in quelle lenzuola >> concluse il vampiro
divertito nel prenderli in giro, mentre sorseggiò il suo
abbondante bicchiere di whisky quando improvvisamente giù
bussarono alla porta.
Damon si apprestò ad andare ad aprire
scendendo al piano di sotto, ma prima si versò altro whisky
dal carrello dei liquori.
Con passo svelto arrivò alla porta aprendo fuori c'era un
ragazzo biondo dall'aspetto trasandato e di media statura che gli
esclamò:
" Ho una consegna per il signor Damon Salvatore "
" Sono io " rispose lui mentre il fattorino gli
consegnò una lunga scatola rettangolare nera attornata da un
nastrino in raso rosso.
" Firmi quì per favore "
" Chi mi manda un simile omaggio? " domandò Damon
incuriosito dalla cosa.
" E' anonimo signore " tagliò corto il ragazzo,
mentre il vampiro lo guardò incuriosito.
" Sarà pur venuto qualcuno ad ordinarti la
consegna...O mi hai regalato tu qualcosa? "
" Faccio solo il mio lavoro non posso sapere chi
ordina le consegne "
" Ok puoi andare...Oh scusa, io non
lascio mancie " concluse il vampiro chiudendo la porta.
Stefan e Elena scesero giù raggiungendo il grande salone,
mentre Damon con gran curiosità aprì la scatola
appena ricevuta e all'interno vi trovò una rosa rossa con
accanto un biglietto.
" Chi era alla porta? " domandò Stefan nell'attimo
in cui risuonarono.
" Vado io, forse è un altro regalo per me " disse
euforico Damon.
Aprendo si ritrovò nuovamente di fronte il fattorino della
consegna.
" Che c'è? Ti ho detto che non lascio mancie "
" Questo lo avevo capito, rivolevo solo la mia penna indietro
" rispose amareggiato il ragazzo.
Damon gli prese la sua penna e dopo avergliela consegnata gli richiuse
nuovamente la porta in faccia.
" Ti sembra questo il modo di trattare la gente? "
domandò Stefan non approvando quel suo comportamento.
" Ah non farmi la predica, piuttosto
guarda cosa mi hanno fatto recapitare: Una rosa rossa, simbolo di
accesa passione nel mio linguaggio " rispose Damon mentre il biglietto
che accompagnava la rosa vi solo apostrafato " AL BALLO"
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ORE
DOPO...
Scende
la sera e Mistyc Falls si preparava ai festeggiamenti al palazzo dei
fondatori.
Tutto era pronto e mancava solo un ora all'inizio del ballo.
A casa Salvatore Damon era già pronto indossando il suo
smoking nero.
Aspettando Stefan, si diede un ultima occhiata allo specchio
aggiustandosi il papillon, poi come sua abitudine andò a
versarsi da bere.
Stefan scese le scale e si diresse nel salone dove c'era il fratello ad
aspettarlo.
Il minore dei Salvatore indossava un abito in raso nero con cravatta
avendo già sul viso la sua maschera in color rubino che
esaltava le sue seducenti labbra.
" Che fai già indossi la maschera? Il ballo inizia
tra un ora... Uhm, ma guardati ti sei messo in tiro per la bella Elena,
quella ragazza ha riacceso in te la voglia di vivere, speriamo che duri
però perchè sei deprimente con quell'aria da
condannato sempre attaccata addosso, beh lasciamo stare, piuttosto
dimmi: Come stò? Non sono uno schianto stasera? -
domandò Damon improvvisando una passerella in salotto,
mentre Stefan lo osservò divertito accennando un sorriso- "
Sì, sono davvero uno schianto lo so, però devo
ammettere che anche tu fai la tua figura fratellino, ottimo abbinamento
maschera rubino su nero, io invece come vedi ho preferito nero su nero
come il mistero che mi circonda stasera " disse Damon appoggiandosi la
sua maschera sul viso.
" Mistero dici? Perchè? "
domandò Stefan invogliato dalla curiosità.
