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13: Intrusione e rapimento? Nicolas Flamel
Ed eccomi
qui con una nuova fiction!
E per la prima volta, mi lancio in un crossover “fisso” XD.
Vi presento il primo crossover italiano (almeno, non mi sembra di averne visti
altri XD) tra Harry Potter e Fairy Tail!
Prima di lasciarvi alla lettura, devo giusto dirvi un paio di cose:
La prima è che, per comodità, i personaggi di Fairy Tail hanno undici anni,
sebbene mantengano stesse caratteristiche e capacità dei loro corrispettivi
originali del manga. Inoltre fingerò che parlino tutti la stessa lingua.
Poi ringrazio infinitamente Fly89 per avermi fatto da beta reader anche per
questa fan fiction, oltre ad avermi aiutato a deciderne il titolo XD.
E ora… buona lettura a tutti!
Capitolo
01: Il bambino che è sopravvissuto: Majutsu di Fairy Tail Master Makarov stava
guardando incredulo il centro della sua gilda, come tutti i membri presenti in
quel momento.
Pure Natsu e Gray,
che come loro solito si stavano picchiando, si erano fermati.
Il motivo di questo stupore generale era dovuto a un bambino di circa otto
anni, che si stava guardando intorno incuriosito.
La cosa che saltava subito all’occhio erano i suoi capelli neri come la pece, i
quali sembrano rifiutarsi di stare in ordine, e i suoi vestiti, che sembravano
decisamente larghi per lui. Infine, c’erano i suoi occhi, che erano di un verde
smeraldo, in quel momento celati da uno sguardo timoroso.
Ma il fatto che aveva sorpreso tutti i presenti era che quel bambino era
apparso dal nulla, di punto in bianco.
“Master…” fece una bambina dai capelli bianchi, girandosi verso l’anziano capo
in attesa di sapere che cosa fare.
“D-Dove sono?” mormorò il bambino, continuando ad osservare i maghi che lo
circondavano.
Makarov si alzò in piedi e scese dal tavolo, dirigendosi verso il bambino.
“Ciao!” lo salutò sorridendo e alzando la mano. “Ti trovi nella sede di Fairy
Tail. Io sono Makarov, il Master. E tu come ti chiami?”
Solo in quel momento il vecchio Master si accorse di una cicatrice a forma di
fulmine sulla fronte del bambino, parzialmente nascosta dai capelli.
“I-Io mi chiamo Harry… Harry Potter…” rispose il bambino. “Ma che cos’è Fairy
Tail?”
“Fairy Tail è una gilda di maghi.” Rispose Makarov, sorridendo quando vide il
bambino spalancare gli occhi per la sorpresa.
“Maghi?” ripeté. “Ma lo zio mi ha sempre detto che la magia non esiste…”
Sentendo ciò, molti dei presenti lo guardarono con curiosità.
“E chi è questo tuo zio?” intervenne Natsu. “Deve avere un bel paio di fette di
salame sugli occhi, visto che qui a Fiore tutti sanno della magia e convivono
con essa!”
“Fiore? Stai dicendo che non siamo più a Little Whinging?” domandò il bambino.
“Non ho mai sentito nominare questo posto.”
Il vecchio mago si portò una mano sotto in mento per riflettere.
“Harry, credo che tu abbia involontariamente usato la magia per apparire qui.”
Disse infine.
“Io avrei usato la magia?” ripeté il bambino. “Ma è impossibile. E se gli zii
lo vengono a sapere, non mi faranno più uscire dal sottoscala…”
Udendo ciò, il Master spalancò gli occhi incredulo, come molti altri.
“Aspetta, temo di non aver capito bene… Cos’è che fanno i tuoi zii?”
“Ogni volta che combino qualche guaio o dico qualcosa che a loro non va bene,
mi chiudono a chiave nella mia stanza, ovvero il sottoscala.” Rispose Harry.
“E i tuoi genitori non dicono nulla?” fece Gray.
“Sono morti quando avevo un anno. E gli unici parenti che mi sono rimasti sono
loro, sebbene mi odino.”
Makarov spezzò in due il suo bastone per la rabbia.
“Non ho idea di come funzioni da te, ma non posso accettare che qualcuno
maltratti in questo modo un bambino, qualunque cosa abbia fatto!” tuonò
furioso.
“Master.” Intervenne Mira. “Non possiamo attaccare così qualcuno senza
l’autorizzazione del Concilio. Inoltre, pare che Harry venga da un posto molto
lontano da Fiore.”
Makarov sembrò calmarsi a quelle parole.
“Hai ragione…” ammise, per poi guardare di nuovo il bambino. “Harry, senti, ti
piacerebbe diventare un mago?” gli chiese sorridendo.
Il bambino spalancò gli occhi.
“D-Davvero posso diventarlo?”
“Beh, per apparire dal nulla in quel modo, devi per forza avere un potenziale
magico. Noi possiamo aiutarti a risvegliarlo. Sempre che tu non voglia tornare
dai tuoi zii.”
