La ceretta NO!
What a disaster
Shakespeare!...and we just started!
La ceretta NO!
Purtroppo Sasuke non
aveva potuto prolungare la sua malattia. Ormai era più che palese che la febbre
era completamente sparita ed era quindi giunto il momento per lui di ritornare
a scuola e consegnare quel maledetto compito di letteratura inglese al
professor Kakashi. Anche se fosse andata male, cosa di cui dubitava fortemente,
il tempo che aveva passato con Sakura era stato il più bello della sua vita.
Era una ragazza solare, comprensiva e non lo ossessionava come tutte le altre
alle quali interessava solamente il suo aspetto esteriore e sopratutto i suoi
soldi. Con lei si sentiva una persona diversa dallo scorbutico ed egocentrico
maschilista a cui si atteggiava con le altre ragazze. Lei era speciale, lo
aveva capito dal primo istante che l'aveva vista. Dal primo momento che aveva
visto i suoi occhi di un vivace verde smeraldo.
Dopo il loro ultimo
'incontro ravvicinato' lei aveva mantenuto la promessa ed era tornata a fargli
visita il giorno dopo, e quello dopo ancora. Purtroppo per loro non ci fu la
possibilità di continuare ciò che avevano iniziato al loro primo incontro.
Sembrava che la sorte gli fosse avversa, tra chiamate improvvise e la presenza
quasi ossessionante del fratello di Sasuke, Itachi, avere un momento di
intimità era diventata un'impresa impossibile. C'era appena il tempo di
scambiarsi una carezza o un bacio a fior di labbra. Ma nulla di più. Ma grazie
al cielo era tutto quello di cui avevano bisogno per potersi sentire, anche
solo per un millesimo di secondo, non più due persone distinte ma un solo
essere perfetto e autosufficiente: nessuna regola nessun fratello, nessuna
futura matrigna. Solo loro, indissolubilmente loro.
E con questi pensieri si
addormenta, felice di potersi godere anche solo una parte infinitesimalmente
piccola di quella meravigliosa felicità che era riuscito a conquistare con così
tanta fatica e dopo tanto tempo di sofferenza.
Ore 7:30 del 23 Gennaio
2012, Konoha High School.
Dopo il ritorno di
Sasuke la compagnia era finalmente riunita. Erano tutti riuniti davanti al
cancello e, in attesa che suonasse la
campanella che avrebbe dato inizio all’ennesima giornata di studio, avevano
iniziato a raccontarsi del più e del meno: di come Shikamaru avesse battuto per
l’ennesima volta Temari a scacchi, di come lei si fosse infuriata e a lui fosse
toccato "addolcirla" con una sessione pomeridiana di coccole e baci;
di come Ino avesse scarrozzato il povero Sai in giro per la città,
svaligiandone ogni singolo negozio e facendo sì che il poverino prosciugasse
completamente i suoi risparmi, perché non sia mai detto che Ino Yamanaka spenda
i suoi soldi...gli altri li devono spendere per lei! Si é poi parlato di come
Neji avesse presentato TenTen come sua fidanzata alla famiglia e di come loro
l’abbiano persa, stranamente, bene e accogliendola come una figlia,
complimentandosi con il ragazzo per la scelta dandogli affettuose pacche sulla
schiena, l’unico non molto felice era come al solito Hiashi, lo zio di Neji;
diceva che non era la ragazza giusta per il nipote e che non dava onore alla
casata degli Hyuga e infrangeva le tradizioni. Al diavolo le tradizioni.
Mentre si parlava, la
timida Hinata guardava intensamente con i suoi dolci occhi color madreperla, un
ragazzo biondo con gli occhi color del cielo che si vantava con i propri amici
di come ieri sera avesse battuto il suo record personale di abbuffata di ramen.
Trentatré ciotole per l’esattezza.
"E smettila dobe! A
nessuno interessa del tuo stupido record di abbuffata."
"Almeno io ho degli
interessi a differenza di qualche stupido teme che come passatempo fa il
playboy!"