" Perchè stasera scoprirò chi
è la dama che mi ha mandato questo invito con la rosa... Ah
Stefan, questi misteri mi eccitano, e pensare che credevo questa serata
fosse noiosa e invece si preannuncia essere interessante " disse
euforico mentre finì avidamente il suo bourbon -
Sù forza andiamo, la tua bella Elena e la mia dama o
più di una nel mio caso, ci aspettano" concluse Damon
dandosi un ultima sistemata allo specchio prima di uscire.
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PALAZZO DEI FONDATORI- IL BALLO
Era tutto pronto: Il ballo d'ognissanti era
appena iniziato.
Fuochi d'artificio coloravano ininterrottamente il cielo di mystic
falls con i loro giochi di colori pirotecnici,
dame e cavalieri in maschera si dirigevano verso il palazzo della
fondazione allestito in puro tema ottocentesco.
Il grande giardino che circondava l'esterno del palazzo era un vero
spettacolo: I laudi banchetti che ospitavano l'entrata accoglievano
tutti con l'invitante buffett, i tavoli erano apparecchiati con posate
in argento e le tovaglie in finissimo cotone avorio davano quel tocco
di eleganza.
Una miriade di piccole luci ornate a spirale sulle alte piante che
ergevano i lati dei gazebo, emanavano la loro luce soffusa rendendo
tutto più romantico.
Stefan e Damon raggiunsero il palazzo ammirando lo splendore generale,
questa volta la signora Lockwood non aveva badato a spese, quando si
trattava di apparire lei era la persona più indicata.
I due fratelli avanzarono tra la folla, i loro
volti coperti dalle maschere incrociavano altri sguardi lasciando
all'immaginazione di chi fosse la dama o il cavaliere che si
nascondesse dietro quel travestimento.
L'orchestra sulla pedana all'angolo iniziò a suonare
invogliando i misteriosi ospiti ballare mentre i camerieri sui vassoi
d'argento cominciavano a servire gli aperitivi.
Bonnie accompagnata da Jeremy si guardava intorno meravigliata, non era
la prima volta che si teneva un ballo a mystic falls ma questo
per lei era davvero il più bello che avessero mai
organizzato.
Damon
avanzò verso il rinfresco facendosi servire il suo solito
drink.
L'atmosfera che lo circondava era di suo
gradimento, d'altronde i balli gli erano sempre piaciuti
perchè erano una meta perfetta per addescare ragazze.
L'orchestra terminò il suo primo giro per lasciar parlare il
sindaco Lockwood che avanzò sulla pedana pronto a fare il
suo discorso attirando su di sè l'attenzione di tutti i
presenti.
" Benvenuti a tutti, inanzitutto volevo ringraziarvi per
essere accorsi così in tanti a questo ballo.
Questa è la prima volta che la nostra cittadina festeggia
questa ricorrenza e come vuole la tradizione, il ballo in maschera
viene riproposto ogni anno in questo giorno: Il primo novembre,
chiamato anche " la festa d'ognissanti". Per l'occasione, stasera si
disputerà una gara da ballo da sala alla quale
parteciperanno unicamente i figli delle cinque famiglie fondatrici di
mystic falls accompagnati da qualcuno a loro scelta, la coppia che
vincerà vedrà incisi i propi nomi su una lapide
al palazzo dei fondatori e apriranno le danze per il prossimo anno, per
concludere non mi resta che augurarvi una buona serata e buon
proseguimento: A voi! "
Il sindaco Lockwood alzò il suo bicchiere di champagne
applaudito da tutti per il suo discorso, mentre sua moglie si
compiaceva nel vedere suo figlio Tyler in coppia con Caroline al centro
dell'attenzione.
Stefan
guardò l'orologio sulla facciata del palazzo: Erano appena
scoccate le nove quando dinanzi a lui tra la folla apparve Elena che
avanzò contro di lui indossando l'abito che gli aveva
regalato.
Stefan gli andò incontro e la guardò ammirato,
era davvero bella tanto da attirare su di sè gli sguardi
degli altri cavalieri lì presenti, Damon compreso che non
riuscì a staccarle gli occhi da dosso dal momento in cui
l'aveva vista.