Harry abbassò lo sguardo.
“Sono sicuro che in questo momento stanno festeggiando il fatto che sono
sparito. E almeno qui sembra che non verrò preso a pugni da Dudley… Davvero
posso rimanere qui senza problemi?”
Makarov spalancò gli occhi.
“Certo che puoi! Fairy Tail sarà la tua famiglia!” esclamò il Master, mentre
anche tutti gli altri membri esultavano felici.
Gli occhi di Harry brillarono.
“Famiglia…” ripeté, guardando tutti i maghi, per poi sorridere anche lui.
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Era passata una
settimana da quando la signora Figg li aveva avvisati che Harry Potter era
scomparso nel nulla, senza lasciare tracce, e da allora Silente aveva usato
tutti i mezzi a sua disposizione per ritrovarlo.
L’Ordine della Fenice, assieme a tutto il corpo docente di Hogwarts e a un
discreto numero di maghi del Ministero della Magia avevano cominciato a
cercarlo in tutta l’Inghilterra, senza ottenere risultati o notizie.
“Severus…” fece l’anziano mago, guardando preoccupato l’uomo di fronte a lui.
“Hai sentito i Dursley?”
“Sì.” Rispose il professore di pozioni, non potendo evitare di storcere il naso
al ricordo. “Sono ricorso al Veritaserum per sicurezza, ma nemmeno loro hanno
idea di dove possa essere andato. Hanno ammesso che lo avevano rimproverato
poco prima perché, a detta loro, aveva cercato di picchiare loro figlio, sebbene
secondo la signora Figg è successo esattamente il contrario.”
“Capisco… Harry deve aver avuto un attacco di magia incontrollata, e
probabilmente si è smaterializzato lontano da Privet Drive. E questo non è un
bene.”
“Se qualche seguace del signore oscuro dovesse venirlo a sapere, sarebbe in
pericolo.”
“La cosa che mi preoccupa è che nemmeno il Ministero è riuscito a trovarlo
tramite la traccia. E questo mi preoccupa molto, Severus.”
“Stiamo tenendo sotto controllo anche i media babbani nella speranza che lo
abbia trovato qualcuno di loro. Inoltre, abbiamo contattato anche gli altri
paesi, cominciando una ricerca in tutto il pianeta. Lo troveremo sicuramente.”
“Lo spero… Purtroppo io non posso allontanarmi da Hogwarts per troppo tempo,
come nemmeno voi insegnanti. Non possiamo far sapere al resto della comunità
magica che il loro eroe è scomparso nel nulla.”
“Allora che cosa possiamo fare?”
Silente si alzò dalla sua poltrona, dirigendosi verso il trespolo dove una
fenice stava riposando.
“Manderò Fanny a cercarlo. Grazie ai suoi poteri, dovrebbe riuscire a
rintracciarlo. E non appena lo avrà trovato me lo farà sapere. Sperando che non
sia troppo tardi.” Spiegò, mentre l’uccello magico si svegliava, pronto a
obbedire alla richiesta del suo padrone.
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Erano passati ormai
tre anni da quando Harry Potter era apparso a Fairy Tail, diventando un suo
membro.
Da quel momento, Makarov lo aveva addestrato all’uso della magia, scoprendo con
stupore che non era legato a un tipo di magia specifica, come per la maggior
parte dei maghi, ma era in grado di usare la propria magia in innumerevoli modi
diversi.
Questa sua capacità inizialmente procurò non pochi problemi al giovane mago,
dato che non c’era nessuno in tutta Fiore ad avere una magia simile alla sua.
Makarov lo aiutò a trovare un metodo per riuscire ad usarla, e dopo un anno di
tentativi, finalmente Harry comprese come usarla.
Con grande sorpresa degli altri membri di Fairy Tail, cominciò a svolgere
missioni in solitaria proprio come Erza, riuscendo a portarle tutte a termine
con successo.
Dopo due anni, Makarov lo ammise all’esame per diventare un mago di classe S,
provocando non poca invidia a Natsu e Gray, che però non dissero nulla, dato
che erano diventati amici di Harry.
Nel suo terzo anno come mago di Fairy Tail, Harry, dopo aver superato l’esame
ed essere diventato un mago di classe S, aveva ricevuto un soprannome proprio
come Natsu e Erza, diventando famoso come Majutsu di Fairy Tail. Questo nome
era stato deciso per via della sua magia, che lasciava sempre tutti sorpresi
non appena la vedevano.
Il nome di Harry incuteva timore nei nemici di Fairy Tail allo stesso livello
di Erza, il che lo portava spesso a scontrarsi con maghi potenti.
Ora, Harry Potter stava rientrando alla gilda dopo aver concluso la sua ultima
missione, portandosi come souvenir la zampa di quello che doveva essere un
animale gigante.
Non appena mise piede a Magnolia, la gente cominciò a salutarlo allegra,
incurante della zampa gigante che era sospesa in aria dietro di lui e che lo
seguiva docilmente.
