Ciao a tutti. Questa è la mia prima fic su questo argomento
quindi non siate troppo crudeli. La storia si svolge durante il quinto anno
nella scuola di magia e stregoneria di Hogwarts. Ho deciso di "ignorare" il
quinto libro della Rowling e tutto ciò che è accaduto in quel periodo e spero
che voi farete altrettanto. Per favore rescensite in tanti!!!!!
Seya
“PENSATO”
Capitolo 1
LETTERE
Era ormai notte inoltrata e Harry non riusciva a prendere
sonno. Forse perché nella sua mente continuavano a riaffiorare i ricordi
dell’anno scolastico passato a Hogwarts, la scuola di magia e stregoneria. Il
professor Silente che annunciava l’inizio del torneo Tre Maghi… la sua vittoria
contro l’Ungaro Spinato… il Ballo del Ceppo… la morte di Cedric Diggory e,
soprattutto, la rinascita del Signore Oscuro, Voldemort. Harry lo aveva
incontrato in altre occasioni, ed era sempre riuscito a salvarsi. Ma questa
volta non lo aveva sconfitto e se non avesse saputo che il professor Silente
aveva fatto un incantesimo speciale sulla casa dei Dursley, capace di tenere
lontano Colui-Che-Non-Deve-Essere-Nominato, in questo momento sarebbe
terrorizzato.
“Non che non sia spaventato” pensò Harry, rigirandosi fra le
coperte. Incapace di stare sdraiato un momento di più Harry scattò fuori dal suo
letto. Si diresse verso la finestra con la speranza di vedere Edvige, la sua
civetta, ritornare da uno degli innumerevoli giri notturni. Scrutò il cielo
stellato, illuminato solo dalla fievole luce dei lampioni di Privet Drive, e fu
alquanto deluso quando si accorse che era completamente sgombro da ogni genere
di rapace.
Non ebbe però tempo di chiedersi quando sarebbe ritornata
Edvige perché la sua attenzione fu attratta da qualcosa che si muoveva sul
marciapiede. Harry strizzò gli occhi per cercare di capire chi o cosa fosse, e
fu molto sorpreso nel constatare che si trattava di un gatto grigio che teneva
un pezzo di carta fra i denti.
Il gatto si guardò attorno e si avviò su per il vialetto del
numero 4. Si avvicinò alla porta e adagiò il foglietto sul tappetino con la
scritta “Benvenuti”. In quel momento Dudley, nella stanza accanto, russò
fragorosamente e Harry distolse per un momento lo sguardo dal vialetto. Quando
tornò a guardare il gatto era sparito.
Harry si chiese se, nel caso il foglio fosse indirizzato a
lui, sarebbe stato prudente aspettare il mattino. Ma, ricordatosi della sfuriata
che zio Vernon aveva fatto l’anno prima, quando Harry aveva ricevuto una lettera
dalla mamma del suo amico Ron, decise che era decisamente meglio andare a
controllare in quel momento.
Aprì la porta cercando di far cigolare i cardini il meno
possibile e si diresse giù per le scale, ben attento a saltare l’ultimo gradino
che scricchiolava.
Sentire zio Vernon russare tranquillizzò molto Harry, che
moriva dal terrore solo a pensare a cosa gli sarebbe potuto accadere se l’avesse
svegliato.Tolse il catenaccio dalla porta e l’aprì.
Sul tappetino marrone scuro spiccava quella che al buio
poteva sembrare una lettera. Harry l’afferrò e cercò di decifrare l’indirizzo
alla luce del lampione. Sopra c’era scritto:
Mr. Harry Potter
4, Privet Drive
Little Whinging
Surrey
Sul retro spiccava lo stemma di Hogwarts.
Il cuore di Harry fece un tuffo. Una lettera da Hogwarts!
