Salii sull'autobus ancora mezza addormentata, erano le ore 6.45 del mio primo giorno al Liceo Classico di Torino e mi aspettavano ancora 30 minuti di panico per arrivare a scuola.
Non capivo niente per il sonno e l'ansia da primo giorno in una scuola completamente diversa da quella che frequentavo prima. Ero sola. Completamente sola.
Tutte le mie amiche avevano scelto una scuola professionale o il famoso Liceo Scientifico, ma io no. I miei genitori pensavano che fosse la scuola perfetta per me, dato che mio fratello ci era andato e si era trovato bene, ed eccomi qui... Su uno stupido pullman dell' Atap a mangiarmi le unghie sul primo sedile, senza qualcuno che volesse sedersi accarto a me.
Fissavo l'ora, il mio orologio da polso si stava consumando a furia di fissarlo, e il tempo sembrava non passare mai. Per calmarmi decisi di chiudere gli occhi e non pensare a niente.
Non fu una buona idea, perchč mi abbandonai in sonno profondo, e il povero autista dovette chiamarmi due volte per dirmi che dovevo scendere in quella fermata. Imbarazzata, scesi e finalmente vidi quell immenso edificio che mi avrebbe ospitata per cinque lunghi anni. |