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E' sabato sera ed è tardi, sei fuori dal coprifuoco e i tuoi
genitori hanno già fatto squillare il tuo cellulare due volte,
Sakura Haruno, ma tu non l'hai sentito e bevi con i tuoi amici. Per
giustificarti pensi che non lo facevi dal tuo compleanno, risalente
ormai a quasi tre mesi fa, quindi è lecito che tu stia bevendo,
perchè qualcuno dovrebbe biasimarti?
Finisci però in un vuoto d'aria, o magari è solo il tuo
cervello che si è riacceso per un attimo, e il rumore della tua
suoneria ti arriva distrattamente alle orecchie: è allora che
cadi nel panico. Sai che in estate non ti chiama mai nessuno, suoneria
vuol dire che sei in ritardo e qualcuno ti crede morta o è solo
molto arrabbiato.
Cerchi le tue mani, le trovi avvinghiate attorno ad un bicchiere pieno
di ghiaccio che sa ancora di quel drink pazzesco scoperto da poco.. ah
già, al tuo compleanno appunto. "E che compleanno squallido:
tutta la sera passata in quel bar sperando di incontrare quegli occhi",
pensi, quelli di Sasuke Uchiha che tanto non ti avrebbe guardata.
Ti ricordi comunque quello che dovevi fare, usi le mani finalmente
consapevoli per afferrare il tuo smartphone del tutto ereditato da
papà e che non sai usare, ti allontani il più possibile
dalla calca, cercando aria pulita e libera dall'inquinamento alcolico
dei fiati e acustico della musica, "una muscia pessima" sussurri mentre
barcolli sui tacchi troppo alti che porti di rado. Ammetti però
che l'alcool ti rende più disinvolta, cancella la tua viscerale
inibizione.
Rispondi al telefono, fai la voce allegra di una che si sta divertendo
proprio un sacco e con la tua strepitosa abilità retorica chiedi
a tua madre di concedereti ancora mezz'ora: hai un passaggio, non
c'è bisogno che ti aspetti in piedi, può andare a
dormire, sai che ne ha bisogno; in ogni caso sai anche che non lo
farà: entrerai facendo rumore dalla porta di casa e la troverai
mezza morta di stanchezza sul divano, seduta davanti ad un film che sta
finendo e che lei non ha guardato, perchè le basta fermarsi un
attimo per addormentarsi. Mamma è già troppo persa per
discutere, ti dice di fare la brava, di stare attenta, che ti prepara
il cancello aperto così che tu non debba suonare. Le ricordi che
hai le chiavi di casa, ma tanto lei non ti ascolta già
più, aggiungere altro sarebbe inutile. Inoltre tu non hai
affatto un passaggio, quindi non c'è tempo da perdere.
Ti rituffi in mezzo alla calca pensando a chi potrebbe essere dotato di
un mezzo di trasporto qualsiasi, ma non ti viene in mente proprio
nessuno. Rassegnata corri al bancone e incontri il sorriso della
proprietaria del locale, quella che ti ha consigliato quel drink
pazzesco: ordini una vodka, perchè quella ragazza ha uno strano
potere e guardandola non puoi non bere ancora qualcosa, la saluti
bevendo il liquido trasparente tutto d'un fiato. Senti la testa dirti
"ciao ciao" e le mani diventare appendici di plastica, ma sorridi un
sacco e ti dirigi risoluta verso il tuo tavolo, perchè tu
l'alcool lo reggi bene, o per lo meno questo è quello che dici
sempre.
Ti infili tra le sedie, sbatti una mano sul piano di legno e affermi
che devi proprio scappare, sei sorda ad ogni protesta e , salutati i
ragazzi, fai un occhiolino al tuo braccio destro, la ragazza che
nessuno avrebbe mai pensato potesse diventare tua amica, Tenten, sempre
con quei capelli raccolti che a dirla tutta le donano. Ti scopri
però a considerare che se ci fosse lei
sarebbe tutta un'altra cosa, perchè nessuno vale quanto la tua
attuale ossessione numero uno, Ino, lei che per anni è stata tua
rivale in amore e che adesso stai ritrovando, siete ritornate vicine,
come un tempo, come da bambine. Sai che separate non potrete mai essere
completamente felici, mai.
Mentre lo pensi hai già camminato sui tuoi tacchi fino alla
curva. Superatola, sapendo che nessuno dal locale può più
vederti, ti accasci sul marciapiede ed estrai dalla fantastica borsa
super-capiente le tue fedeli scarpe da ginnastica, che ti salvano da
una tendinite imminente ed inevitabile. Ora il tuo passo è
più sicuro e hai venti minuti per coprire la strada che da
sobria percorri in quaranta. Sfida accettata.
Cammini un po' ciondolante, e ti scopri a ridere di te ricordando la
cadenza della tua vecchia compagna del liceo: è buffo che tu,
molto ubriaca, cammini come lei quando è al massimo della sua
forma.