Elena indossava una maschera in merletto nero molto sottile che copriva
a malapena i suoi occhi d'ebano, le labbra rosso fuoco risaltavano i
tratti del suo viso, mentre la sua capigliatura non era molto diversa
dal solito.
" Allora avevo ragione, hai visto che sei la più
bella della festa? " constatò Stefan prendendo le sue mani,
quando improvvisamente una strana sensazione di brivido gli percorse
lungo la schiena mentre la fissò.
" Che cosa ti succede? Stai bene Stefan? " domandò
lei vedendolo soffermarsi improvvisamente.
"
Si, non preoccuparti...E solo che mi è venuto alla mente un
vecchio ricordo, tutto quì! " disse lui con un sorriso che
lei ricambiò.
L'orchestra aprì le danze con il valzer liscio eseguito da
Tyler e Caroline fasciata in un bellissimo abito blù
turchese venato da riflessi violacei, la maschera in argento si
contrastava coi lunghi capelli biondi che le ricadevano ricci sulle
spalle.
I due volteggiarono al centro della pedana attirando su di loro gli
sguardi di tutti i presenti riscuotendo un gran successo con grande
soddisfazione della signora Lockwood.
Stefan si rivolse a Elena e con un baciamano, come si usava nei tempi
passati, le chiese di ballare.
" Mi concede questo ballo? "
" Certamente signor Salvatore "
I
due raggiunsero le altre coppie fondendosi tra loro, mentre l'orchestra
cambiò: Dal valzer liscio passò ad un lento.
Stefan strinse a sè Elena sotto lo sguardo vigile di Damon
che li osservava da lontano sorseggiando whisky.
Il maggiore dei Salvatore era inevitabilmente attratto da Elena e non
faceva nulla per nasconderlo, Continuava a fissarla fino a quando i
loro sguardi si incrociarono.
Per un attimo il tempo sembrò fermarsi e una strana
sensazione lo inquietò lasciandolo confuso.
I due si fissarono ancora, Damon non riuscì a controllarsi a
quell' improvvisa attrazione per lei lasciando che suo fratello se ne
accorgesse.
" Come mai fissi Damon? " domandò Stefan
interrompendo quel gioco di sguardi.
" Non lo stò fissando, è lui che guarda
me " rispose Elena sorridendo.
"
Vuoi ballare con lui? "
" Perchè dovrei ballare con lui se sono in coppia
con te? "
" Perchè sò che ti farebbe piacere "
concluse Stefan mentre lei lo fissò cercando di capire dove
lui volesse arrivare.
" Vuoi che balli con Damon? Perchè? "
domandò lei in attesa di una risposta plausibile al suo
comportamento.
" Perchè credo che tu voglia rinvanghare i vecchi
tempi, quelli in cui amavi tenerci legati a te...Katherine! "
esclamò Stefan spiazzandola completamente.
In un attimo Elena tramutò il suo sguardo dolce, in un
espressione maliziosa accennando un sorriso perfido confermando la sua
vera identità.
" Lo avevi capito subito vero? " affermò lei mentre
si appartavano da occhi indiscreti.
" Da quanto sei qui? Perchè sei tornata? "
domandò Stefan in tono aspro.
" Che c'è? Non sei contento
di rivedermi? Ho capito...Tu forse stasera aspettavi qualcun'
altra...Aspettavi Elena "
" Cosa le hai fatto? Se le hai torto anche solo un capello
giuro che te ne pentirai! " concluse minacciosamente il vampiro
afferandole il polso.
" Stà calmo e cerca di non attirare l' attenzione,
la tua Elena sta bene non preoccuparti, ma se vuoi rivederla viva ti
conviene non minacciarmi " disse Katherine tenendolo in pugno.
Stefan fù pervaso da una rabbia incontrollabile, il solo
pensiero di Elena nelle mani di Katherine lo mise in agitazione.
"
Cosa vuoi Katherine? "
" Ascolta mio caro Stefan dobbiamo parlare ma questo non
è il luogo adatto, dimmi dove possiamo andare e ti
dirò tutto ciò che vuoi sapere " disse Katherine
mentre aspettava la risposta.
