Non e' ancora finita, stronzette - A

di Troian
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- PRIMO CAPITOLO -

Arrivai a Rosewood con un'oretta di anticipo, non avevo trovato lo snervante traffico americano che, probabilmente, mi avrebbe rovinato l'umore,
Fermai il camioncino bianco dei traslochi davanti alla mia nuova villetta.
Sembrava piu' accogliente dell'ultima volta che la vidi, mentre quella affianco era bruciata. O almeno la stavano ricostruendo, ma la maggior parte era ancora sporca di nero.
Le piante intorno erano armoniche. Il terreno marroncino con il verde vivo delle foglie e il colore incantevole dei diversi tipi di fiore, davano un tocco piu' allegro ad entrambe le strutture.
Spensi il motore e scesi, notai quattro ragazze che mi guardavano dal portico di una casa.
"Era normale che guardassero la nuova arrivata. Non innervosirti Heather.  E' sempre così!"

Potrei definirmi una nomade.
Non mi ero mai fermata in un posto per molto tempo, mi piaceva girare per il Mondo e i suoi segreti.
Ma dopotutto non viaggiavo mai leggera. Anzi, avevo sempre piu' cose da caricare in casa o sul camioncino.
Chiusi la portiera e le guardai a mia volta, sorridendo; ma a quanto pare loro non ricambiarono.
Non era una novita', ci dovevano sempre essere delle lotte tra vicini, ma spesso era meglio arrendersi al primo attacco prima che diventi una vera e propria guerra.
Abbassai lo sguardo.

La casa non era ancora mia, dovevo aspettare il mio vicino di casa nonchè proprietario della casa. Jason DiLaurentis.
Stetti dieci minuti affianco alla vettura e molto spesso avevo voglia di dare uno sguardo a quelle ragazzine.
Ogni volta che alzavo lo sguardo, incrociavo sempre il loro. Una ad una. Sembrava come se mi volessero gia' morta. Mi fissavano. Sembravano piu' interessate a me, che alle numerose riviste che giacevano sul prato.
Pero' era strano. Non erano solo interessate, era come se fossero impaurite.

Decisi di avvicinarmi. Essere guardata mi dava un'enorme fastidio.
Cominciai ad avanzare verso la staccionata della casa presi respiro e continuai a straziare le mie dita e il mio polso con le chiavi la chiave tagliente della vettura.

- Ciao - mi fermai alla cancellata in legno e feci un grande sorriso, probabilmente falso. Ero nervosa, non facevo molte amicizie. -Sono Heather, abito nella villetta affianco a  quella di Jason DiLaurentis. Vi ho viste e "BOOM" - sussultarono a quell'onomatopea, forse avevo sbagliato a fare quel verso.. - mi siete sembrate subito simpatiche ... - continuai a sorridere mentre loro tacevano immobili.
La brunetta con le fossette pose fino a quella terribile tortura. Si alzo' sorridendo, e le cose che mi attirarono di piu' furono le sue fossette, sempre piu' evidenti.
Sembrava dolce.
- Ciao, io sono Emily. Vieni, entra pure.. Heather dico bene? - Aprì il cancelletto facendomi segno di entrare.
Annui' guardandola.
Dopo di lei, una alla volta si presentarono, c'era una ragazzina bassina, ma sembrava la piu' tenace. - Io sono Aria -, aprì quei suoi grandi occhi azzurri che mi ipnotizzarono.

- Tutto okay? - stacco' corto con tono e sguardo superiore.
- Si si, scusatemi. e.. che ha degli occhi davvero belli! - pensai che quello sarebbe stato il momento perfetto per l'arrivo di Jason. Ma no, non venne. Non mi salvo'.
Tutte risero, - Oh bhe sì. E' vero! Comunque, Hanna, piacere. - le strinsi la mano.
- Spencer. Ma - si fermo', probabilmente per formulare la frase, - E' la prima volta che vieni a Rosewood? Mi sembra di averti gia' vista.-
- Oh no.Niente affatto. -




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