Amare nei Sette Regni

di Artemisia17
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Loras era profondamente annoiato dalle donne.
Erano sempre le stesse. Che fossero bionde, more o rosse, tutte loro erano così terribilmente prevedibili. Come piccole lucciole vagavano nell’oscurità, fino a quando non incontravano qualcosa che le strappasse dalla loro passività. Infine si accasciavano al suolo, morte.
Ma nonostante questa sua apatia nei loro confronti, il più piccolo dei Tyrell non era stupido. Capiva che un cavaliere cordiale e romantico riscuoteva più successo di uno zotico per niente interessato alle donne.
Non credeva che fossero tutte così, sua nonna e sua sorella ne erano la dimostrazione, ma purtroppo erano la maggioranza.
Per cui dopo un torneo importante, non correva tra le braccia di una donna. Si avviava delicatamente verso i suoi appartamenti, pregustando il suo premio. Non era così carino ed educato, bello e raffinato con le donne solo per il suo piacere. Gli piaceva vedere una rabbia gelosa sul volto del compagno. Combatteva tenace e valoroso, preciso negli affondi, rapido nelle parate ma soprattutto letale nella giostra. Voleva che lui vedesse. Che notasse la prestanza e tonicità dei suo muscoli, che lo acclamasse durante il delicato momento che precedeva lo scontro delle lance, che fremesse segretamente del pericolo che correva e che provasse il suo stesso, caldo trionfo nella vittoria. Loras non lo avrebbe mai ammesso davanti ad anima viva o morta ma nutriva una segreta paura che un giorno il suo amato lo lasciasse per una qualche lucciola travestita da principessa.
O semplicemente decidesse che il giovane cavaliere non fosse degno del fratello del re. Così alto e attraente, elegante e carismatico, amato dalle folle e da ogni abitante dei Sette Regni. Con un fremito di orgoglio, Loras pensò che lui doveva diventare re. Si fermò davanti alla porta, la maniglia che sembrava scottare sotto le sue dita. Per la prima volta indeciso, aprì.
Un sorriso meravigliosamente beffardo e galante, che mostrava i bellissimi denti bianchi, lo accolse.
“ Buongiorno Cavaliere di Fiori.”. Gli sussurrò la voce roca e palpitante.
“Buongiorno, Renly Baratheon.”.
“Buongiorno amore mio.”.




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