I colori della vita

di Lollizzata
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“Pandoraaaaaaaaa!” Carmen mi venne contro, con un sorriso stampato sul volto.
“Carmennnnnnnnn!” Ero così felice di vederla, ho aspettato tutta l'estate per questo momento, dovevo farle vedere due cosette.
“Car, ti devo far vedere due cosine” le feci un sorriso malizioso, ci nascondemmo dietro il ciliegio di casa mia. Le feci vedere il piercing che mi ero fatta al labbro inferiore, era un
semplice cerchietto che iniziava all'interno del labbro e faceva tutto il giro, color viola piccolino ma così bello.
“Anch'io mi sono fatta un piercing, alla lingua. Guarda” mi fece la linguaccia, ed eccolo li, una pallina color giallo fosforescente con striature blu.
“oh ma che carino. Ma io non ho ancora finito” le sorrisi compiaciuta, non vedevo l'ora di vedere la sua reazione alla seconda cosetta che dovevo mostrarle.
“Un altro piercing?”
“Shhhhhh”
Cominciai a slacciarmi i jeans, osservai il suo viso. Sembrava sorpresa, anzi super sorpresa.
“Ta-Daaa!” le mostrai il mio fianco, con sopra un tatuaggio così bello e così delicato.
“Oh mio Dio! Ma è bellissimo! Lo voglio anch'io, te lo sei fatto quando sei andata con i tuoi a New York?”
Annuì felicemente, perchè avevo rivelato quel segreto alla mia migliore amica.
“E i tuoi te lo hanno fatto fare?”
In realtà, i miei non lo sapevano, avevo fatto tutto di nascosto. Gli avevo detto che ero uscita per fare una passeggiata, ma poi mi sono ritrovata davanti ad un negozio di tattoo e
mi sono fatta convincere dal disegnatore.
“Mamma e Matteo, non sanno nulla. Quindi acqua in bocca!”
Annuì comprendendo il mio ordine, le sorrisi amorevolmente.
“Pandora, Carmen siete qui?”
Mi spaventai di colpo, mi allacciai i pantaloni e ci sistemammo alla meglio, fingendo di discutere delle nostre vacanze. Ci raggiunse Alessandro.
“Ciao Ragazze, come sono andate le vacanze?”
“Benissimo” rispondemmo all'unisono io e Carmen, poi scoppiammo a ridere per quella situazione.
“Dai andiamo a prendere un gelato!” propose Carmen, prendendomi per il braccio e tirandomi vicino a lei per sussurrarmi qualcosa all'orecchio.
“Dimmi che ad Alessandro l'hai già detto”
Eh no, non lo avevo fatto. Temevo che si sarebbe arrabbiato, non gli piacevano i tatuaggi, li trovava degli scarabocchi insignificanti.
Deglutì e le feci segno di no.
“Allora andiamo, abbiamo ancora un giorno di vacanza prima di domani”
“Tu Ale, non hai problemi ad andare a scuola domani, anzi te ti diverti. Hai tutte le gatte morte ai tuoi piedi.”
Sghignazzai a quella risposta di Carmelita, che non aveva tutti i torti, io e lei ci facevamo il sedere a scuola

 





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