Nick: Malika
Titolo: Il caso dei capelli rossi
Pacchetto: Me Gusta
Elementi Bonus: Prompt( (capelli) +
titolo
Trama o Punizione? Trama
Personaggi: //
Rating: Verde
Genere: Comico, Commedia
Avvertimenti: Missing Moment, OneShot
Introduzione: Mini OneShot sulla
coppia
James/Lily: perché James si deve fare certe domande? Ma
soprattutto, perché
deve esprimerle ad alta voce?
Dalla
storia: Potter sospirò, rimanendo
immobile per qualche tempo a fissare la donna: “Ok,
d’accordo, forse o
sbagliato. No, ho sbagliato, niente forse… È che
mi sembra così strano che, di
tutta la sua famiglia, lei sia la sola ad avere i capelli rossi. Non
che mi
lamenti, certo, è una donna stupenda, la mia
donna!” pensò lui, sproloquiando
nella sua testa. “E adesso, però, cosa faccio
perché mi perdoni? Non voglio che
sia arrabbiata con me, è terribile quando si infuria! Non
dovevo dirle che per
me si tinge i capelli…”
NdA: A me la trama! A James la
punizione! ^^
«James…»
mormorò un’assonnata Lily, alzando la testa dal
petto del marito.
«Sì?»
«Cosa stai
facendo? Non dovremmo dormire?» gli chiese la donna, con la
voce impastata per
il sonno.
«Stavo
controllando una cosa» rispose il marito, continuando
imperterrito quello che
stava facendo.
«Sulla mia
testa?» sussurrò la rossa, ormai prossima a
riaddormentarsi.
«Sì. Vedi, è
da un po’ che ci penso: i membri della tua famiglia sono
tutti biondi o castano
chiaro e tu sei rossa, quindi volevo trovare una spiegazione logica. I
casi
sono due: o sei stata adottata, oppure ti tingi da quando avevi undici
anni;
per me ti tingi» affermò James. «Stavo
controllando la ricrescita».
«Ah, ah»
mormorò la donna, ascoltando solo con un orecchio; poi,
qualche secondo dopo,
le parole dell’uomo furono recepite e elaborate dalla sua
mente e la giovane
scattò a sedere premendo le mani sul petto del marito.
«Cosa stai insinuando,
James Potter?» ringhiò furiosa, fulminando il moro
con gli occhi.
L’interpellato
deglutì, cercando di non fissare lo sguardo in quello nero
per la rabbia della
moglie; «Nulla, tesoro… solo che…
ecco…» mormorò, fissando la parete.
Ma ignorarla
non aiutò, anzi, se possibile peggiorò le cose.
«James
Charles Potter!» urlò la donna, con buona
probabilità svegliando il vicinato. «
Io non mi tingo i capelli, sono stata chiara? Sono naturali,
completamente
naturali, dalle radici alle punte!» esclamò,
togliendo le mani dal petto
dell’uomo e appoggiando la schiena contro la tastiera del
letto.
James si
alzò a sedere sul letto e la guardò negli occhi
verdi: «Lily, amore…»
«Non… non ti
azzardare a chiamarmi così!» ringhiò la
donna, ancora furente.
Potter
sospirò, rimanendo immobile per qualche tempo a fissare la
donna: “Ok,
d’accordo, forse o sbagliato. No, ho sbagliato, niente
forse… È che mi sembra
così strano che, di tutta la sua famiglia, lei sia la sola
ad avere i capelli
rossi. Non che mi lamenti, certo, è una donna stupenda, la
mia donna!” pensò
lui, sproloquiando nella sua testa. “E adesso,
però, cosa faccio perché mi
perdoni? Non voglio che sia arrabbiata con me, è terribile
quando si infuria!
Non dovevo dirle che per me si tinge i capelli…”
«Beh? Che
hai da fissare, cretino?» disse Lily, riscuotendolo dai suoi
pensieri.
James
sussultò lievemente, poi scosse la testa:
«Pensavo…»
«Sì, a che
colore uso per far diventare i miei capelli rosso scuro,
vero?» domandò, acida.
