Personaggio/Coppia:
Dean/Castiel
Rating: Pg
Avvertimenti:
AU,
Slash
Conteggio Parole: 487
Beta:
Tristemente
Me
Trama:
Io
vorrei... poter sentire quell'elettricità.
Note:
Tutto
è partito da questo
post su Tumblr e lentamente prende piede nelle mia testa. In
realtà forse mi sento solamente un po' come Castiel in
questo
momento e ho voglia di sfogarmi. Vorrei che le cose fossero andate
diversamente e mi immergo in desideri inutili perché sento
che sono
le uniche cose a cui posso aggrapparmi. Magari continuando a scrivere
questa serie riuscirò ad uscirne.
Dedica:
Dedico l'intera serie a quel pazzo gruppo delle Slash Fan su FB
perché... beh, c'è bisogno di spiegarlo? Vi amo
tutte, ragazze!
Disclaimer:
Dean,
Castiel & Co non sono miei!... Vi prego, datemi un Cass tutto
per
me çwç Ne ho bisogno!
Musica:
Florence
and the
machine – Heavy in your arms
~ I Wish ~
~ I wish I was human
and you and I met at the grocery store ~
Accadde
poco prima che
tu nascessi.
Seguii
un Angelo di
terza classe per mera curiosità.
Entrò
in uno di quei
posti dove tu e Sam comprate il cibo.
Lo
vidi seguire una
donna ed un uomo e scoccare le sue frecce quando i due scontrarono i
loro carelli.
Il
Cupido se ne andò
subito dopo, io rimasi per molto tempo ad osservare i loro occhi
illuminarsi e le loro anime risplendere all'onisono.
Io
vorrei...
Il
rumore del metallo che
si scontra e di oggetti che rotolano a terra rimbombò per
tutto il
piccolo negozio.
Dean
sibilò di dolore
per aver battuto bruscamente lo stomaco sulla maniglia del carrello.
Tentò di riprendere il fiato che gli si era spezzato
malamente pochi
attimi prima.
"Porca..."
Digrignò tra i denti già pronto a scorticare vivo
il coglione che
non guarda dove va – anche se lui era stato il primo a
distrarsi
per il bel culo esposto dai jeans a vita bassa della nuova commessa.
"Testa di cazzo! Ma dove guardi?!" Esclamò, tenendosi
ancora lo stomaco e facendo qualche passo di fianco al suo carrello
un po' ammaccato. Quello dello scemo con cui si era scontrato era
rovesciato e la spesa sparpagliata un po' ovunque - per fortuna non
sembrava esserci niente di rotto.
Si
accorse solo in un
secondo momento dell'uomo accucciato di spalle intento a raccogliere
in fretta i barattoli di fagioli.
"Ehi,
dico a te!"
La sua giornata non era iniziata nel migliore dei modi –
ennesimo
litigio con suo fratello per decidere chi avrebbe regalato cosa alla
madre per il suo compleanno – e quello scontro era la
ciliegina
sulla torta. Voleva almeno sfogarsi un po' con quel demente –
anche
se, molto probabimente, la colpa era interamente sua.
Lentamente,
l'altro si
alzò. Dean potè notare le sue spalle minute sotto
un trench un po'
troppo largo per lui subito prima che si girasse a guardarlo.
"Mi
dispiace, dovevo
stare più attento" Le labbra rosa si mossero in semplici
movimenti ipnotici facendo intravedere la lingua. A Dean
mancò il
fiato.
Alzò
gli occhi
incontrando un oceano blu dove si sentì affogare e poi fu
come
respirare di nuovo e soffocare all'infinito. Fu come essere colpiti e
colpire allo stesso tempo. Essere leggeri come piume in Paradiso e
pesati come macigni all'Inferno.
"No...
Colpa mia"
Gracchiò mentre l'altro lo fissava, quasi curioso.
C'era
elettricità che
correva tra loro. Dean poteva sentirla sulla punta delle dita e
solleticargli il volto.
In
mezzo a barattoli e
cianfrusaglie varie sparse per terra l'altro tese una mano tra loro.
"Castiel"
Disse.
Dean
osservò quella mano
curata davanti a lui, quasi come un invito a lasciarsi afferrare o a
trascinare l'altro verso di se.
La
toccò. La strinse.
L'elettricità concentrata in un solo punto. Brividi quasi
dolorosi.
"Dean"
Si
lasciò avvolgere,
soffocare, affogare, colpire, trascinare.
"Mi
chiamo Dean"
Io
vorrei...
poter
sentire quell'elettricità.
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