"Quello che sta
parlando è Naruto o il coso che hai in mezzo alle gambe?"
...Silenzio...
Tutti quanti si girarono
ad effetto rallenty con un'espressione che raccoglieva un misto tra lo
sconvolto e l'imbarazzato verso la persona che aveva pronunciato quelle parole
così...scandalose? Giravano voci sul fatto che Sai fosse della sponda gaia ma
nessuno dei suoi amici ci aveva mai dato tanto peso, pensando che fosse uno
scherzo.
L'espressione di Ino era
quella più sconvolta, ma non ci volle molto perché il suo volto si tramutasse
in una maschera di rabbia.
"Ringrazia. Il.
Cielo." inizió la bionda rivolgendo l'attenzione di tutti i presenti verso
di lei "perché se avessi avuto un'altro paio di scarpe ti avrei già
conficcato un tacco in quella tua testa
vuota. Ma queste sono le mie Gucci preferite e mi sono costate un'occhio della
testa."
"Ma amore quelle
scarpe sono orribili"
Ecco che ci siamo. Bomba
innescata. Dieci secondi all’esplosione.
"Come Sai? Credo di
non aver capito bene quello che hai detto." la sua voce era
alterata...stava cercando di mantenere il controllo.
Otto secondi alla
detonazione.
"Se Sai è furbo non
oserà ripetere quello che ha appena detto" sussurrò TenTen all'orecchio di
un Neji dallo sguardo rassegnato.
"Ti ho detto,
amore, che quelle scarpe sono orribili"
Cinque secondi.
"Sai?"
"Si? Che c'é
Sakura?" disse con uno sguardo perplesso.
Tre secondi.
"Ti conviene
iniziare a correre"
Due.
"E perché
mai?"
Uno.
Sakura si limitò
semplicemente ad indicare dietro le spalle del povero ragazzo che voltandosi si
vide passare davanti agli occhi i momenti più brutti della sua vita. Ma nessuno
per quanto disastroso fosse era paragonabile a quello che aveva davanti. La sua
fidanzata, più arrabbiata che mai che troneggiava sulla sua figura facendogli
venire voglia di scomparire.
Zero.
"Comincia. A.
CORRERE!!!!!!!!" urlò Ino prima di fiondarsi sul malcapitato che nel
frattempo aveva iniziato a correre come un disperato per tutto il giardino
sotto le facce allibite degli alunni e quelle divertite dei suoi amici che,
mentre lui cercava di scampare a morte certa,se la ridevano a più non posso.
"Mai" inizió
Sakura cercando di riprendere fiat "e poi mai criticare i gusti di Ino in
fatto di moda. Sopratutto se si parla di Gucci. Potrebbe squartarti vivo."
"Già. Meno male che
l'ho lasciata." iniziò Shikamaru " in compenso però me ne sono
trovato una peggiore" disse indicando Temari.
Punta sul vivo, subito
la bionda rispose a tono "Crybaby, non mi pareva che ti lamentassi di me
ieri pomeriggio, ne quello prima ne quello prima anc-" ma non fece tempo a
finire la frase che Shikamaru le aveva già tappato la bocca con un bacio.
"Bleah! Che schifo
voi due! Andate a fare le vostre smancerie nella guardiola del bidello, in
infermeria, oppure in uno sgabuzzino come fanno gli altri! Per tutti i
Kami!"
"Dici così perché
non hai la ragazza"
"E sta un po' zitto
teme che che nemmeno tu ce l'hai"
"Oh é proprio qui
che ti sbagli, io ce l'ho eccome la ragazza, e devo dirti che é la ragazza più
bella di tutte"
A queste parole Sakura
arrossì, ma prontamente si nascose il volto dietro le ciocche di capelli
impedendo agli amici di vedere la sua reazione. Ma fortunatamente nessuno le
badava; troppo impegnati a guardare allibiti Sasuke che aveva sfoderato un
ghigno trionfante.
