sai che risate
Sai che risate...
"Tu nemmeno te ne accorgi,
come un fesso,
vorrei farti innamorare..."
Non ci volevo
andare a quella festa. In quel periodo ero sempre scoglionato e non
riuscivo ad essere di compagnia neanche un po', ma era il compleanno di
Niall e il minimo che io potessi fare era andare alla sua festa.
Non sapevo cosa mi prendeva, non ero più l'Harry che mi piaceva
essere, non riuscivo più a "giocare" con le ragazze come ero
solito fare, non avevo nemmeno voglia di buttarmi in pista e ballare
come un deficiente per ore e ore solo per il gusto di farlo.
Chiesi al barman un mojto, sperando che l'alcool mi sciogliesse un po'
di più e mi facesse pensare molto di meno. Afferrai il bicchiere
che il ragazzo di fronte a me mi stava porgendo sorridente, mentre, un
po' troppo su di giri, si agitava malamente a ritmo di musica.
"Mi sa che questo qui beve più cocktail di quanti ne prepara!"
mi ritrovai assurdamente a pensare. Ad un tratto, mentre portavo il
bicchiere alla bocca, lessi la scritta sul mio polso, incisa nella
pelle quanto lo era nell' anima: 'I can't change'. Ed
era vero, dannatamente vero. Non potevo cambiare, e nemmeno avrei
voluto farlo, a dirla tutta. Assurdamente, quello che ero mi impediva
di mostrare come ero. La
fama, la notorietà, le migliaia di fan... Dicevano che avrei
perso tutto se mi fossi rivelato al mondo per come ero.
Sbuffai, e mii appoggiai con le spalle al muro, troppo svogliato e abbattuto per
lanciarmi a ballare con gli altri. Cercai i ragazzi tra quella miriade
di gente, e riuscii a scorgere i capelli biondi di Niall che stava
ballando con una ragazza molto carina. "Chissà se stasera riuscirà a concludere qualcosa con quella..."
pensai, e mi scappò un sorriso quando pensai a un Niall
infervorato il giorno successivo a un sera in cui non era riuscito a
combinare niente con una ragazza.
Spostai un po' lo sguardo e beccai Zayn e Liam che, vicini,
ballavano come due deficienti al centro esatto della pista, tra le
occhiate un po' scandalizzate e un po' divertite delle ragazze intorno
a loro. A quel punto non potei proprio fare a meno di farmi scappare
una breve ma fragorosa risata, di fronte a quella scena.
Non feci nemmeno in tempo a chiedermi come mai Liam non fosse con Danielle, che subito me la ritrovai accanto.
"Harry - mi fece - non vieni a ballare?"
"No, Danielle, non credo proprio che mi vada stasera, in verità..."
"Mmm... D'accordo. Peccato, potevi unirti ai tuoi due compari nella loro splendida performance!"
Risi. "Vorrà dirre che sarà per un'altra volta..."
"Come vuoi. Però su col morale, d'accordo?"
"Ci proviamo." sorrisi, ero sicuro che fossero stati quei due
strampalati di Liam e Zayn a mandarla in missione da me per scoprire
cosa non andasse. In verità credevo che sapessero bene cosa
avevo, non perchè io l'avessi mai detto a qualcuno, avevo troppa
paura, ma perchè probabilmente l'avevano capito da loro, dato
che per periodi interi eravamo a contatto ventiquattro ore su
ventiquattro.
Posai nuovamente lo sguardo sulla folla ed eccolo lì, improvvisamente lo
individuai. Era tutto intento a ballare con Eleonor, ovviamente; e
mentre li osservavo la solita valanga di dubbi e domande esplose nella
mia mente in men che non si dica.
"Perchè fai così,
Louis? Non riesco più a capire che cosa ti passa per la testa, e
neanche che cosa passa per la mia, veramente. Mi sento morire ogni
volta che ti vedo con lei, ogni volta che penso a tutto quello che lei
può avere ed io no; mi sento morire in questo momento, mentre ti
guardo dirle qualcosa all'orecchio per poi scoppiare entrambi in
una sonora risata. State ridendo, eh? Mi sento così bene quando ridi. E' per questo che a volte provo a
farti ridere, quando di solito è il contrario, di solito sei tu
a far ridere me, di solito sei tu il 'comico' fra noi due. Ma se poi
ridi vuol dire che qualcosa la so fare, e sono contento. Ogni qualvolta ti vedo ridere
anche con gli occhi oltre che con l'espressione, credo che tutto vada a posto, che tutto vada bene
così com'è, penso che addirittura io vada bene
così come sono. Senza veli, senza vergogne, senza paure.
Ma forse non basta, non sempre almeno. Non voglio dirtelo, Loius. Ho
troppa paura di dirti esattamente come stanno le cose. E se poi
perdessi tutto? No, non se ne parla, c'è una posta troppo alta
in gioco.
Chissà, magari è più giusto così. Magari
è più giusto che questo amore rimanga cos'ì come
è nato: silenzioso, in sordina, taboo. In fondo è
esattamente questo che è: un taboo. Un qualcosa di indicibile e
innominabile ma comunque innegabilmente esistente e presente."
"Harry, tutto a posto?" eccolo lì, era Louis. Si era avviciato a me per vedere cosa mi era successo.
"Sì sì, Louis, non preoccuparti. E' solo che oggi mi
sento un po' così..." gli sorrisi, forse un po' troppo
forzatamente.
"Va bene... Ma sai che qualunque cosa succeda puoi parlarmene, vero? Sarei sempre e comunque dalla tua parte."
"Certo che lo so, Louis. Grazie di tutto, davvero."
"Figurati, Harry - mi sorrise - Io ora però mi fiondo a far
baldoria insieme a Liam e Zayn, anche perchè da quel che vedo
sta per aggiungersi anche Niall!" rise di gusto. E in quel momento
capii che alla fin fine andava bene anche così, Louis era
il mio migliore amico e anche con questo stato delle cose nessuno mai avrebbe
avuto quello che avevo io, nessuno mai avrebbe vissuto Louis nel modo
in cui lo vivevo io. E a me andava bene così.
"Sai che ti dico, Louis? Vengo anch'io! Sono stato appoggiato a questa
parete anche troppo, e direi che si può mantenere in piedi anche
da sola."
Louis si allargò in un enorme sorriso e disse: "Così mi
piaci, Harry! Tanto lo sai, probabilmente noi due, insieme a quegli altri tre, siamo solo dei
casinisti, ma se non fossimo così casinisti, probabilmente non saremmo noi!"
N.d.A.
Ok, non so esattemente cosa sia questa cosa che è uscita fuori.
Ero partita con l'intento di scrivere tutt'altro, ma non so come mai
è uscita questa mezza schifezza. Vabbè, in realtà
non mi dispiace troppo, però non mi convince molto il repentino
cambiamento d'idea di Harry; però mi disapiaceva troppo
lasciarlo lì a soffrire mentre guardava Louis ed Eleonor che se
la ridevano allegremente... Cos'altro? Ah sì, penso l'abbiate
capito tutti, è largamente ispirata alla canzone 'Il comico' di
Cesare Cremonini, c'ho anche ficcato una frase della canzone in mezzo.
Boh, vabbè, diciamo che spero solo che non vi faccia troppo
schifo e comunque mi farebbe tanto piacere se mi diceste cosa ne
pensate. Ciao ciao! :)
Dalila
|