I can believe in us

di Annit97
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 Ero appena tornata a casa, era stata una giornata stancante, l'allenamento di calcio era stato faticoso, e la mattina passata ad aiutare papà in studio mi aveva alquanto stressata.                                                                                                                                                                                                                                                                       Il caldo estivo finalmente si faceva sentire, ed eravamo già al 17 giugno. Avevo appena finito di spreparare il borsone, volevo dare la buona notte hai miei fratelli e poi andare a letto. Andrea 8 anni stava giocando con il camion dei pompieri in salotto con lui Francesco 19 anni stava giocando con xbox e  trovarli mi è risultato facile, rimaneva jack (Giacomo) 24 anni, condividevo tutto con lui,eri il mio fratellone e io ero la sua bambina, vado in camera sua dove di solito ascolta musica o guarda la televisione ma appena apro la porta quello ce trovo davanti non è quello che mi aspetto di trovare. La camera era vuota, e non manca solo lui, mancava tutta la sua roba, i vestiti negli armadi, i modellini di automobili sugli scaffali, i libri sulla libreria, la sua chitarra.. Era uno scherzo? Dov'era? Allarmata scesi le scale e andai in cucina dove ora tutti erano seduti, c'era aria di confessioni e i miei fratelli non avevano belle facce, i miei genitori mi invitarono a sedere e anche se non ce la facevo a trattenermi dal sapere, con calma andai al mio posto e aspetta. Aspettai parole che non arrivavano,parole che sembravano bloccate in gola ai due signori rigidi e paonazzi che avevo davanti. Non assomigliavano ai miei genitori, perché non parlavano? Mi alzai di scatto e cercai informazioni "Se tutto questo centra con Giacomo ditelo adesso!" i miei genitori non si erano mossi nemmeno di una virgola, Francesco aveva gli occhi bassi, e Andrea guardava tutto con estrema curiosità. Mio papà si degnò di parlare "Jack,ragazzi, è partito.. è andato in america per studiare" cosa stava blaterando "era un po che ci pensava, sapete avere l'opportunità come voi di essere bilingue è una vera fortuna e lui ha voluto sfruttarla al massimo". Non poteva essere, lui condivideva tutto con me, mi aveva ferito, deluso, ingannato e mentito.. "Perché.. perché non me l'ha.. non ce l'ha detto?" mia mamma prese parola "Lui credeva di farvi un torto" esplosi "così il torto ce l'avete fatto tutti e tre". Corsi in camera,presi un borsone e ci buttai dentro lo stretto necessario per pochi giorni. I miei entrarono in camera e cercarono subito spiegazioni, gliele diedi subito, di getto "Devo vedere l'unica persona che può starmi vicina in questo momento, io parto, non so per quanto, vado da lui in Inghilterra". Chiamai il mio migliore amico e mi feci accompagnare fino all'aeroporto, lo salutai e comprai un biglietto per il primo volo.
Dovevo vederlo se pur correndo qualche rischio.
 

Ciao a tutti, non so se come inizio può andare ma ci ho messo tutta me stessa, ci terrei molto a delle vostre recensioni infondo sono gratis e veloci :D Spero di riuscire ad aggiornare velocemente, ringrazio tutti in anticipo, un forte bacio.





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