Questo voleva dire che presto Ron ed Hermione si sarebbero fatti sentire per
andare ad acquistare l’occorrente a Diagon Alley. Non aveva loro notizie da più
di un mese e cominciava a sentire la loro mancanza. Durante l’anno scolastico
non l’avrebbe mai ammesso ma gli mancavano perfino le continue saccenze di
Hermione.
Harry era così preso da questi pensieri che andò a sbattere
contro il vaso che zia Marge aveva regalato a Zia Petunia l’anno passato, il
quale crollò rovinosamente per terra, schizzando acqua e foglie da tutte le
parti. Dal piano di sopra si sentì un urlo:
Harry schizzò in camera sua e si
infilò sotto le coperte, tremando dalla paura. Dopo pochi secondi si sentirono
dei rumori terribilmente simili ai passi di un elefante percorrere il corridoio.
La porta della camera di Harry si spalancò e apparve zio Vernon, con la faccia
rotonda trasformata da una smorfia d’ira e la vena della tempia che pulsava
forte.
< COSA STAI COMBINANDO? Ti sembra il caso di fare così tanto
rumore a quest’ora? E se ti sentissero i vicini?> Il terrore di zio Vernon era
che qualcuno scoprisse che Harry era un mago.
ribatté Harry coraggiosamente.
disse sospettoso zio Vernon < E sarà
meglio per te che non sia una delle tue stranezze o te la farò pagare >
Nell’esatto secondo in cui Mr. Dursley uscì dalla stanza di
Harry, dalla finestra aperta planò dolcemente Edvige. A Harry si gelò il sangue
nelle vene. “E adesso cosa faccio?” pensò.” Dove la nascondo? Cosa dico a zio
Vernon?”
Era così spaventato che non appena sentì i passi di zio
Vernon salire le scale, prese Edvige e la cacciò sotto il suo letto.
< È caduto il vaso di Marge> annunciò zio Vernon < Ma stai
attento, ragazzo, perché ti tengo d’occhio. Se ne combinerai qualcuna delle tue
non mi farò troppi problemi a sbatterti fuori casa. Sono stato chiaro?>
< Tuut! > tubò allegramente Edvige da sotto il letto.
< COSA? > esclamò esterrefatto zio Vernon.
< Oh, ehm, certo, si, insomma, chiarissimo! > disse rapido
Harry. Gli occhietti porcini di zio Vernon saettarono sospettosi dal viso di
Harry al suo letto. Poi, senza dire nulla, uscì dalla stanza. Non appena Harry
sentì la porta della camera degli zii sbattere tirò un lungo sospiro di
sollievo.
Attento a non fare il minimo rumore fece uscire Edvige da
sotto il letto e le accarezzò la testa. Notò subito che trasportava un grosso
pacco di fogli.La liberò dal fardello e le aprì la gabbia, dall’altra parte
della stanza. Poi tornò sul suo letto, e aprì la busta della scuola. Essa
conteneva due fogli. Il primo era l’elenco dei libri da comprare. Il secondo,
una lettera della prof.ssa Mc Granitt, direttrice del Grifondoro e insegnante di
trasfigurazione.
Caro signor Potter,
La informiamo il prossimo anno scolastico avrà inizio in data
primo settembre. L’Espresso per Hogwarts partirà alle ore undici dal binario
nove e tre quarti della stazione di King’s Cross.
Le ricordo inoltre che il prossimo anno riprenderà il
campionato di Quidditch. La preghiamo quindi di ricordarsi l’iscrizione alla
squadra del Grifondoro, sempre che Lei voglia prenderne parte.
Allego la lista dei libri necessari per il prossimo anno.
Cordialmente
Professoressa M. Mc Granitt
Vicepreside
Harry provò una gioia immensa quando finì la lettera. Non
aveva avuto l’occasione di giocare a Quidditch da ben due anni e non vedeva
l’ora di ricominciare. Il suo pensiero andò subito alla Firebolt, chiusa nel
sottoscala, e provò l’irrefrenabile desiderio di farci un giro sopra.
