Ti scrivo. Qualcosa che non ti farò mai leggere. 


Vorrei essere nel mio letto a dormire in questo momento, 

e vorrei avere il viso contro il tuo, appoggiare la testa sul tuo petto nudo, ascoltando i battiti del tuo cuore invece di restare avvolto nell'aspirazione delle cose tristi.


Fa male esserlo, sopratutto quando non capisci il motivo per cui lo sei. 


Ma io lo so, e mi sento solo, e abbandonato in questo momento.


L'appartamento è vuoto, nessun rumore sopraggiunge al mio orecchio,


nessuna macchina che sfreccia bruciando l'asfalto, 


nessuno passa da questa strada avvolta dalla nebbia, 


nessun gatto intento in una lotta mortale per difendere il proprio territorio.


Tutto è buio, 


tutto è cupo.


Tutti dormono. 


Non ci sono stelle. La città sembra avvolta da un alone di mistero, di un'atmosfera soprannaturale.


Pare che il tempo si sia fermato con tutte le sue lancette. 


Ma forse è solo il rum che mi fa fare questi scherzi di pessimo gusto...


Prolungherei questa lettera all'infinito ma la mia mano stanca non ne ha abbstanza di muoversi con colpi veloci e scattanti.


Anche la mia bic blu sembra non voglia continuare a rilasciare inchiostro.


Sono stanco, 


affamato,


infreddolito e molto preoccupato. 


Spero solo di riuscire a scrutare qualche aereo in questo cielo senza sfumature, facendo finta che quella luce sia una stella.