Stefan indugiò un istante e poi gli disse:
" A casa mia andiamo lì, Damon non
ritornerà prima di mezzanotte " concluse Stefan
lasciando immediatamente la festa.
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SALA DA BALLO
Erano
appena scoccate le dieci e la signora Lockwood invitò tutti
a raggiungere la grande sala all'interno del palazzo, tra un
pò si sarebbe disputata la gara di ballo da sala dei figli
delle famiglie fondatrici.
Gli invitati si affrettarono a varcare la soglia d'ingresso.
La grande sala ospitava più di duecento persone, tutte in
maschera.
I grandi lampadari in swarovsky emanavano un brillio bellissimo, e le
grandi vetrate lasciavano intravedere la luce candida della luna.
Damon raggiunse anch'esso gli altri guardandosi intorno in cerca di
Stefan e Elena che nel frattempo aveva perso di vista.
La folla cominciò ad applaudire all'entrata di Tyler e
Caroline, la reginetta e il figlio del sindaco erano pronti per
inaugurare la gara con il ballo d'apertura insegnatogli per
l'occasione: Il valzer viennese.
L 'orchestra si preparò a suonare il valzer, Tyler si
apprestò a condurre Caroline al centro della sala, e con un
inchino le porse la mano invitandola a danzare con lui.
La signora Lockwood si avvicinò a Damon curiosa di sapere se
anche lui partecipasse alla gara mostrando il suo interesse nel vederlo
ballare.
" Allora chi sarà la dama fortunata che
ballerà con te stasera? " domandò guardandolo
maliziosamente.
" Non vedo come partecipare visto che nessuna di queste
fanciulle sappia cosa sia il valzer viennese, senza offesa Carol "
rispose Damon con egocentrismo, quando in quel momento venne avvicinato
da una misteriosa dama che gli disse:
" Le và di tentare con me? "
propose la sconosciuta accenando un sorriso.
Damon la scrutò curioso dalla testa ai piedi: Era di media
statura e indossava un elegante abito in seta nero, e il suo volto era
coperto da una maschera dorata.
" Sai ballare il valzer viennese? " domandò
spavaldo.
" Alla perfezione! " affermò lei in tono deciso.
" Non sarai un pò presuntuosa? E' un ballo che
richiede preparazione "
" Non ci resta che ballare e scoprirlo " concluse lei
chiudendo il discorso.
Damon senza troppe pretese accettò l'invito porgendole la
mano, la ragazza adagiò la sua provocandogli una strana
sensazione.
Il corvino la osservava cercando di intravedere il più
possibile, immaginando il suo viso dietro quella maschera mentre
raggiungevano le altre coppie.
Le luci si abbassarono e la danza stava per iniziare, un silenzio
regnò nella grande sala e l'orchestra con la sua soave
musica penetrò dando un tocco di magia.
Lentamente le luci si rischiarirono lasciando
che il ballo iniziasse.
Dame e cavalieri erano l'uno di fronte all'altro e dopo tre giri si
poterono unire formando le coppie.
Carol osservò Damon e la ragazza ammirata, i due erano
davvero eleganti e sapevano muoversi magnificamente.
" Balli davvero bene lo sai? Allora non mi avevi detto una
bugia " disse Damon mentre osservò i suoi occhi neri che
brillavano attraverso la maschera dorata.
" Io non dico mai bugie... Ho avuto un buon maestro " rispose
la ragazza con aria spavalda.
" Ottimo direi da come ti muovi " ribattè Damon
scrutando avido le sue forme mentre si muoveva.
" Il ballo non è l'unica cosa che mi abbia
insegnato, ci sono anche altre... Cose "
" E quali sarebbero le "altre cose" ? "
" Al momento non me ne viene in mente
nessuna " disse lei misteriosa spiazzandolo.
I due continuarono a ballare divinamente facendo concorrenza a Tyler e
Caroline che nonostante la loro preparazione non riuscivano a tenerli
il passo.
