gncis1
La luce negli
occhi
1
Solita mattina all'NCIS: McGee lavorava al
computer, Tony lo tormentava e Ziva punzecchiava Tony.
Tony: "Hey, Pivello! A chi stai scrivendo? Non sarà mica una
ragazza? Ma che sto dicendo? Tu che scrivi a una ragazza? Sarebbe
più probabile vedere Ziva che balla su un tavolo..."
Ziva: "Ti sbagli Tony. E' più facile che McGee trovi una ragazza,
piuttosto che tu mi veda ballare su un tavolo!"
Tony: "Perchè no? Non dirmi che non sai ballare..."
Ziva: "Ti stupiresti di sapere quante cose so fare..."
Vennero interrotti da due scappellotti da Gibbs, arrivato alle
loro spalle.
Tony: "Scusa, Capo..."
L'uomo non lo considerò, e cominciò a parlare, andando a prendere
la sua pistola nel cassetto della scrivania.
Gibbs: "Abbiamo una segnalazione su Anger. Andiamo a prenderlo!
Tony, prendi le chiavi del furgone."
I tre si prepararono e scesero di corsa nel garage.
Anger era un evaso del carcere militare, pericoloso, che cercavano
da tempo.
Indossati i giubbotti anti-proiettile e caricate le armi, si
avvicinarono all'edificio, un magazzino in disuso, Poi si divisero in coppie:
Gibbs con McGee e Tony con Ziva.
Camminarono lentamente, con le armi in pugno e tenendosi in
contatto via radio.
Gibbs: "Dinozzo, David, vedete qualcosa?"
Tony: "Nulla, Gibbs..."
Ma improvvisamente vennero sommersi da una pioggia di proiettili,
sparati da un mitra; si apprestarono a ripararsi dietro una pila di casse,
sparando ogni tanto un colpo alla cieca.
Ziva: "Qualcuno deve fermarlo!"
Tony: "Sì, ma come?"
Ziva: "I suoi proiettili non dureranno a lungo. Basta
aspettare."
Infatti dopo poco la pioggia di proiettili terminò. Ziva prese
l'iniziativa e uscì allo scoperto, sparando alcuni colpi.
Ma, a quanto pareva, Anger non aveva terminato veramente i
proiettili, infatti qualche copo partì in direzione di Ziva, che venne colpita
di striscio alla tempia e cadde a terra, battendo la testa, svenuta.
Tony era pietrificato: in quel momento gli era sembrato di
rivivere la morte di Kate, ma si riprese immediatamente, e si chinò per
soccorrerla. nel frattempo, l'intervento della donna aveva dato i suoi frutti:
Anger era a terra, morto.
Ziva venne portata d'urgenza all'ospedale, e al pronto soccorso
venne sottoposta a un intervento chirurgico.
Qualche ora dopo erano tutti davanti alla stanza dove era stata
portata la donna.
Gibbs: "Forse è meglio se qualcuno rimane, nel caso si
risvegli..."
Tony: "Resto io." disse, serio.
Gibbs: "Mh... d'accordo. Chiama in ufficio, appena si
sveglia."
Se ne andarono tutti, mentre Tony entrò nella stanza. Ziva era
distesa sul letto, con la testa fasciata, e indossava la sottoveste che danno in
dotazione negli ospedali. Era ancora addormentata.
Senza far rumore si sedette accanto al letto, ripensando al fatto
che stava per sccedere la stessa cosa che era accaduta l'anno prima a Kate.
Aveva perso molti colleghi, da quando era entrato in polizia, ma perdere Kate
era stato un duro colpo per lui, e pensò che se fosse successo anche a Ziva,
sarebbe stato altrettanto duro.
La vide muoversi: si stava svegliando.
Tony: "Hey, Ziva?" sussurrò.
Ziva: "Dove sono?" aprì gli occhi, guardandosi attorno.
Tony: "In ospedale. Sei stata colpita da un proiettile. Come ti
senti?"
Ziva: "Non lo so... Tony, dove sei?"
Tony: "Sono qui. Non mi vedi?"
Ziva: "No, Tony... non ti vedo... non vedo nulla... è tutto
nero... cosa mi è successo?"
La donna sembrava presa dal panico. Tony capì e, allarmato, corse
a chiamare un dottore.
CONTINUA...
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