Harry rispose al saluto, senza però fermarsi e continuando a dirigersi verso la
gilda.
Non fece in tempo a varcare la porta che si abbassò subito, evitando un calcio
di Natsu, che andò a sbattere direttamente sulla zampa che stava portando con
sé.
“Ciao a tutti!” urlò sorridendo, per poi spostare la mano, facendo lievitare il
suo trofeo fino al balcone, appoggiandolo di fronte al Master e a Mira, i quali
sorrisero divertiti.
“Vedo che anche stavolta è andata bene, eh?” disse Makarov.
“È stato fin troppo facile.” Rispose Harry, raggiungendolo e consegnandogli il
compenso che aveva ricevuto per aver portato a termine la missione.
“Affrontami, Harry!” urlò Natsu, apparendo alle sue spalle con le braccia
infuocate.
Majutsu sospirò, per poi alzare la mano e facendo cadere sopra Natsu una
piccola cascata d’acqua, che lo schiacciò a terra.
“Non è giusto! Sai che l’acqua vince il fuoco!” protestò, rialzandosi e
sputando fuori l’acqua che aveva bevuto, mentre tutti gli altri scoppiavano a
ridere.
“Se tu continui a importunarlo, sai che reagirà sempre così.” Lo prese in giro
Gray.
Natsu si girò verso di lui.
“Sempre meglio che andare in giro nudi.” Commentò Salamander.
Gray abbassò lo sguardo, rendendosi conto che si era spogliato completamente.
“Ah!!! Di nuovo!!!” urlò incredulo, facendo di nuovo scoppiare a ridere
l’intera gilda.
“Master.” Fece Harry, approfittando delle risate per non essere sentito. “Ci
sarebbe una questione di cui vorrei parlarle.”
Il volto di Makarov si fece serio.
“Se ne parli così, non posso fare altro che preoccuparmi. Seguimi.” Disse,
allontanandosi per dirigersi nella sua stanza.
Quando i due furono dentro, Harry sospirò.
“Ci sono strane voci che girano per Fiore.” Cominciò.
“Di cosa parlano?”
“Fammi indovinare: uccelli di fuoco che appaiono dal nulla nelle gilde, vero?”
domandò una ragazza dai lunghi capelli rossi, con addosso un’armatura, che si
avvicinò ai due.
“Ehilà Erza!” la salutò Harry. “Vedo che non ti è sfuggito il fatto che mi sono
allontanato con il Master, eh?”
“Quando tu parli seriamente di qualcosa, significa che la questione è grave.”
“Sì, ho già sentito di questa storia. In effetti, dalle descrizioni, sembra
trattarsi proprio di fenici, una specie con la stessa fama dei draghi.”
“Ma il fatto che queste fenici stiano apparendo in ogni gilda non mi fa stare
tranquillo. È vero, non fanno nulla, ma di certo non è un buon presagio.”
“Su, su, adesso non pensare in negativo. Magari si sono solo perse.” Fece il
Master, ridacchiando.
Tuttavia né Harry né Erza lo imitarono, restando seri.
“Beh, se appaiono fenici in tutte le gilde, direi che prima o poi ne apparirà
una anche qui. E se Natsu non la mangia, forse riusciremo a saperne qualcosa in
più.”
I due maghi di classe S annuirono.
“A proposito, ho sentito che Natsu ha quasi distrutto la città di Harujion. È
vero?”
Makarov scoppiò a ridere.
“Già. Uno ha osato spacciarsi per lui e ha cercato di rapire diverse donne per
rivenderle all’estero. Inutile dire che Natsu non ci ha più visto quando ha
sentito l’impostore dire che era opera di Fairy Tail. In più, ha portato un
nuovo membro.”
“Immagino sia quella bionda che mi ha guardato con gli occhi fuori dalle orbite
quando sono arrivato, vero?” disse divertito Harry, portandosi indietro i
capelli che gli coprivano la fronte, rivelando così la sua cicatrice, ora
circondata dal simbolo di Fairy Tail.
“Proprio lei. Si chiama Lucy, ed è una maga degli Spiriti Stellari.”
“Una magia piuttosto rara. Non sono in molti ad avere le loro chiavi.” Rifletté
il mago, per poi girarsi verso Erza. “Tu invece hai fatto una breve alleanza
con Natsu e Gray, giusto?”
“È incredibile come tu sia sempre al corrente di tutto.” Ridacchio la rossa.
“Tuttavia con noi è venuta anche Lucy, e ovviamente Happy.”
“Lui non lo nomino nemmeno, è sempre attaccato a Natsu.” Replicò sorridendo
Harry, mentre i tre uscivano dalla stanza.
Ma prima di tornare nuovamente nella sala centrale, sentirono diverse urla.
Senza perdere un secondo, corsero per raggiungere gli altri membri, fermandosi
subito.
