The
rise and
fall
Five
years
Stiamo
parlando di togliere agli inglesi la loro colazione, vogliamo
scherzare?
Riconosciamo
onore e gloria ai signori Sandwich e Bacon, e a lei signorina! Mi
porti un altro the aromatizzato alle erbe.
Il
baffone mattutino apre circospetto una copia del Times nuova di
edicola, puzza ancora d'inchiostro e di cartone. Bagna le dita per
girare meglio le pagine, legge i titoli con aria di sufficienza, gli
occhi piccoli si stringono dietro le lenti.
«La
borsa è prospera, cavalca l'onda del capitalismo come un
destriero
senza redini».
La
cameriera reagisce simulando un sorriso bianco e finto, mentre serve
una tazza fumante di the al suo facoltoso cliente. Solo riccastri e
borghesucci nelle tavole calde di Square Mile, non tutti sono
disposti a pagare tre sterline per un caffè.
«E
chi sarebbero questi teppisti che vogliono dare alle fiamme il Regno
Unito?» Segue una risata di scherno, colma di disprezzo. La
cameriera s'agita dentro, si blocca, non riesce a simulare uno
sguardo cortese.
«Ha
letto l'articolo su quel concerto, immagino». Non ottiene
risposta.
L'uomo
d'affari si alza, la guarda negli occhi con un certo sospetto, lascia
il quotidiano sul bancone.
È
stata una provocazione estrema - offesa al pubblico decoro -
l'imbarcazione è stata fermata - questi cosiddetti
“punk” - i
giovani trovano sfogo - violenza e mancanza di obiettivi...
Gli
occhi della ragazza colgono alcuni stralci, mentre è
impegnata a
stampare lo scontrino.
«Buona
giornata signore».
Si
ritira un momento nel retrobottega, si slaccia il colletto della
camicia e stringe il collare con le borchie che le cinge la gola.
Porci
bastardi.
*
Ritagli
di giornale assemblati insieme. Questo è Sid Vicious.
Uno
scherzo della natura.
Alto,
magro, jeans attillati e strappati, cintura stretta, anfibi scuri,
giacca di pelle, parlata strascicata, occhio lento, pallido pallido
come un fantasma.
John
lo sa, lo sente a pelle che Sid è IL distruttore,
è la negazione
della negazione. Anche Malcom lo sa. Sid invece non lo sa. Non sa
cosa pensare di se stesso, Sid. Si guarda allo specchio e vede un
morto che cammina, un bestia da soma in corsa verso un precipizio. E
allora, perché non darle una spinta?
Se
dobbiamo farlo, facciamolo in grande stile!
«Sid,
non capirò mai perché a quelli come te sta
stretta la vita».
«Simon
Lydon, Simon. Vogliamo fare i ragazzi seri?»
Le
vie di Londra sono gremite, il mercato è brulicante di
vecchie e
ragazzini ingordi, l'immondizia si accumula nei vicoli meno in vista:
fogli di riviste, fumetti, ferri da stiro, televisori... come se
qualcuno si fosse messo in testa di vivere nel marciume, ma all'aria
aperta.
Simon
e John osservano con cura ogni categoria di vita umana che
incontrano. Sono tutti indaffarati nella vita, tutti corrono verso
una meta che credono essere giusta. Sempre meglio di te, Sid, che
corri verso un baratro. Ma questa non gliela dice John, è
troppo
filosofica, molto probabilmente Sid lo guarderebbe come si guarda a
una cartina geografica, sfoggiando una delle sue espressioni
più
ebeti e sghignazzando qualcosa del genere: eeehi Lydon ti sei
messo gli occhiali da professorino?
«Sono
tutti tranquilli e indaffarati, ma pensa cosa succederebbe se
sapessero che la catastrofe è vicina!»
«Di
che catastrofe vai farneticando Lydon? È in arrivo la bomba
H?»
La
loro generazione è cresciuta con l'incubo della bomba
atomica, per
cui tutte le disgrazie si associano automaticamente a una nuova
esplosione termonucleare, il che è snervante.
John
si porta una sigaretta alle labbra e gongola.
«Niente
affatto, stasera suoniamo».
«Sai
che merda...!»
Valori,
etichette, cerimonie, doveri, diritti, regole, autorità sono
accatastate insieme su stecchi di legno. La miccia è pronta,
attende
solo di essere accesa all'orrido suono del basso di Sid e delle corde
vocali di John.
«Johnny,
ai Sex Pistols do cinque anni di vita». Anche Paul vuole dire
la
sua. Giusto, fa parte del gruppo, è dentro.
Anzi
no, non me ne frega un cazzo di quello che pensa!
«Molto
meno, molto meno».
Strano,
Sid che si fissa sul viso di John, che gli passa un braccio secco
attorno alle spalle, che per un raro momento pensa che la sua vita
possa non essere uno scherzo di cattivo gusto.
«Se
la gente sapesse che il mondo che conoscono loro sta per finire, che
è in arrivo la catastrofe Sex Pistols, probabilmente
impazzirebbero
e strillerebbero come poppanti».
«E
tu che faresti Johnny?»
Lydon
si toglie Sid di dosso, lo guarda male, poi tira su col naso.
«Io
mi farei un gran vascone di popcorn e mi godrei lo
spettacolo».
Vi
immaginate le sirene antiaeree, il coprifuoco, gli altoparlanti?
Attenzione, stanno per arrivare i Sex Pistols! Chiunque sia borioso,
simpatizzante monarchico o hippie si rifugi nei bunker e attenda
l'apocalisse punk!
Note: questa storia
a più capitoli si è classificata prima al contest
“When the music’s over” indetto
da DazedAndConfused.
Come da consegna, ogni capitolo è ispirato a una traccia
dell'album di David Bowie The
Rise and Fall of Ziggy Stardust and the Spiders from Mars.
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