"E come mai non ce
la presenti? Eh?" intervenne Shikamaru
"Perché stiamo
aspettando di conoscerci meglio prima di rendere la cosa ufficiale. E poi
voglio fare le cose con calma, senza fretta. Abbiamo aspettato una vita non
penso che qualche altro giorno faccia la differenza."
"Sarà..."
sbuffo Neji incurante.
"Dicci almeno
com'è!" trilló Ino che nel frattempo era tornata trascinando per il
colletto della camicia un Sai ormai distrutto e ricoperto di lividi.
“Povero Sai, guarda come
l’hai conciato!”
Sakura si affrettò a
cambiare discorso, sperando di chiudere la discussione.
“Ah non ti preoccupare
frontespaziosa! Ho una punizione molto più severa in serbo per lui.”
“Se stai parlando di
fare shopping” biascicò Sai allo stremo delle forze “ti avverto che non ho più
nemmeno i soldi per comprarti una paiette del vestito più economico di tutti”
Ino si girò verso di lui
e, sollevatogli il mento con due dita, sfoderò un sorriso che andava oltre il
malefico.
“Ma io non intendo
portarti a fare shopping. Quello deve essere una qualche forma di onore per il
mio ragazzo...no no no no. Ti avevo promesso una cosa l’ultima volta che mi hai
fatto arrabbiare, ti ricordi cosa ti avevo detto? al prossimo sgarro che mi
combini io che cosa ti faccio?”
Il ragazzo deglutì,
forse aveva capito cosa lo aspettava, ma non voleva dirlo per paura che fosse
qualcosa peggiore di quello che la sua fidanzata aveva in mente.
“Ehmmm ... credo di aver
rimosso questo piccolo dettaglio.”
“Ma come cucciolotto”
Ino aveva deciso di recitare la parte, voleva farlo cedere “facciamo così. Ti
do un piccolo aiutino. Piccino picciò. La tua tortura inizia con la C e finisce
con la A. Avanti tesoruccio non è poi così difficile.”
“Forse...una coccola”
“Tesoro ti sto chiedendo
una tortura non un divertimento...” il sorriso sulla faccia della ragazza si
allargava sempre di più.
Sai iniziava a sudare
freddo la situazione stava diventando insostenibile.
DRIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIN
La campanella. Le
lezioni stavano per iniziare.
“Uffa non è giusto!!!”
sbuffò Ino “proprio adesso che iniziavo a divertirmi”
Nessuno dei ragazzi
sapeva quale dei Kami avesse invocato Sai per scampare a quel pericolo. La cosa
certa era che sembrava averla passata liscia.
“Non cantare vittoria
tanto presto tesoruccio”
Come non detto.
“Ci vediamo alla fine
delle lezioni davanti al cancello. Vedi di presentarti altrimenti sono guai
ancora più seri di quelli in cui ti trovi già” detto questo iniziò ad avviarsi
verso la scuola con un sinuoso ancheggiare dei fianchi che le rendeva la
camminata simile a quella di una pantera.
“Che seccatura. Sempre a
fare ‘ste scenate tragiche.” sbottò Shikamaru prima di dirigersi anche lui
verso la scuola cingendo Temari per i fianchi, erano poi seguiti a ruota da
TenTen e Neji e da Naruto e da Hinata che si stava mangiando il bel biondo con
ci occhi. Sakura si apprestava a seguirli quando qualcosa, o meglio qualcuno la trascinò verso i cespugli e
con fare possessivo le cinse la vita da dietro e iniziò a sussurrarle
all’orecchio
“Oh Sakura, dea, ninfa,
perfetta, divina! A che cosa, amore mio, posso paragonare gli occhi tuoi? Torbido
è il cristallo, al loro confronto. Come mi tentano le tue labbra, codeste
ciliegie da baci! Oh lasciamelo baciare questo candore immacolato, lascia che
suggelli la mia felicità!” stava per abbandonarsi alla passione che bruciava in
lui quando la rosa si voltò e poggiò un dito sulle labbra di lui, chiedendogli
di tacere.
“Sasuke dobbiamo andare.