In mezzo alla stanza c’era un uccello rosso, avvolto da qualche fiamma, che
stava guardando uno ad uno i membri di Fairy Tail.
Quando il suo sguardo si posò su Harry, cominciò ad emettere uno strano canto,
per poi scomparire in una fiammata.
“Beh, sembra che sia arrivata decisamente presto.” Commentò Erza, guardando
ancora sorpresa il punto dove la fenice era scomparsa.
“Uffa però…” si lamentò Natsu. “Non sono nemmeno riuscito ad assaggiare una di
quelle fiamme.”
“Beh, se è per questo io non ho mangiato nemmeno un pesce oggi, aye!” fece
Happy.
“Ma pensi solo al pesce tu?!” esclamò Lucy.
“Però è strano…” fece Harry. “Dai racconti che ho sentito, nessuna fenice si
era mai messa a cantare prima di sparire.”
“Vuoi dire che non è successo solo qui?” chiese Cana, riprendendo a bere dal
suo barile.
“No, è già successo in diverse gilde e-”
Ma il moro si dovette interrompere quando una nuova fiammata apparve in mezzo
alla sala, questa volta più grande della precedente.
Tutti i membri fecero un passo indietro, mentre Natsu rimase al suo posto,
leccandosi la bocca di fronte a quelle fiamme.
Per sua sfortuna, queste si estinsero prima che potesse avvicinarsi, lasciando
il posto nuovamente alla fenice, questa volta accompagnata da un signore
anziano, dalla lunga barba bianca, che cominciò subito a guardarsi attorno.
“E tu chi sei?!” esclamò Gray, mentre lui e tutti gli altri si preparavano a
combattere.
Silente lo guardò per qualche secondo, senza però dire nulla.
Harry e Erza si spostarono di fronte a lui.
“Rispondi alla domanda, altrimenti dovremo considerarti un nemico e agiremo di
conseguenza.” Lo minaccio Erza.
Tuttavia il vecchio era rimasto a fissare il mago al suo fianco.
“Finalmente…” disse infine, avvicinandosi al moro. “Finalmente ti ho trovato,
Harry.”
Per tutta risposta, Majutsu alzò la mano di fronte a lui.
“Non avvicinarti.” Tuonò minaccioso. “E dimmi cosa vuoi da me.”
Silente rimase sorpreso da tale reazione.
“Se è un nemico di Harry, allora è un nemico di tutti noi!” esclamò Natsu,
lasciandosi avvolgere dalle fiamme.
Nello stesso momento, Gray creò una lancia di ghiaccio, mentre Lucy tirava
fuori una chiave dorata e Erza faceva apparire dal nulla una spada.
Il preside di Hogwarts spalancò gli occhi.
“Com’è possibile?” fece, guardando i vari membri di Fairy Tail. “Voi… Voi
potete tutti usare la magia?”
“Certo che possiamo, come tutte le persone di cui sono composte le gilde.”
Replicò Harry. “E adesso rispondi: chi sei e cosa vuoi da me?”
Il vecchio mago continuò a guardare sorpreso il gruppo, per poi annuire.
“Il mio nome è Albus Silente, e sono il preside della scuola di magia e
stregoneria di Hogwarts.” Rispose, continuando a guardare Harry. “Tre anni fa
persi ogni tua traccia, e da allora ho passato ogni momento a mia disposizione
per trovarti.”
“Ti stai sbagliando, perché io non ti ho mai sentito nominare, come non ho mai
sentito parlare di questa scuola. E credo che non passerebbe troppo
inosservata.”
“Se tu sei Harry Potter, allora devi avere una cicatrice a forma di fulmine
sulla fronte.” Continuò Silente.
A quel punto Harry spalancò gli occhi.
“Che cosa sai esattamente su Harry?” chiese Erza.
“Harry è famoso. Molto famoso tra i maghi.”
“Grazie, dicci qualcosa che non sappiamo.” Commentò Cana. “Il suo nome
corrisponde a timore e paura per tutti gli sventurati che lo hanno affrontato.”
Silente si voltò verso di lei.
“Come affrontato?”
“Io sono un mago di Fairy Tail.” Rispose Harry. “E modestamente parlando, sono
tra i migliori della gilda. A parte te, sono ben pochi quelli che non hanno
sentito parlare di me.”
“Già! È uno dei maghi più famosi di tutta Fiore.” Aggiunse Lucy. “I giornali lo
nominano praticamente tutte le settimane, soprattutto per la sua magia
multipla!”
“Magia multipla?” ripeté il vecchio mago, mentre Harry si spostava la ciocca
che nascondeva la cicatrice.
“È vero, il mio nome completo è Harry Potter, e non so come tu faccia a sapere
tutte queste cose, ma per quanto ne sappiamo, tu potresti essere una spia di
qualche gilda oscura.” Sentenziò il giovane. “Master, se me lo permetti,
accompagnerei volentieri questo vecchio fuori dalla gilda.”
Makarov continuò a fissare Silente per qualche secondo, per poi annuire
silenziosamente.
