La festa del papà

di SheilaPhoenix
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La festa del papà era per Anna una festa a lei quasi sconosciuta , sapeva che era per augurare ai padri tanta felicità , ma lei non aveva mai avuto l’occasione per farlo .
Berth stava per uscire di casa , doveva correre a lavoro ed era in un ritardo pazzesco , la piccola Anna si avvicina con timore all’uomo e lo tira per la mano
<< Cosa c’è Anna >>
Chiede l’uomo con dolcezza , lui oltre ad Elisa era l’unico a dimostrarle un po’ di affetto , quando la sorellastra maggiore se ne andò solo Berth le era rimasto , anche se non era come Elisa poteva parlargli con tranquillità e questo Anna lo aveva sempre saputo .
 << Ecco io… Oggi è la festa del papà e io … >>
<< Allora ? su dai sto per fare tardi , poi chi la sente a Johanna ? >>
Come se fosse stata richiamata la moglie del signor Thomas, urlò dalla cucina
<< Anna smettila di far perdere tempo a Berth e vieni a darmi una mano >>
<< si >>
Esclamò delusa Anna e corse in cucina  , il signor Thomas fece spallucce e scappò a lavoro .
Anna era intenda a pulire la cucina quando il pensiero di questa mattina le tornò in mente
‘’ Avevo deciso di consegnare a Berth la mia letterina , lo farò oggi a tavola ‘’
Sorrise tra se e se , da poco tempo le era stato concesso dall’uomo di chiamarlo per nome e lei ne era felice .
A tavola quella sera …
<< Papà questo è per te >>
i due figli del signor Thomas si avvicinarono al padre con una cravatta
<< Sappiamo che ne volevi una >>
Sorrise il più grande , la moglie si avvicinò al marito e con un sorriso esclamò
<< Non abbiamo molti soldi , questo era il massimo >>
Disse , l’uomo ne fu molto sorpreso , Anna rimase in  silenzio nascondendo la sua letterina.
Alla sera Berth decise di fare due passi , per una boccata d’aria , usc’ dalla sua stanza e passò per quella della piccola Anna , la porta era semi aperta , la bambina era seduta avanto al suo armadietto e parlava con il riflesso di se stessa
<< Ciao Kett Moris , sono tanto triste sai ? volevo consegnare la mai letterina al signor Thomas , ma non l’ho fatto , mi vergognavo i suoi figli anche se con poco gli hanno fatto un dono più bello di due semplici parole scritte su di un foglio , sono triste >>
Berth aprì con lentezza la porta della bambina e si avvicinò
<< Anna ? ho sentito per caso quello che hai detto al tuo specchio >>
Sorrise avvicinandosi alla bambina , questa si fece rossa in volto
<< I-io >>
<< posso leggere quella lettera per favore ? >>
La bambina annuì e prese la letterina da sotto il suo cuscino , la consegnò all’uomo che le sorrise  e lesse la lettera ad alta voce
<< Signor Thomas , cioè volevo dire Berth , ancora non mi abituo all’idea di chiamarla per nome , ma oggi volevo dirle che è una giornata importante per lei , si perché oggi è la sua festa , molte volte mi sono chiesta a cosa servisse , e la risposta è sempre stata la stessa , non c’è un motivo ne un perché , ma la festa del papà è un modo diverso per dire grazie ad un uomo speciale per l’amore che da ai propi figli , lo stesso vale per la mamma , io volevo solo ringraziarvi signor Thomas vi sono piena di gratitudine per quello che avete fatto per me , mi piacerebbe chiamarvi papà come nei sogni dove voi giocate spesso con me , auguri di cuore  >>
Berth sorrise , e si abbassò all’altezza della bambina
<< E’ una bellissima lettera , Anna sono davvero felice , se vuoi, puoi anche chiamarmi papà >>
<< Ah , davvero ? ma voi non siete mio padre >>
<< Lo so , ma ti ho vista crescere , per me sei mia figlia >>
Berth prese per mano la bambina e la mise a letto , prima che Anna chiudesse gli occhi, le depositò sulla fronte un bacio leggero
<< Ti voglio bene >>
<< Ti voglio bene anche io .. Papà >>.





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