Non abbiamo tempo ora.” anche lei voleva continuare ma sapeva che non era
quello il momento più adatto.
“Eddai Sakura...non
farmi aspettare. Ho già aspettato troppo.”
“Faremo tardi alle
lezioni”
“Al diavolo le lezioni”
disse per poi fiondarsi sul suo collo niveo iniziando a ricoprirlo di baci
“Ti devo ricordare che
devi consegnare il compito su Amleto al prof Kakashi?”
Sasuke si fermò di
scatto per poi alzare gli occhi e iniziò a fissarla.
“Sei una guastafeste.”
“Lo so” disse prima di
scattare in avanti lasciando un bacio a stampo sulle labbra del moro. Subito lo
prese per mano e usciti dai cespugli si diressero correndo verso l’aula di
letteratura inglese dove Sasuke doveva fare i conti con un voto da recuperare.
“La situazione non mi piace. C’è del marcio qui. E ho
intenzione di porvi assolutamente rimedio.”
La campana che segnava
la fine delle lezioni, stava suonando. Per tutti quel suono rappresentava un
momento di liberazione, la fine dell’ennesima mattinata di studi e un giorno in
meno all’arrivo delle vacanze.
Solo un ragazzo in quel
momento malediceva il fatto che quella giornata fosse finita. Se fosse stato
per lui in quel momento avrebbe volentieri pulito tutta la scuola , i banchi,
le lavagne, i pavimenti, gli armadietti e la palestra, tutti da solo e con uno
spazzolino da denti piuttosto che andare in contro alla sua fidanzata che, come
gli aveva promesso, si trovava davanti al cancello della scuola in attesa che
lui arrivasse.
Questa volta però nessun
amico e nessuna campanella avrebbe potuto salvarlo dall’apocalisse.
I suoi passi diventavano
sempre più lenti nella speranza di poter ottenere più tempo e di trovare una
scusa per saltare l’incontro. Ma sfortunatamente si trovava ormai faccia a
faccia con la sua ragazza e tutte le sue possibilità di svignarsela erano
svanite in una nuvola di fumo.
“Ciao amore” disse Sai
prima di deglutire.
“Ciao tesoro” disse Ino
sfoderando un meraviglioso sorriso.
Il primo pensiero di Sai
fu che si fosse dimenticata della punizione. Il suo cuore aveva ricominciato a
battere in modo regolare. Sai provava una sensazione di leggerezza talmente
tanto intensa da sentirsi ad un palmo da terra...
“Allora vogliamo andare?
La tua punizione ci aspetta!”
....per poi rovinare al
suolo.
E ti pareva! Sarebbe
stato troppo bello che non si fosse ricordata!
“Ma non dovremmo
aspettare gli altri?” indugiò Sai
“Gli altri sono già
andati via. Avevano deciso di andare fuori a mangiare un boccone tutti insieme.
Siamo solo io e te. Quindi ora muoviamoci!”
La ragazza lo prese per
mano e saltellando allegra lo trascinò verso casa sua. Il ragazzo in un primo
momento sembrò non capire il perché la sua ragazza lo stesse portando proprio a
casa sua ma non riuscì a formulare la domanda che subito la bionda lo anticipò.
“Se ti stai chiedendo
perché siamo a casa mia, bhè ma è proprio perchè è qui che si svolgerà la tua
punizione!”
Sai sentiva che stava
per svenire. Se in quel momento gli avessero misurato la pressione, lo
sfigmomanometro sarebbe sicuramente esploso.
La ragazza lo trascinò
in camera sua e lo fece sedere sul letto.
“Aspettami qui. Se ti azzardi
a scappare giuro che la punizione diventerà ancora più grave.” disse la ragazza
prima di sparire dietro la porta.
Il silenzio riempiva la
stanza in cui Sai avrebbe affrontato il suo destino.
Dopo pochi minuti la
ragazza ritornò in camera portando con se una borsa viola e con contorni
bianchi dal contenuto ignoto.