“Procedi pure. La sua storia è talmente assurda che non è lontanamente
credibile. E può considerarsi fortunato che ci limitiamo a questo. Non sopporto
chi prende in giro Fairy Tail.”
“Aspettate, non sto menten-” ma Albus Silente dovette interrompersi quando
Harry alzò la mano, facendo volare verso la porta della gilda il vecchio mago.
Silente tirò fuori una bacchetta di legno, che agitò velocemente, frenando la
sua caduta e atterrando tranquillamente in piedi.
“Puoi usare la magia senza il supporto né di una bacchetta né di un incantesimo
verbale?” fece sorpreso, sotto lo sguardo incredulo dei presenti.
“Come hai fatto?” chiese Harry. “Nessuno finora era riuscito a contrastare una
mia magia.”
Silente si avvicinò di nuovo al ragazzo, muovendo la bacchetta e facendo
apparire dal nulla una lettera, che volò direttamente tra le mani di Harry, il
quale vide subito che sulla busta c’era scritto il suo nome completo.
“Solitamente appare anche il luogo in cui si ci trova, ma per qualche motivo,
la magia sembra non riconoscere questo posto.” Fece Silente, mentre il ragazzo
apriva la lettera, sotto lo sguardo di Erza e del Master, cominciando a
leggerla velocemente.
“Se è uno scherzo, i miei complimenti, è veramente ben architettato.” Disse
infine Harry, restituendo la lettera a Silente. “Ora può pure andarsene.”
“Harry, so che probabilmente i tuoi primi anni d’infanzia non sono stati dei più
felici con i Dursley, però-”
Questa volta Silente volò via senza che Harry facesse alcun movimento.
Gli altri maghi guardarono preoccupati il compagno moro.
“Come fai a sapere anche questo?!” esclamò furioso, guardando il mago mentre
attorno a lui l’aria cominciava a vorticare velocemente.
“Lo so perché sono stato io a mandarti da loro dieci anni fa.” Rispose il
preside, alzandosi in piedi. “Dopo che i tuoi genitori morirono, erano rimasti
i tuoi unici parenti a cui potevi essere affidato.”
Prima che Harry potesse reagire, fu Makarov a precederlo.
“Quindi è colpa sua se Harry ha vissuto un’infanzia a dir poco orrenda!” tuonò,
per poi cominciare a diventare più grande superando presto di tre volte
l’altezza del preside. “Chiunque fa soffrire i miei figli non può sperare di
passarla liscia!”
Silente spalancò gli occhi quando vide il Master di Fairy Tail abbassare un
pugno contro di lui.
Senza perdere un secondo agitò nuovamente la bacchetta, avvolgendosi in tempo
con una barriera quasi invisibile, che lo protesse dal colpo di Makarov.
Non fece in tempo a riprendersi dalla sorpresa che si ritrovò Natsu al suo
fianco, con una sfera di fuoco attorno alla mano destra.
“Prendi questo vecchio!” esclamò, cercando di colpirlo.
Questa volta Silente scomparve, riapparendo al piano superiore della gilda.
“Vi prego, calmatevi!” esclamò.
“E perché dovremmo farlo?” chiese Erza. “Hai appena detto di essere tu il
responsabile di quanto Harry ha dovuto sopportare prima di arrivare qui!”
“Non lo nego. Ma l’ho fatto solo per il suo bene.”
“Il mio bene?!” ripeté Harry. “E sempre per il mio bene dovevo essere
malnutrito? Sempre per il mio bene dovevo subire senza poter dire nulla le
angherie di mio cugino e dei miei zii?”
“Per quanto possa sembrarti assurdo, è così.” Rispose il vecchio mago. “Lascia
che ti racconti come e perché i tuoi genitori sono stati uccisi dieci anni fa.”
Sentendo ciò la rabbia di Harry scemò quasi immediatamente.
“Uccisi? Come sarebbe a dire uccisi?!” esclamò incredulo.
“Immaginavo che Petunia non ti avesse detto nulla.” Fece Silente, mentre gli
altri maghi sembrarono calmarsi assieme a Harry.
“Dimmi cos’è successo davvero. Da quel che so io, i miei genitori sono morti in
un’incidente d’auto.”
“Auto? Che cosa sarebbe?” chiese Lucy.
“Possiamo definirla la carrozza del mio mondo.” Rispose Harry. “Dato che ora
fai parte anche tu di Fairy Tail, devi sapere che io non sono di Earthland.
Provengo da un mondo molto più monotono, privo di magia.”
“Permettimi di correggerti Harry.” Fece Silente. “Il nostro mondo non è privo
di magia, e di conseguenza non è per nulla monotono. Semplicemente, noi maghi
celiamo la nostra esistenza alla popolazione non magica, e loro ci credono solo
dei miti.”
“Ma che razza di stupida idea è questa?” commentò Natsu. “A cosa serve tenerlo
segreto? Qui tutti sono a conoscenza della magia e non c’è alcun problema.”