Cammini, ciondoli e pensi a lei,
pensi che probabilmente si sta divertendo a qualche festa fantastica,
magari invece è con uno dei suoi tanti pretendenti, oppure
piange lagnandosi per l'ennesima volta per una storia finita male che
probabilmente ti racconterà appena vi incontrerete, ma di sicuro
in questo istante non pensa a te. Ti imponi di non scriverle, ma sei debole e quando sei
ubriaca le scrivi sempre, quindi ecco partire l'ennesimo SMS che
rimarrà inesorabilmente senza risposta: il tuo credito è
arrabbiato con te, il tuo ego vede nero. Non sopporti che Ino sia
sempre senza credito, è intollerabile. Decidi che non le
parlerai mai più, come ogni volta, ma tanto domani la cercherai
ancora, come ogni volta, perchè lei ha questo potere strafigo su
di te. Pensi addirittura che la baceresti, poi ridi a voce alta e fissi
l'asfalto. Adesso basta, tornerai a lei domani. O magari tra dieci
minuti.
Nel frattempo non sei neanche ad un quarto del tragitto, per la strada
non c'è un'anima e, guarda un po', sette lampioni su dieci sono
fulminati, l'ottavo lampeggia in modo lugubre. Quasi quasi sei pronta a
veder spuntare uno zombie, una delle paure infantili mai superate.
Ti maledici per non aver chiesto a mamma di venire a prenderti e senti
una macchina che si avvicina. Puoi dissimulare quanto ti va, ma hai una
paura da vomito e preghi persino in latino che la macchina non si
fermi. Naturalmente si ferma e tu tiri giù tutti i santi del
paradiso mentre accelleri il passo; poi pensi che non stia bene essere
scortesi, quindi chiedi loro scusa, non si sa mai. Quasi ti metti a
correre, fiduciosa che le tue scarpe saranno tanto veloci da
scongiurare qualunque inseguitore: chiunque sia di certo
desisterà solo perchè tu hai accellerato il passo. "Sei
davvero una sciocca, Sakura, lo sei, ti acchiapperà, se vuole
farlo".
Un finestrino si abbassa al tuo fianco, senti una canzone che conosci,
poi una voce, ti chiama per nome, ha un timbro meravigliosamente
famigliare, ti abbassi e guardi dentro la macchina. E' Sasuke. E'
sabato sera ed è tardi, e lui è qui per salvarti la
pelle. Ti chiede se vuoi un passaggio, accetti senza battere ciglio.
Improvvisamente il timore che il trucco sugli occhi sia sbavato o che
il fondotinta non sia più steso bene ti preoccupa, ma rassegnata
consideri che il tuo stato generale è ben peggiore e l'ombretto
non potrebbe migliorarlo.
Torni all'idea che lui sia la tua salvezza e chiedi se si ricorda dove
abiti. Affermativo, lo sa. Domandi a te stessa se abbia mai allungato
un po' la strada per passare davanti a casa tua nella speranza di vederti in
giardino, con il tuo cane magari. Ricordi poi di non avere un cane. Lo
segni nella tua testa nella lista degli argomenti sui quali riflettere
e discutere con i tuoi genitori, perchè in effetti vorresti un
cane.
Chiedi al bel ragazzo seduto alla tua sinistra se va tutto bene, se sta
passando bene le vacanze, non ascolti affatto la sua risposta ma
guardandolo pensi che è proprio il tuo tipo. Ridacchi
considerando che sei davvero ottimista, che è troppo bello per
te, davvero troppo.
Non hai idea di cosa abbiate parlato, ma ti ritrovi davanti a casa con
cinque minuti di anticipo. Lo ringrazi tanto, aggiungi che è
stato molto gentile a disturbarsi per te. "Meno male che si è
disturbato per me", pensi. Cerchi la maniglia per aprire la portiera,
è sempre molto difficile da trovare su un modello di macchina
che non conosci, quando sei in buono stato cominci a cercarla appena
salita in auto, ma nello stato in cui sei una figura misera non te la
toglie nessuno, bellezza. Lui ti salva, si sporge verso di te e ti
libera dall'imbarazzo lasciandoti investire dall'aria della sera,
ossigenata e rigenerante per la tua testa che sta per scoppiare,
perchè parlandoci chiaro tu reggi davvero male l'alcool.
Mentre poggi il primo piede a terra ti chiama per nome: "Ehy, bello il
mio nome nella sua bocca" pensi "o nella sua gola". Ti si para davanti
agli occhi un' immagine da censurare e tu la osservi persa nel vuoto,
chiedendoti da dove possa essere nata tale perversione in una ragazza
come te. Sembri una scema, Sakura Haruno.
Lo guardi e lui ti chiede di uscire una sera di questa settimana, di
andare da qualche parte tu e lui, insieme. Distogli lo sguardo,
sorridi: sei impegnata da tempo con quel ragazzo così carino e
gentile conosciuto per caso, non se lo merita affatto, sai che devi
rispondere no. Torni a fissarlo e la tua risposta è: "Sì,
volentieri, ti lascio il mio numero così mi chiami". Lui sorride
e ti dà un bacio su una guancia, tu lo saluti e scendi dall'auto
aggrappandoti al cancello.
Fissi il citofono e il tuo pensiero va a Ino: la baci, puoi farlo perchè lei è tua.
Scendendo le scale consideri che sarebbe forte averli tutti e due insieme.
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