Endless Summer

di dolcissima77
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Seduta sulla sua valigia blu, Carlotta aspettava con ansia l’arrivo della sua amica Emma,la solita ritardataria,
l’amica che ormai conosceva fin troppo bene per non capire che un ritardo di mezz’ora per lei era come arrivare in anticipo.
Sin dalla nascita lo ero stata, quando aveva fatto aspettare la mamma e tutta la sua famiglia circa 15 giorni,
prima di entrare in scena con la nonchalance di chi già da neonata era destinata a diventare una vamp in tutto e per tutto.
Stavolta, però, doveva sbrigarsi perché la più-che-50enne accompagnatrice, all’anagrafe Marisa Faroni, bionda slavata, occhiali da professoressa e
silhouette che avrebbe tradito sulla sua reale età, stava facendo l’appello e alla vista di un assente, non sembrava molto contenta,
anzi sbatteva le mani per richiamare all’ordine gli altri ragazzi e i loro parenti e si agitava facilmente.
Aveva provato più volte a chiamarla ma il telefono dava la segreteria mentre quello della madre, Sabrina, era perennemente occupato tanto che Carlotta e
la madre cominciarono a preoccuparsi.
Sabrina non era il tipo ritardatario anzi cercava sempre di arrivare in largo anticipo e si poteva dire che la puntualità era uno dei suoi pregi. S tavolta era stata sfortunatamente influenzata dalla figlia.
Finalmente Carlotta si accorse della presenza di Emma che, borsa di Louis Vuitton in spalla e passo da prima donna,
le andava incontro quasi correndo, cercando di mascherare il totale imbarazzo che proveniva sia dal fatto di essere l’unica in ritardo
sia dalle occhiate truci che i ragazzi, che sarebbero partiti con lei, le mandavano.
Le due amiche si abbracciarono velocemente ma Carlotta ebbe il tempo di rimproverarla di aver fatto una cosa perfettamente evitabile.
La situazione era un po’ tesa tanto che il silenzio regnava sovrano sebbene i brusii della gente all’interno dell’aeroporto erano continui.
Marisa, attestata la presenza di tutti i ragazzi, si diresse verso il check-in e poi molto velocemente lasciò che i suoi “alunni” mandassero l’ultimo saluto ai loro genitori prima di imbarcarsi per Londra.
Si, perché quello che le due amiche stavano per fare, era il loro primo viaggio al college, in un paese non molto lontano da quella città,
che da sempre rappresentava un sogno, che ora più che mai stava per essere esaudito.
La cosa che, senza dubbio, le due amiche notarono subito fu il ragazzetto alto e biondo che spesso ammiccava dalla loro parte, e che entrambe giudicarono fattibile.
Sarebbero state due settimane all’insegna del divertimento, sebbene nella prima parte della giornata bisognava dedicarsi allo studio e
le due amiche si ripromisero di vivere tutto con la maggiore spensieratezza possibile e di non tornare a Roma con i rimorsi che le divoravano i gomiti.






#ecciao ragazze!
Non sono nuova qui anzi, ma ho sempre indugiato nel pubblicare qualcosa di mio perché mi ritengo una frana nello scrivere
e ho continuato sempre a leggere storie su storie fin che non mi è uscita questa storiella dalla mia testolinaa e
vi prego fatemi sapere come è, ho bisogno dei vostri suggerimenti e delle vostre critiche.
È solo un piccolo prologo e spero vi piacciaaa…
Bacionii! Smaaaackkkk :*
Benee :3




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