“Da noi ci sarebbero troppe conseguenze imprevedibili. Inoltre, c’è un punto
che riguarda Harry che ha a che fare con tutto ciò.”
“Ovvero?”
“Anni fa il nostro mondo era sotto la minaccia di un mago malvagio. Il suo nome
era Voldemort, e incuteva così tanto timore che i maghi ancora oggi non hanno
il coraggio di nominarlo. E se vi state chiedendo perché io lo nomino senza
problemi, è perché io sono l’unica persona che lui temesse. Oltre al fatto che
disgraziatamente, sono stato proprio io a fargli conoscere la magia, ormai
cinquanta anni fa.”
“E che cos’ha fatto questo mago?” domandò Erza.
“Iniziò col riunire attorno a sé un notevole numero di maghi. La sua idea era
che i maghi dovevano essere solo maghi puri. Vedete, nel nostro mondo, capita
spesso che da una famiglia di babbani, ovvero di persone non magiche, nascano
bambini in grado di usare la magia. E con il passare del tempo, i maghi puri
diminuiscono sempre di più. Ora, c’è un gruppo di maghi che non ci vedono nulla
di male in questo, anzi. D’altra parte, una minoranza di purosangue guarda con
disgusto questi nuovi maghi. E Voldemort, nato proprio da un unione tra una
purosangue e un babbano, era probabilmente una delle persone che odiava di più
i babbani e i maghi nati babbani. Cominciò quindi la sua campagna di pulizia
etnica, uccidendo tutti i maghi babbani che incontrava, come i babbani normali,
i purosangue che non erano dalla sua parte e chiunque altro osava opporsi a
lui.”
“Devo dedurre che i miei genitori non fossero dei maghi purosangue?” chiese
Harry.
“Tuo padre, James, era un purosangue, sebbene a lui non importasse
assolutamente. Tua madre, Lily, invece, era nata babbana, ma non furono uccisi
da Voldemort per questo.”
Qui Silente s’interruppe, prendendo aria mentre rifletteva su come continuare.
“Voldemort venne a sapere qualcosa che lo spinse ad attaccare la tua famiglia,
con il preciso intento di eliminare te. Questo quando tu avevi un solo anno di
vita.”
“Quale pazzo omicida può pensare di uccidere un bambino?!” esclamò incredulo
Makarov, mentre anche gli altri maghi della gilda pensarono disgustati a
Voldemort e alle sue azioni.
“Lui non si poneva di questi problemi. Attaccò subito James, uccidendolo, poi
inseguì Lily, che cercò di portare al sicuro Harry. Purtroppo non riuscì nel
suo intento, e fu uccisa di fronte al bambino. E qui successe qualcosa che ti
ha reso famoso in tutto il nostro mondo.” Disse Silente, indicando la fronte di
Harry. “Voldemort cercò di ucciderti con un incantesimo, ma incredibilmente, tu
glielo rispedisti contro.
A te rimase quella cicatrice, mentre lui perse tutto. Il suo corpo andò
distrutto, mentre ciò che restava del suo spirito sparì senza lasciare alcuna
traccia.”
“Quindi è morto?” chiese Lucy.
“Sfortunatamente no. È vero, il suo corpo non c’è più, e lui è meno di un
fantasma. Tuttavia tornerà, ne sono sicuro, e qui entri in gioco tu, Harry. Tu
sei l’unico in grado di contrastarlo. Tu e tu soltanto.”
“E perché sarei proprio io ad avere un simile… privilegio?” domandò lui,
dicendo ironico l’ultima parola.
“Tua madre, quando morì, ti avvolse involontariamente con un potente
incantesimo. Finché non compirai diciassette anni, sarai al sicuro da
Voldemort, ma questo solo se sarai in un ambiente familiare, in un posto che
chiami casa.”
“Allora qui sono protetto, dato che Fairy Tail è casa mia!” tuonò Harry,
ricevendo assensi dai suoi compagni.
“Dev’esserci un legame di sangue perché ciò avvenga. Ed è per questo che ti
affidai alla sorella di tua madre. Sapevo del loro odio per la magia, ma non
c’era altra soluzione.”
“E ora perché sei venuto a cercarlo? Violando a quando pare i confini del tuo
mondo.” Fece Gray.
“Sono venuto per riportarlo a casa. Come ho detto prima, è l’unico in grado di
affrontare Voldemort e di sconfiggerlo definitivamente.”
“Non se ne parla nemmeno.” Replicò Harry. “Adesso questo mondo è la mia casa.
Fairy Tail è la mia famiglia! Perché dovrei affrontare un mago che non ha più
niente a che fare con me?”
“Voldemort verrà a sapere di questo mondo. E proprio come ho fatto io, anche
lui ti raggiungerà. E credimi, anche se hai sviluppato la tua magia in maniera
diversa, non avresti scampo contro di lui senza una preparazione adeguata.”