“Girati e togliti i
pantaloni, poi coricati sul letto”
In quel momento Sai
credette che la fidanzata avesse perso il senno. Prima voleva torturarlo e
adesso voleva farlo? Valle a capire tu le donne.
Fece come gli aveva
ordinato. Sbottonatosi i pantaloni e riposti piegati su una sedia si coricò sul
letto.
Nel frattempo la ragazza
si era cambiata e aveva indossato una semplicissima canotta bianca e dei
pantaloncini fucsia super corti, e si sedette a cavalcioni sopra di lui e
avvicinatasi al suo orecchio gli sussurrò poche parole.
“Solleva le braccia
sopra la testa e chiudi gli occhi”
Sai la guardò con
un’espressione interrogativa dipinta sul volto.
“Ti prego....” disse la
ragazza guardandolo con i suoi grandi occhi azzurri.
Sai si arrese e ancora
leggermente titubante sollevò le mani e chiuse lentamente gli occhi.
Un leggero tintinnio gli
fece aprire gli occhi, ma era troppo tardi quando finalmente si accorse di
essere stato letteralmente ammanettato alla testiera del letto della ragazza.
“Sei stato un bambino
molto cattivo, Sai.” disse Ino prendendo la borsetta che aveva portato con se
prima e che aveva abbandonato vicino all’armadio. “E tu sai che i bambini
cattivi devono essere puniti.” la sua mano scivolò dentro la borsa.
“I-I-Ino... che cosa hai
in mente di fare?” la voce di Sai era spezzata iniziava sentire un brivido di
terrore lungo tutta la schiena. La ragazza intanto aveva iniziato ad estrarre
una strana confezione dalla borsetta.
“Ora dovrai vedertela
con me e con la...”
“Ti prego non
farlo....!”
“CERETTA!!!”
“NOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO!”
L’urlo giunse chiaro e
tondo all’orecchio di un gruppo di ragazzi che si stavano tranquillamente
gustando un delizioso piatto di ramen.
“A-avete sentito anche
voi?”
“Purtroppo si Hina-chan.
Ho paura che Sai non se stia passando tanto bene.” disse TenTen che si teneva
stretta a Neji
“Non pensate che
dovremmo andare ad aiutare” disse Temari
“Noooo. Penfo che Ino
poffa cavarfela beniffimo da sola!” bofonchiò Naruto col la bocca piena di
ramen.
“La smetti di dire
cavolate una volta per tutte? Guarda che seccature” sbottò Shikamaru
raccogliendo il consenso di tutti
“E poi” continuò il
ragazzo “penso che sia Sai quello che necessita il maggior aiuto in questo
momento”
Tutti si guardarono ed
annuirono.
Di certo nessuno si
sarebbe permesso di intromettersi in una vendetta. Sopratutto se quella era la
vendetta di Ino.
La biblioteca degli
autori
Eccomi! Siccome sono a
corto di idee per la mia altra fic di Naruto “Il popolo del serpente piumato”
ho ripensato alle parole di ValetantovalE e di PiKaPiKaGiRl che mi avevano
suggerito di tramutare la mia One-Shot di “What a disaster, Shakespeare!...on
maybe not?” in una long in un primo momento non avevo considerato molto
fattibile questa idea, in quanto ero impegnata con l’altra fic, ma ora che l’ho
sospesa a tempo indeterminato posso dedicarmi a questa nuova fanfic! Purtroppo
non so con precisione quando avrò la possibilità di aggiornare, anche perchè devo
trovare le frasi giuste da inserire in ogni scena. Ma mi impegno sin da ora a
informare chiunque recensirà e inserirà la storia tra le
ricordate/seguite/preferite, degli eventuali aggiornamenti che effettuerò.
Vi ringrazio sin da ora
per aver letto il primo capitolo della mia fic e spero che abbiate voglia di
leggere anche il seguito.
Prima di concludere dedico questo primo
capitolo a ValetantovalE e a PiKaPiKaGiRl, grazie mille per tutto!
Al prossimo
aggiornamento!
Bani chan
|