Capitolo 1
Un cancello in ferro
battuto così alto che le vertigini prendevano il sopravvento
nel cercare di alzare lo sguardo per scorgerne la fine,sulle sbarre
d’acciaio dei rampicanti privi di qualsivoglia attrattiva, ed
al centro un solo cartello,un cartello vandalizzato,ricoperto da
ruggine e dal muschio, Recitava:
“Cimitero Stone
Lawrence”. Il cielo era nuvoloso ed il vento
faceva cigolare e scricchiolare quell’enorme portone
attribuendogli un suono così terribile ed agghiacciante da
far venire i brividi. Il cancello d’un tratto si
aprì, E Dean entrò timoroso scrutandosi attorno
alla ricerca del fratello. Superato il cancello,davanti a lui una
distesa di lapidi quasi infinita,lapidi anonime anch’esse
ricoperte da muschio,gli alberi completamente spogli,sui rami non
più foglie dal tipico colore autunnale,ma solo corvi che
svolazzavano di albero in albero gracchiando a più non posso
scandendo distintamente la loro presenza in quel luogo dove tutto
giaceva immoto. D’un tratto lo vide, vide Sam stava
combattendo contro Lucifero, vicino al fratello ed all’angelo
ribelle un enorme vortice,scuro, profondo, all’apparenza
senza fine.
”il portale dell’inferno”.
“Sam!!”
Gridò
Dean.
“Sam!!” continuava ad urlare con tutto
il fiato che aveva in corpo,ma nulla! Era come se Sam non lo
sentisse,come se non lo vedesse come se lui non fosse li ad assistere
alla colluttazione con Lucifero. La battaglia tra Sam ed il diavolo
continuava ad imperversare all’improvviso tutto attorno
cominciò a sgretolarsi il “buco”
si faceva via via più grande ed inghiotti Sam e
Lucifero!
“Sam!!!”
urlò ancora Dean ,e finalmente si svegliò!
“Dean! Dean!
sono qui!.. sono qui! Sono qui con te!” Sam
balzò davanti al letto di Dean scuotendolo con forza. Dean
si guardò intorno,era nella camera di motel che avevano
preso lui e Sam poche ore prima,la carta da parati giallo canarino,i
mobili bianchi in stile moderno,la piccola tv sul tavolinetto di fronte
al suo letto,ed il minifrigo di fronte il letto di Sam si,era
decisamente nella camera del motel,non in quel cimitero da incubo. Pian
piano sorretto dal fratello minore si mise a sedere massaggiandosi la
tempia con la mano destra.
“Sammy…”
sussurrò lui. Continuava a guardarsi intorno, e per la prima
volta era felice di trovarsi in uno squallido motel.
“Sto… sto bene è stato..era solo un
incubo”
“Cosa hai sognato Dean?”
"Lascia stare Sammy non..importa"
"No! invece importa! devi
dirmi tutto Dean! sono..tuo fratello!"
“Io..Ero a Lawrence e tu.. eri finito di nuovo nel buco con
Lucifero ed io non.. non riuscivo a fermare la vostra lotta.. tu non mi
vedevi.. non mi sentivi e ti avevo perso un’altra volta..
faceva così male.. Sammy..”
Ripensò a quando Sam era caduto davvero nel buco con
Lucifero, e poi al suo ritorno,quando era finalmente tornato,si,
ma…
”senza anima” Sam
non sentiva più nulla,non gli voleva più bene,non
provava alcun tipo di sentimento,non solo nei suoi confronti,ma nei
confronti di chiunque,agiva come un robot, la mancanza
dell’anima lo rendeva spietato e più lucido in
battaglia,ma..quello non era il suo fratellino..non era il suo
Sammy,poi grazie a Castiel,recuperò l’anima ed era
tornato il ragazzo di sempre. Prima di allora bastava guardarlo negli
occhi per capire che era diverso, cambiato, i suoi occhi lasciavano
trapelare solo una freddezza che lasciava terrorizzati,adesso
invece,adesso che la sua anima era tornata a posto, tutto era tornato
come un tempo,Dean alzò lo sguardo e lo fissò
negli occhi ed eccolo li.. quello era suo fratello,gli bastava
guardarlo negli occhi per capire che..
“Sammy
era tornato indietro”.
“So quanto per te sia stata dura,prima la mia morte poi il
mio ritorno senz’anima,non accadrà mai
più,niente dividerà più le nostre
strade,noi siamo fratelli, una famiglia, e resteremo insieme per sempre
qualunque cosa accada Dean”
“mai più..” ribatté Dean
Si alzò dal letto e abbracciò Sam, ne avevano
passate così tante nel corso della loro vita,fin da bambini
tutto ciò che aveva avuto uno,era
l’altro,l’amore,la
protezione,l’incoraggiamento dell’altro,avevano
sempre dovuto combattere per impedire che le loro strade si separassero
e così,sempre così, sarebbe stato
perché come gli aveva insegnato loro padre…
“La
famiglia è al primo posto”
E combattere per
proteggerla… è ciò che conta di
più!
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