La ragazza si rivolse nuovamente a Damon:
" Hai ricevuto la rosa che ti ho fatto recapitare? "
domandò rivelando di essere stata lei a mandare l'invito
anonimo incuriosendolo sempre di più.
" Allora sei tu che mi hai mandato quell'invito, a questo
punto puoi anche dirmi il tuo nome " disse Damon pronto a scoprire chi
fosse.
" Non serve che tu sappia il mio nome, ti basta avermi
incontrata stasera "
Damon fù compiaciuto della sua vanità, quella
ragazza era sfacciata e misteriosa, proprio come piaceva a lui, ma la
sua attrazione per lei era solo per il suo comportamento.
Era come se la conoscesse da sempre e solo ora si erano rincontrati.
" Sai, la tua voce mi è familiare "
riattaccò il vampiro con la speranza che stavolta avrebbe
scoperto chi si celava con così tanto mistero dietro quella
maschera.
" Solo la voce o anche qualcos'altro? "
domandò lei tenendolo sulle spine.
" Non sò, ho come l'impressione che noi due ci
siamo già conosciuti...Ma forse mi sbaglio "
" O forse no, forse ci siamo davvero conosciuti...Io me lo
ricordo "
Damon a quella affermazione non fù più paziente,
la curiosità lo stava lacerando ed ora era arrivato il
momento di scoprire le carte di quel gioco.
" Davvero? E dove?... Dove ti ho conosciuta? "
domandò il vampiro insistendo senza mai staccargli gli occhi
di dosso mentre lei con un gesto flessuoso si lasciò
imprimere il corpo contro il suo stringendolo a sè lasciando
che i loro visi fossero ad una distanza minima l'uno dall' altro.
Damon sentì di nuovo quella strana sensazione di brivido
percorrergli il corpo mentre la teneva stretto a sè.
Ormai ne era sicuro e per quanto non avesse voluto ammetterlo aveva
capito di chi si trattasse.
La ragazza lo fissava in silenzio lasciando che tra loro ci fosse
ancora un minuto di trepidante attesa prima di dargli la risposta che
lui aveva impazientemente atteso per tutta la sera.
Poi con voce carica di odio e senza più indugi, si
liberò della sua agonia ed esclamò:
" All'inferno! Bucarest 1915 "
Quelle parole trafissero Damon come la lama di una spada, penetrandolo
nel profondo della sua anima per la prima volta dopo quasi un secolo,
il turbamento e il senso di colpa trasparirono dal suo volto
sopraffandolo; Con istinto incontrollato gli strappò la
maschera con prepotenza scoprendo finalmente il suo volto, confermando
la sua identità.
La ragazza lo guardava con freddezza, mentre lui assunse un espressione
incredula nel rivederla dopo tanto tempo.
" Julia "
" Allora lo ricordi ancora il mio nome "
" Come hai fatto a lasciare Bucarest? " domandò lui
noncurante di interferire al centro della sala, mentre le altre coppie
continuavano la loro danza.
" Siamo nel nuovo secolo, credevi che fossi rinchiusa ancora
in qualche prigione della Romania?...O credevi che fossi morta! "
rispose lei con
risentimento mentre lui indignato la afferrò per il braccio
intimandole di abbassare la voce.
L'organizzatore del ballo invitò i due a lasciare la pista
per squalifica, entrambi avevano infranto una delle regole scoprendo il
volto prima della fine della gara, e poi con il loro comportamento
disturbavano il proseguimento della festa, e quindi furono invitati ad
allontanarsi.
Damon la seguì mentre si intrufolava tra la folla diretta
all'uscita del palazzo.
" Aspetta non andartene, non abbiamo finito " gridò
lui rallentando la sua marcia, lei gli lanciò un occhiata
velenosa.
" Lascia stare Damon, rinvangare il passato non
farà altro che accrescere il mio odio per te, quindi
converrai che sia meglio lasciare il discorso e parlare del presente,
che ne dici? " controbattè mentre con rapida
facilità rubò un bicchiere di champagne dal
cameriere di passaggio.