Con una certa difficoltà riuscì a scuotersi dai suoi pensieri
e volse lo sguardo verso il mucchio di roba che aveva portato Edvige. Come prima
cosa decise di prendere il grosso pacco che sovrastava sul resto delle lettere.
Con curiosità aprì la lettera allegata e cominciò a leggere:
Caro Harry,
Auguri di buon compleanno. Io sono appena tornato dalla
Romania dove sono andata a trovare Charlie. Ho rivisto l’Ungaro Spinato che hai
affrontato al torneo tre maghi. È cresciuto di dieci metri.
Hermione ha passato le sue vacanze in Spagna e dopodomani
verrà qui alla Tana fino all’inizio della scuola. Mamma ha detto che verremo a
prendere anche te. Quindi fatti trovare pronto mercoledì alle 3 e un quarto. Non
ti preoccupare per i Babbani perché Silente ha dato a papà il permesso di fare
un incantesimo in modo di convincerli più facilmente. E non penso che il
ministero avrà voglia di mettersi contro Silente. Per i libri, andremo a Diagon
Alley insieme.
Fred e George, come lavoro estivo, fanno i commessi da Zonko.
Dicono che si devono esercitare se vogliono aprire un negozio. Mamma non è molto
contenta, sai, lei voleva che lavorassero al ministero con papà e Percy. Ma
mancano anche a lei le esplosioni che venivano dalla loro stanza.
Ci vediamo fra tre giorni, Harry!
Ron
P.S. Non ci crederai ma Percy ha ottenuto una promozione.
Dovresti vedere come si vanta.
Harry sorrise e afferrò il grande pacco. Sull’involucro
c’erano un mucchio di scritte come “FRAGILE” oppure “ATTENZIONE, CONTENUTO
DELICATO”.
Curioso, Harry lo scartò non appena diede un occhiata al
contenuto si commosse. Il pacco conteneva il modellino perfetto di un campo da
Quidditch sopra al quale una quindicina di minuscole personcine volavano,
passandosi quattro palle ancora più piccole. Harry lo osservò a lungo e solo
dopo molto si accorse del biglietto attaccato su un lato della scatola
trasparente.
Harry, questo è un modellino del campo di Quidditch di
Hogwarts.Se usi la bacchetta magica puoi cambiare le squadre. Ora c’è Grifondoro
contro Serpeverde. Se guardi bene ci siete anche tu e gli altri.Per questo
regalo però devi ringraziare anche Fred e George perché hanno contribuito anche
loro. Strano… non è che voi tre mi state nascondendo qual cosa? Ciao
Ron
Harry si ricordò che l’anno precedente aveva regalato ai due
gemelli mille galeoni d’oro. Gli spiacque di non poter dirlo a Ron ma non voleva
offenderlo.
Cercò di riconoscersi fra quei minuscoli omini e non gli fu
difficile. Era il più mingherlino dei giocatori. Vide Angelina segnare un gol e
dovette trattenersi non poco dall’urlare di gioia. Appoggiò il regalo sul
comodino, prese la lettera di Hermione e si mise a leggere.
Caro Harry,
fra pochi giorni ci rivedremo! Dopodomani vado da Ron e il
giorno dopo verrai anche tu. Non so se Ron te l’ ha già detto, è molto probabile
che se ne sia dimenticato, in ogni modo ora lo sai quindi vedi di preparare i
tuoi zii (Sarà difficile, pensò Harry).
Quest’anno sono andata in Spagna. Là è molto difficile
trovare tracce di maghi antichi.Ti avverto che non ho alcuna intenzione di far
copiare il tema di Rüf sulla rivolta dei Goblin del 1679 a te e Ron, quindi ti
conviene di finirlo il prima possibile.