“Ma davvero? Senti un po’, vecchio!” lo interruppe Natsu. “Io so riconoscere le
persone forti, e Harry, anche se mi duole ammetterlo, è uno dei più forti!
Potrebbe tenere testa a mio padre Igneel senza troppi problemi! E ha affrontato
maghi malvagi di tutti i tipi! E se questo Voltamorte o quel che è si facesse
vivo da queste parti, ci sarebbero centinaia di maghi pronti ad affrontarlo!”
“Mi pare di aver capito che finora nessuno era riuscito a opporsi facilmente
alla magia di Harry, esatto?” fece Silente. “Beh, sappiate che Voldemort è in
grado di fare ben peggio. Ha i suoi stessi poteri, più molti altri che molti
temono anche solo di sentir pronunciare. Se dovesse arrivare qui, farebbe una
strage di voi maghi, considerandovi esseri impuri perché aiutate i non maghi!”
Makarov sospirò.
“Harry è un mago di Fairy Tail, e qualunque sia il motivo, se lui non lo
desidera non ti seguirà.” Disse serio. “Tuttavia, potremmo trovare un
compromesso.”
Tutti i maghi si voltarono verso il Master.
“Devi sapere che qui da noi il sistema del mondo magico funziona in un modo ben
preciso: i maghi si riuniscono in gilde come questa, dove ricevono delle
missioni. I maghi che portano a termine queste missioni vengono pagati dai
clienti.”
“Sistema interessante.” Ammise Silente. “In questo modo voi maghi vi mettete a
disposizione di tutti.”
“Esatto. Ora, Harry è un mago di classe S, ovvero uno dei maghi più forti di
tutta la gilda, proprio come Erza. E per le missioni di classe S, è possibile
che la durata sia di diversi anni.”
“Master!” esclamò Harry sorpreso. “Non stara pensando-”
“Proprio così! Quest’uomo potrebbe commissionare a Fairy Tail una missione di
classe S finché questo Voldemort non sarà stato definitivamente eliminato.
Ovviamente sarà una missione decisamente cara, e su questo punto non sono
disposto a trattare.”
Silente lo guardò con aria pensierosa, per poi annuire.
“Credo di potermelo permettere. Però vi pagherò una volta l’anno. E dato che la
scuola durerà sette anni, vi assicuro almeno sette anni di pagamento. Secondo
le mie previsioni, Voldemort cercherà di eliminare Harry mentre è a scuola,
dato che non avrà ancora portato a termine i suoi studi e non è a conoscenza di
come si sono evolute le cose.”
“Bene. Tuttavia, ho un'altra condizione.” Continuò il Master. “La vostra magia
è molto interessante, e mi pare di capire che tutti possano apprenderla,
esatto?”
“Tutti coloro che hanno la magia dentro di sé ne sono in grado, sì.”
“Ebbene, voglio che oltre a Harry, porti con te anche altri maghi di Fairy
Tail, che sceglierò personalmente. Dovranno studiare assieme a Harry, restando
al suo fianco e aiutandolo se necessario. Non ci sarà nessun costo extra, dato
che per loro sarà l’occasione perfetta per aumentare la loro conoscenza.”
Silente annuì.
“D’accordo. Dato che sono tutti maghi, non avrò problemi a farli riconoscere dal
Ministero.”
“Perché questo mi suona tanto come un sinonimo del Concilio?” rifletté Natsu,
mentre il Master si girava verso Harry.
“Harry, questa sarà la tua prima missione pluriennale.” Disse, mentre il
ragazzo annuiva.
“Va bene. Se è una missione, non posso rifiutarmi.”
Makarov ridacchiò.
“E con te verranno Erza, Natsu, Gray e anche Lucy.” Disse infine, facendo
sgranare gli occhi ai diretti interessati.
“Eh?!” esclamarono insieme.
“Ma Master! Io non posso allontanarmi dalla gilda!” fece Erza.
“Consideralo come un allenamento. Quando tornerai, sarai molto più forte di
adesso, ne sono sicuro.”
“Se le cose stanno così, allora ci sto! Magari troverò Igneel proprio in
quest’altro mondo!” esclamò Natsu.
“Perché no?” si aggregò Gray. “Apprendere qualche altra magia non mi farà di
certo male.”
“Sarebbe meglio se cominci ad apprendere un modo per non spogliarti senza
rendertene conto.” Commentò Cana, mentre il mago del ghiaccio si rendeva conto
di essere rimasto solo in boxer.
“Accidenti!” esclamò, andando subito a recuperare gli altri vestiti.
“M-Ma perché anch’io?! Mi sono unita da poco alla gilda!” fece spaventata Lucy.
“Proprio per questo. Quando tornerai, sono sicuro che sarai molto più forte di
adesso, visto che i maghi degli Spiriti Stellari solitamente non usano mai la
magia direttamente.”
“Ehi, e io?” esclamò Happy, facendosi spuntare un paio di ali e volando in
testa a Natsu.