" Sei quì per vendicarti? " domandò il
vampiro togliendosi la maschera e sgranando i suoi grandi occhi azzurri.
la ragazza scoppiò in una perfida risata vedendolo assumere
un espressione tanto seria, vederlo così agitato le dava
soddisfazione-
Quella era la conferma che Damon non aveva assopito del tutto le sue
emozioni umane.
La vampira si avvicinò a lui scrutando ogni tratto del suo
bellissimo viso, una luce maliziosa brillò nei suoi lucenti
occhi neri alla vista di tanta bellezza, mentre lui era completamente
spiazzato nel vederla così sicura e spavalda, era molto
cambiata rispetto a come lui la conosceva.
" Cosa è successo quando ci siamo lasciati? Cosa ti
ha fatto? " domandò Damon riattaccando il discorso, voleva a
tutti i costi avere delle risposte.
" Assolutamente nulla, niente che valga la pena di ricordare
signor Salvatore " ribattè la vampira liquidandolo.
" Stai mentendo, ogni tua parola sà di menzogna...
Lui non ti avrebbe mai lasciata andare " disse Damon alludendo ad una
terza persona.
" Parli del conte? Ti dico solamente che ormai di lui esiste
solo il ricordo...E adesso smettila, mi hai stancata! "
" Dico solamente che tu eri... "
" ... Ero cosa traditore! "
Damon non ebbe nemmeno il tempo di finire la frase che sentì
un intenso bruciore percorrergli il fianco destro, lei lo aveva appena
infilzato con un anello a punta intriso di verbena.
" Brucia vero? Oltre alla verbena c'è un altra
sostanza che non ti dirò e tra un pò avrai uno
stordimento, ma prima apri bene le orecchie perchè non te lo
ripeterò una seconda volta: Che nè ora,
nè mai più io possa rincontrarti sul mio cammino
Damon Salvatore, se questo accadrà tu dovrai restarmi
lontano a meno che non decida io il contrario. Se non rispetterai
ciò che ti ho appena detto, io ti ucciderò e lo
farò in un modo così lento e doloroso che
potresti rimpiangere di non essere morto prima. Non sottovalutarmi
perchè ti assicuro che nemmeno i tuoi anni in più
da vampiro potranno farci nulla! "
La vampira con estrema rapidità ritirò il suo
dito dal fianco di Damon, mentre la sala cominciò
rapidamente ad affollarsi per l'annuncio della coppia vincente del
"ballo d'ognissanti".
La vampira si mischiò tra la folla lasciandosi Damon alle
spalle che la seguì nonostante fosse ferito.
Era appena scoccata la mezzanotte, e il sindaco Lockwood con sua moglie
Carol salirono sulla pedana al centro della sala per annunciare i
vincitori:
" E' un immenso piacere per me stasera annunciare la coppia
vincitrice di questo primo festeggiamento a Mystic Falls di questo
ballo in maschera. Io vi ringrazio tutti per essere accorsi in
così tanti a questo evento che si ripeterà anche
il prossimo anno e spero anche in quelli avvenire. E adesso ho la busta
con i nomi della coppia vincitrice: I loro nomi verranno incisi su una
lapide quì a palazzo, allora ecco che li annuncio.... "
La folla trepidante aspettava che il sindaco annunciasse i vincitori.
Le coppie lì presenti fremevano per l'attesa tenendosi per
mano, Damon avanzò faticosamente tra la folla in cerca della
ragazza che si era dileguata senza lasciare traccia.
Improvvisamente il vampiro ebbe uno stordimento restando
quasi paralizzante, la stanza intorno cominciò a
girare e la vista gli si sfocò, con passo svelto si
appoggiò ad una delle colonne della sala per sorreggersi,
non aveva idea di cosa gli fosse stato iniettato, ma ben presto
giurò a sè stesso che l'avrebbe trovata.
Ed ecco che il sindaco aprì la busta con grande attesa di
tutti per annunciare i vincitori e concludere la serata:
" Allora signori e signore, dame e cavalieri, sono lieto di
annunciarvi che la coppia vincitrice del " ballo d'ognissanti "
è quella formata da... Bonnie Bennett
e Jeremy Gilbert
" annunciò il sindaco con grande stupore di tutti.
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