Diclaimer:
i personaggi non mi appartengono. Appartengono a JK Rowling e agli
altri aventi diritto. La mia fanfiction non è scritta a
scopo di
lucro. Buona lettura. Almeisan.
Le note fluivano per il piccolo appartamento ed erano l'unico
segno che al momento qualcuno fosse presente.
La giovane donna se ne stava sdraiata sul divano, l'ombra di
un
sorriso ad incresparle le labbra e gli occhi chiusi potevano dare
l'impressione che che stesse dormendo, ma l'uomo che la osservava
ormai da una manciata di minuti sapeva che era completamente vigile,
ma anche persa nella contemplazione delle sensazioni che la musica,
ora dolce e leggera, ora decisa e grave, le stava trasmettendo.
Era rientrato solo pochi minuti prima e si era perso nella
contemplazione della scena, ma sapeva che, anche senza aver causato
il minimo rumore, la donna era perfettamente consapevole della sua
presenza.
≪Hai intenzione di stare lì ancora per molto, o
pensi che prima
della prossima glaciazione muoverai il tuo bel fondo schiena e verrai
a salutarmi come si deve?≫. Le parole avrebbero potuto suonare
brusche e sbrigative a chiunque in quel momento si fosse trovato
lì
con il mago, ma lui sapeva che nascondevano molto di più:
preoccupazione, certo, ma anche insicurezza e amore, tanto che
sorrise all'uscita della giovane e, ancora senza fare rumore, si
avvicinò al divano e, chinandosi, fece sue quelle labbra
carnose e
morbide, coprendole con le sue, secche e sottili.
≪Iniziavo a dubitare che avesti mai avuto intenzione di
rendere
finalmente felice questa povera strega, facendoti perdonare che non
sei stato al suo fianco in ogni singolo secondo...≫
Le proteste della donna furono messe a tacere da un nuovo
bacio,
questa volta decisamente meno casto del precedente.
≪Lo sai, vero che non basterà un bacio, seppur uno
dei migliori
di cui mi hai privilegiato, per farmi stare zitta, né tanto
meno per
perdonarti?≫, lo fulminò con un'occhiata obliqua, una volta
interrotto il bacio, decisamente di malavoglia.
≪Lungi da me tentare di corromperti≫, replicò
l'uomo, ≪Ma
non conoscevo altro modo, senza rischiare una fattura, per
interromperti e poter ribadire che sei l'unica donna in grado di
ammaliarmi. L'unica che tenga nelle sue mani il mio cuore e che
sembra capace di custodirlo come il bene più prezioso.≫
≪Adulatore≫
≪Pasticciona≫
≪Sapientone≫
≪Testona e incinta≫
≪Ehi! Questo non è valido≫, rispose la donna, tra
il piccato
e il divertito: ≫Non ti permetto di rubarmi gli insulti! Testone
è mio... E poi che razza di insulto è incinta?≫
≪Oh, scusa amore! Pensavo che stessimo giocando a
“descrivi
l'altro”≫, scherzò l'uomo, ≪ e poi non vorrai
insultarmi
dicendomi che sono incinto≫, sghignazzò
l'uomo,
concentrando l'attenzione completamente sull'ultima parte e,
mettendosi in piedi e di profilo, così che fosse ben
visibile la
sua, forse troppo, magra figura.
≪Beh, considerando la tua magrezza dovrei dirti emaciato. E
comunque sei tu il testone. E se proprio devo ricordartelo,
è tutta
colpa tua se sono diventata più grossa di una mongolfiera≫,
e per
rimarcare bene il concetto gli tirò una cuscinata in faccia
che
l'uomo non fece nulla per evitare.
≪Tutto quello che madame desidera≫, rispose con un tono
serissimo, che però veniva smentito dalla luce birichina che
avevano
assunto i suoi occhi, la donna lo conosceva ormai molto bene.
E infatti: ≪E devo proprio ricordarti che anche tu hai dato il
tuo contributo?≫
La strega, per tutta la risposta, sbuffò
infastidita che il
marito riuscisse sempre a trovare un modo per zittirla e
puntò la
bacchetta allo stereo che smise di diffondere le note e
appellò due
tazze e la teiera che scaldò con un piccolo colpo di
bacchetta. Da
perfetta donna di casa servì il tè al marito,
prima di perdersi lei
stessa nella contemplazione delle volute di fumo che si levavano
dalla tazza.
Si accarezzò distrattamente il pancione, anche se
al momento, ad
essere onesti, era ancora più un “pancino”,
e un sorriso radioso le increspò le labbra.
L'uomo si perse ad ammirare quella visione: la fantastica
donna
davanti a lui, volitiva e dolce al tempo stesso; combattiva, ma anche
insicura; mite, ma capace anche di colpire duro quando serviva, che
avrebbe potuto benissimo avere qualsiasi uomo ai suoi piedi, quella
donna aveva scelto lui.
E stava aspettando il loro primo figlio.
Ancora una volta, al solo pensiero, il mago sentì
il respiro
bloccarsi in gola e lo stomaco annodarsi, come se avesse ricevuto un
pugno: nonostante tutto quello che era successo,
l'incredulità a
volte lo colpiva in pieno e lui doveva pizzicarsi o voltarsi a
guardare la donna e il ventre che, giorno dopo giorno si ingrossava,
per rendersi conto che non stava sognando.
Suoi.
Era riuscito a costruire qualcosa. E soprattutto qualcosa di
buono.
Si inginocchiò al lato del divano e, prendendo la
mano della
moglie nella propria e posando l'altra sul pancione appena visibile
sussurrò: ≪Giuro sulla mia vita che lotterò
perché voi abbiate
il futuro migliore possibile.≫
E vedendo l'ombra scusa che aveva appannato i cangianti occhi
della moglie, si affrettò ad appoggiare la fronte a quella
della
compagna e a sussurrare: ≪E ho tutta l'intenzione di essere una
parte attiva delle vostre vite. Non ti libererai facilmente di me,
mia dolce mogliettina. E' una promessa≫
La donna sentì un brivido correre lungo la schiena.
Ma non di
preoccupazione per quello che avrebbe potuto riservare il futuro, ma
più di felicità e orgoglio: le bastava guardare
negli occhi del
marito per capire la profondità dell'amore e della
determinazione
dell'uomo. Il suo uomo.
E un moto di amore e di orgoglio la colpì,
facendole sussurrare:
≪Come se fosse mai possibile ch'io ti lasci mai andare. E è
una
promessa.≫
Nota dell'autrice:
all'inizio questa storia avrebbe dovuto essere una Remus/Ninfadora,
ma poi mi son resa conto che si adattava anche ad altre coppie canon
(esempio: Lily/James, Harry/Ginny, Ron/Hermaione e Draco/Asteria), ma
anche non canon. Ecco perché ho deciso di omettere i nomi e
lasciare
che ognuno la interpreti come meglio crede, con i personaggi che
ritiene più adatti o che preferisce.
È
la prima storia che pubblico perciò vi
ringrazio per la
lettura e, se siete giunti fino a qui senza perdervi d'animo e se vi
va, lasciatemi un commentino: a parte le offese, accetto tutto, anzi
credo che soprattutto le critiche servano per migliorarci. Per cui:
fatevi sotto, così saprò se devo darmi all'ippica
o meno ;)
Alla
prossima e
buona scrittura a tutti/e.
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