“Un gatto… parlante e volante?” fece Silente, guardando sorpreso l’animale.
“Aye!” rispose lui.
“Happy viene con me ovunque io vada.” Disse Natsu.
“Beh, potrebbe passare come il tuo animale, anche se dovrà fingere, almeno
quando è di fronte agli altri studenti e professori, di essere un gatto
normale, senza parlare o volare.”
“Che cosa?! Perché?!”
“Da noi saresti scambiato come un essere oscuro, e probabilmente diventeresti
oggetto di studio per poi essere… eliminato.” Spiegò Silente, mentre il gatto
assumeva un’espressione simile all’Urlo di Munch.
“Come farai a tornare nella tua dimensione con loro?” chiese Makarov.
Silente sorrise, mentre Fanny si appoggiava sulle sue spalle.
“Fanny è la mia fenice. I suoi poteri sono unici nel suo genere, e come avete
potuto vedere, può viaggiare anche tra le dimensioni. Inoltre, può trasportare
diverse persone senza alcun problema. Se voi siete d’accordo, li porterò subito
con me, in modo da poterli istruire sul nostro mondo. Ovviamente non dovranno
rivelare a nessuno da dove vengono realmente. Diremo che Harry si è
smaterializzato in un altro continente, dove è stato cresciuto da una famiglia
di maghi, da cui provengono anche gli altri.”
“Ma per la magia? Come faremo a spiegarla?”
“Ecco, questo è un altro punto: non vi sarà permesso fare alcuna magia fuori
dalla scuola. Nel nostro mondo tutti i maghi minorenni vengono marchiati
automaticamente da una magia, che rivela al Ministero se viene effettuata
qualche magia.”
“Che cosa?! Non potremmo usare nemmeno la magia?!” esclamò Natsu. “E io come
farò?!”
“Che cosa intendi dire?” chiese il preside.
“Io vivo continuamente con una magia, Dragon Slayer, che mi rende molto simile
a mio padre. È una magia continua che non si può interrompere.”
“Anch’io avrei qualche problema.” Fece Erza. “Uno dei miei occhi è stato creato
con la magia, quindi potrebbe essere rilevato come tale.”
“Di questo non dovrete preoccuparvi. Ho una certa influenza al Ministero, e
dirò che la vostra magia continua è dovuto a un incantesimo che vi permette di
restare in salute. In quel caso non riveleranno la vostra magia come volontaria
e non verrete puniti.”
“Mandano in prigione se viene violata questa legge?” chiese Lucy.
“In effetti abbiamo una prigione per maghi, ma viene inviato lì solo chi
commette qualche crimine grave. Per intenderci, la maggior parte dei detenuti
sono dei sostenitori di Voldemort. Tuttavia, dopo due volte che qualcuno viene
scoperto ad usare la magia, viene espulso da Hogwarts, e non potrà più usarla
legalmente.”
“Devo ricredermi.” Commentò Makarov. “Il nostro Concilio è molto più elastico
di questo Ministero. Ad ogni modo, i miei figli seguiranno le tue istruzioni.”
“Se è una missione, resta tale.” Fece Erza. “Per quanto lunga e difficile possa
essere, però noi non ci riterremo responsabili di eventuali danni se qualcuno
ci importunerà.”
“Danni?” ripeté curioso Silente.
“Fairy Tail non è famosa solo perché è la gilda più forte di tutta Fiore.”
Rispose sorridendo Harry. “Ma anche perché è la più distruttiva.”
“In tal caso, vi avverto che non potrò garantirvi tale immunità. Sarete
considerati come qualsiasi altro studente, perciò verrete puniti se
infrangerete le regole. Vi verrà tutto spiegato quando comincerete le lezioni.”
Dicendo ciò, Silente fece un cenno a Fanny, che si alzò ad un metro sopra di
lui.
“Allora se siete pronti, avvicinatevi.”
“Partiamo così, senza prendere nulla?” chiese sorpresa Lucy.
“Vi fornirò io tutto quello che vi sarà necessario. È meglio non portare
oggetti di questo mondo nel nostro, dato che potrebbero non esistere. E per
quanto riguarda quell’armatura, mi duole doverti dire che darebbe un po’ troppo
nell’occhio.” Disse il preside, indicando Erza, che annuì.
“Capisco.” Fece lei, mentre l’armatura s’illuminava, venendo sostituita da dei
vestiti semplici. “Così va meglio?”
“Incredibile… Finita questa storia dovrei venire qui a studiare la vostra
magia. Sembra assai più interessante e complessa di quella con cui solitamente
ho a che fare.” Commentò divertito, per poi porgere ai maghi le sue braccia.
“Dovete tenervi aggrappati a me per poter passare all’altra dimensione. Fanny è
solo una fenice, non può moltiplicarsi per ognuno di voi.”
I maghi annuirono, per poi salutare il Master e i loro compagni.
Poi presero le mani del preside, venendo subito avvolti dalle fiamme della
fenice, scomparendo pochi secondi dopo.