silence;

di hmorsmordre
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Silenzio. Vuoto. Rancore.
Tutto quello che riusciva a sentire dentro di sè,
nascosta dietro il ragazzo che le aveva giurato amore,
poche ore prima.
Ma lei, glielo aveva giurato a sua volta?
Quella domanda le trapassava la mente da parte a parte,
mentre incontrava gli occhi ghiacciati di quello che
doveva essere il suo nemico ma che non riusciva a
considerare come tale, sguazzare verso di lei.
Bastò uno sguardo soltanto, per farle crollare tutte
le speranze che aveva nutrito fino a quel momento,
forse per troppo tempo, forse inutilmente.
Lo guardò rassegnarsi, lo guardò inchinarsi al nemico,
lo guardò voltarle le spalle.
Era come morire, pensò.
Lei, Mezzosangue, la strega più brillante della
sua età, si era piegata dinanzi a lui, gli aveva dato
tutto e in cambio aveva ricevuto altrettanto.
Lui, Purosangue, con la sua voce melliflua, i suoi occhi
penetranti, capaci di nuotare dentro all'anima più pura,
capaci di ipnotizzare, di far innamorare.
L'aveva tradita, era bastato un solo gesto per compiere
un'azione così brutale, capace di rimanere impressa per sempre.
L'aveva tradita, ci aveva messo un secondo,che era sembrato eternità.
L'aveva tradita, per lei, per il suo bene, per proteggerla.
Hermione se lo ripeteva di continuo, guardandolo raggiungere
il Signore Oscuro e quasi scoppiò in lacrime vedendolo tra le
sue braccia.
Non riuscì a muoversi nemmeno quando Harry, il suo Harry, cadde
tra le braccia di Hagrid, facendosi beffe, per la seconda volta,
della morte.
Lo guardò soltanto sparire velocemente dietro a quelle due
figure che aveva giurato non facessero più parte della sua vita,
dietro alle figure che lo avevano venduto e osavano ancora presentarsi
come suoi genitori.
Un addio silenzioso comparve negli occhi di Draco, giratosi
un'ultima volta verso di lei.
Perdono.
Chiedevano perdono e lei sentì le gambe cederle, quando si rese
conto che lo aveva già fatto e lo avrebbe sempre fatto, lo avrebbe
sempre perdonato.
Guardò il suo mondo sparire in un attimo,
tutti i suoi segreti, i loro ricordi, le loro parole sussurrate al vento, sparirono con lui.
Lo raggiunse anche una parte del suo cuore e di quello, almeno quello, fu felice,
perché significava che avrebbe continuato a vivere nei suoi ricordi,
significava che avrebbe continuato a rincorrerla nei sogni,
significava soltanto un'altra cosa, pensò correndo stretta tra le braccia
di Ron, solo una cosa: non l'aveva abbandonata e mai l'avrebbe fatto.

spazio autore: questa one-shot mi è uscita di getto, ho aperto il blocco note e ho scritto senza fermarmi.
Credo che le storie più belle vengano fuori proprio così.
Beh, spero vi sia piaciuta tanto quanto piace a me :)
Ultima cosa, che ormai non faccio altro che ripetere: everything is dramione and nothing hurts.




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