Il marito
sbuffò: «Senti, che colpa ne ho io se in tutta la
tua famiglia l’unica ad avere
i capelli rossi sei tu, scusa?» le chiese. «Tu hai
qualche teoria migliore
della mia? Aspetta» la bloccò vedendo che stava
per parlare: «Non mi dirai che
sei stata per davvero adottata?»
Il suono di
uno schiaffo risuonò nell’aria e qualche istante
dopo James si teneva la
guancia sinistra con la mano: «Mi hai fatto male!»
la sgridò.
«E tu non
essere così deficiente! Ma perché ti ho sposato?
Doveva esserci qualche droga
nella colazione, quella mattina!» esclamò la
donna, arrabbiatissima. «Non sono
stata adottata e, cosa più importante, non mi tingo i
capelli!»
«Ma tu…»
«Taci!»
ringhiò la donna, poi prese un profondo respiro per
rilassarsi un po’ e continuò:
«Nella mia famiglia, è vero, sono
l’unica rossa; ma non era così fino a qualche
anno fa! La mia bisnonna paterna, morta che io ancora non ero nata, e
la mia
nonna paterna avevano entrambe i capelli rossi come i miei»
gli raccontò,
alzandosi e andando a frugare nell’armadio, da cui riemerse
qualche minuto dopo
con in mano una coperta e un album fotografico.
Si risedette
di fronte al marito e, poggiata la coperta al suo fianco, gli porse
l’album già
aperto; James potè notare, in effetti, una donna piuttosto
anziana, di circa
settant’anni, che era piuttosto in carne e aveva corti
capelli bianchi e occhi
marroni. «Ecco questa è la mia nonna; le volevo
molto bene, stavo con lei
almeno tre settimane tutte le estati» disse Lily, sorridendo
triste: «È morta
durante il sesto anno; ecco, qui c’è una sua foto
quand’era giovane».
La seconda
foto ritraeva la stessa donna, riconoscibile dai tratti del viso e
dagli occhi,
piuttosto giovane e con i capelli rossi come quelli della nipote.
«Oh, ehm…
ma…»
«Cosa c’è
ancora, marito mio?» chiese Lily, estremamente stufa e ormai
al limite di
sopportazione.
«Ecco,
questo non spiega perché tuo padre non ha i capelli come i
tuoi…» mormorò
l’uomo, cercando di farsi piccolo piccolo per paura di
incorrere in un nuovo
schiaffo; in quei giorni, poi, ne prendeva abbastanza: la giovane donna
era
incredibilmente suscettibile e incline agli sbalzi d’umore a
causa della
gravidanza.
Lily alzò un
sopracciglio guardandolo rannicchiarsi; “E meno male che
dovrei essere io
quella incline ai cambi d’umore!” pensò,
poi disse, sbuffando sonoramente: «E’
una questione di genetica, James!»
«Ah, ho
capito, generica… ma scusa, in che senso generica?»
«Genetica,
James, non generica! DNA, hai presente? Sia mio padre che mia madre
dovevano
avere il gene per i capelli rossi recessivo e quindi, quando i due RNA
si sono
uniti nell’ovulo…» Lily si interruppe,
osservando la faccia del marito, sempre
più confuso. «Ah, ma che te lo spiego a
fare?» si chiese, alzandosi in piedi e
posizionandosi davanti all’uomo dall’altra parte
del letto, sorridendogli poi
con una strana luce negli occhi verdi.
James la
seguì nei suoi movimenti poi si girò in modo da
poterla guardare bene in
faccia, ma era estremamente confuso: “Che cosa
vorrà fare, adesso?” si chiese.
La sua risposta arrivò un attimo dopo.
«Lily,
perché mi stai facendo alzare? Lily, perché mi
spingi verso la porta? Lily, io
non voglio coperta e cuscino! Lily…»
«Buonanotte,
James!» e chiuse la porta.
Ulteriori NdA
Un
ringraziamento ulteriore alle giudici che hanno organizzato questo
contest e all'altra partecipante che ha risposto.
Mi è piaciuto molto scrivere questa storia, spero che sia
piaciuta anche a voi!
|