The Rescue.

di DocHL
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Bella Idea venuta ora, praticamente l'ho scritta e non l'ho neanche riletta. Quindi perdonate alcuni errori di grammatica, se ci sono.
Non la rileggo perchè...sono sicura che cancellerei tutto e me ne andrei a dormire. :'D
Non è un granché, ma spero vi piaccia. :)


The Rescue.



"E' un viaggio senza ritorno, lo sai vero?"
Eccome se lo sapeva! Non ci era voluto molto per capire che quella sarebbe stata la sua ultima missione come Iron Man, i suoi ultimi respiri come Tony Stark. Sarebbe esploso, lo sapeva, ma come era quella cosa? C'entravano qualcosa i poteri e la responsabilità.
Responsabilità. Tony non era mai stato responsabile in tutta la sua vita, perché iniziare adesso? Insomma, avrebbe potuto benissimo volare via...un tempo. I suoi amici si sarebbero salvati, e tutti gli altri? Non aveva la minima idea di chi fossero, perché aiutarli ora?
Perché Tony stava crescendo e stranamente il mondo non aveva iniziato a girare al contrario, né qualche catastrofe naturale si era abbattuta su di esso. Lui era stato mandato lì, per salvarli. Doveva, no, voleva crescere, per lei. Voleva che non lo guardasse con ammirazione solamente per la sua armatura o per la sua intelligenza, voleva che lei fosse fiero di lui per come si stava comportando, che non cambiasse idea, che continuasse ad amarlo nonostante i cambiamenti.
Prese il missile tra le mani e iniziò a salire.
"Signore, vuole che chiami la signorina Potts?"
"Per quello che vale."
Eppure ora che stava giocando una partita poker con la morte e non riusciva a capire se fosse tutto un bluff, si ricordò che non l'avrebbe più vista. Dalla sua mente venne fuori l'idea che un giorno si sarebbe scordata di lui, che se ne sarebbe andata con un altro. E come non biasimarla? Ha una vita davanti a sé. L'avrebbe sentita per l'ultima volta, forse. Il telefono inziò a suonare. Da una parte, pregò che non rispondesse. Cosa le avrebbe detto? Come l'avrebbe presa? Il chiamarla era stata una pessima idea.
"Tony?"
Stava...piangendo?
"Hey..."
"Ti sto...guardando in tv."
Colpo al cuore.
"Sei arrabbiata con me?"
"Io...non lo so... Ho paura Tony, non voglio perderti."
Altro colpo al cuore.
"Ascoltami, non piangere, andrà bene! E quando avrò finito ce ne andremo in vacanza..."
I singhiozzi aumentarono, ogni lacrima che cadeva era un pugno in pieno stomaco. Doveva essere forte, non doveva lasciarsi andare.
"Tony, non..."
"Ti amo Pepper..."
Silenzio.
Era la prima volta che glielo diceva, avrebbe preferito un altro momento per dirglielo, ma il tempo lo stava inseguendo più velocemente del solito.
"Ti amo anche io."
"...e non ti libererai di me così facilmente."
La sentì ridere e non avrebbe chiesto di meglio.
"Sono fiera di te..."
Mentre lo diceva la sua voce iniziò a sbiadirsi, anche quella di Jarvis divenne strana, finché non si udì più niente. Ormai c'erano solamente lui, il silenzio e il buio. Lanciò il missile.
L'ossigeno iniziò a mancare, chiuse gli occhi.
Sarebbe sopravvissuto, ormai ne era certo. Perché quella non sarebbe stata la sua fine. Perché le aveva appena detto che l'amava. Perché era fiera di lui. Perché avrebbe pianto tanto e lui tutte quelle lacrime non le meritava. Perché non l'aveva salutata come si deve. Perché, all'inferno, le sue labbra le sarebbero mancate da morire, e la sua voce, la sua risata...Gli sarebbe mancato tutto di lei. Non poteva arrendersi. LEI lo stava aspettando.




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