In vacanza mi sono fatta recapitare la Gazzetta del
Profeta e ti posso assicurare che Rita Skeeter non ha scritto neanche mezza
parola. A proposito, anche quest’anno devi ringraziare Edvige per il tuo regalo.
È comparsa qui mezz’ora fa e ora è in cucina con i miei genitori. A loro è
piaciuta subito. Spero solo che non si affatichi troppo. Trasporta già la
lettera di Ron!
Ci vediamo dopodomani Harry!
Tua
Hermione
Harry prese il pacchetto di Hermione che sembrava molto
leggero e lo scartò. Conteneva una penna d’oca verde smeraldo con attaccato un
biglietto azzurro.
Sopra c’era scritto:
Questa è una penna d’Augurey incantata. Se la appoggi su un
libro e le ordini cosa cercare, comincerà a scorrere le pagine fino a che non
troverà un capitolo su quello che cerchi. Così fare il tema per Rüf ti sarà
facile anche senza copiare.Stai attento a non perderla perché è molto rara.
Tua
Hermione
Harry si ripeté nella mente che doveva ringraziare
assolutamente Hermione.
Poi mise la piuma accanto al regalo di Ron e prese la lettera
successiva. Capì subito che era una lettera di Sirius perché l’indirizzo era
stato scritto in un modo molto stilizzato probabilmente per non far riconoscere
la calligrafia.
Improvvisamente gli tornò in mente che poco tempo prima aveva
visto il suo padrino a scuola e da allora non si era più fatto sentire.
Caro Harry.
Mille auguri per il tuo compleanno. Ti prego di scusarmi se
il regalo non te lo mando ora ma la tua civetta sembrava molto affaticata e non
volevo sovraccaricarla. Credo che a scuola avrai qualche sorpresa anche
quest’anno. Ma ricordati bene che i figli di quelli che erano Mangiamorte
saranno più spavaldi di prima. Mi hai parlato spesso del figlio di Lucius
Malfoy. Dì anche a Hermione di stare attenta. Sai bene che a loro non interessa
che il sangue di un mago. E non ti preoccupare per me, sono in un posto sicuro.
A presto Harry
Sirius
Harry tremò di rabbia al ricordo di Draco Malfoy, l’essere
più spregevole che pensava di conoscere.
Non gli sembrava comunque possibile che Malfoy si azzardasse
a fare del male a Hermione, a meno che non fosse così idiota da farlo sotto gli
occhi di Silente. Harry raccolse le lettere e si sdraiò nel suo letto. Cominciò
a pensare all’invito dei Weasley. Non vedeva l’ora di liberarsi dai Dursley per
un anno ma sapeva che quei tre giorni sarebbero stati lunghissimi per lui.
Stava per riaddormentarsi quando notò che sul davanzale della
sua finestra ancora aperta, spiccava alla luce della luna un’altra busta che
prima non aveva notato. Curioso si alzò e la prese cercando di capire da dove
poteva arrivare quella busta così piccola e senza indirizzo.
Quando l’aprì rimase a bocca aperta perché riconobbe la
scrittura di Hagrid.
Caro Harry (diceva la lettera).
Come ti butta? Per i primi mesi di quest’anno scolastico non
sarò a Hogwarts. Non mi chiedere perché, il motivo non te lo posso dire. Sono
affari della scuola. Non fatti mettere sotto da quel Malfoy mentre sono via.
Dopo quello che è successo l’anno scorso dovete tutti dimostrare che non conta
avere il sangue perfetto. Fatti valere, Harry! Ci si vede a Hogwarts.
Hagrid
Harry si sentì improvvisamente triste quando lesse non
avrebbe visto Hagrid per altro tempo. Ma si vede che era troppo stanco per
chiedersi quali erano gli “affari di Hogwarts” perché si addormentò, con la
lettera ancora in mano e il cuore un po’ più leggero di com’era il giorno prima.
Ecco qui... sono nelle vostre mani. Aspetto recensioni ^^!!!