Anniversary
You need
coolin’, baby, I’m not foolin’,
I’m gonna send you back to schoolin’,
Way down inside honey, you need it,
I’m gonna give you my love
Wanna whole lotta love?
Sotto il portico di una graziosa villetta un giovane uomo, cercando di
fare meno rumore possibile, stava frugando febbrilmente in ogni tasca
esistente dei suoi jeans, della giacca e della camicia, innervosendosi
sempre più ogni volta che ritirava la mano vuota.
-Stupide
chiavi… Si può sapere dove sono andate a finire?-
sibilò.
Continuò a cercarle finché,
all’improvviso, si ricordò di non averle portate
dietro e di averle invece lasciate nel vaso vicino alla porta.
Non senza lasciarsi sfuggire un’imprecazione le
recuperò e, aiutato dalla luce della luna, le
infilò nella toppa e girò.
La casa era avvolta nell’oscurità, ma
l’uomo non volle accendere la luce. Non voleva certo
svegliare lei,
visto che dormiva nella stanza accanto.
Si chiuse la porta alle spalle e ripose un pacchetto che si portava
dietro sul divano.
Mosse pochi passi verso la camera da letto, cercando di non inciampare,
ma all’improvviso la luce del lampadario sopra di lui lo
investì. Dopo un attimo di smarrimento la scorse, in
vestaglia da notte e ciabatte, appoggiata allo stipite della porta
della cucina, con le braccia conserte. Lo stava scrutando con gli occhi
grigi letteralmente fiammeggianti.
Lui sapeva cosa voleva dire quello sguardo: sfuriata imminente.
Dopo aver deglutito a vuoto, il giovane riuscì a parlare:
-Ehm… Ciao,
amore… Cosa ci fai ancora alzata?
Gli occhi della donna sembrarono mandare scintille.
-Amore? Non chiamarmi
amore! Torno a casa all’ora di cena e non ti trovo, ti chiamo
al cellulare ma non rispondi! Si può sapere dove sei stato
fino a quest’ora, Alejandro?
-Ma Heather…
In fondo è solo mezzanotte e mezzo…
Heather lasciò la sua posizione per avvicinarsi ad
Alejandro, puntandogli il dito indice contro.
-Non ha importanza! Hai
trentacinque anni, dovresti aver imparato cos’è la
responsabilità, Al!
Alejandro, nell’udire quel soprannome, sentì un
brivido attraversargli la schiena. Ma la sua reazione si
fermò lì: dopo anni di matrimonio con lei, aveva
imparato a controllarsi per forza di cose. Gli dette più
noia quell’accenno alla sua età, sulla quale era
molto suscettibile.
-Compirò
trentacinque anni solo tra tre mesi- borbottò,
puntando lo sguardo in basso.
-Sei davvero
impossibile!- sbraitò l’asiatica -Vuoi dirmi o no cosa cazzo hai
fatto tutta la sera fuori casa?
Inspiegabilmente, un sorrisetto si dipinse sul volto di Alejandro.
-Sono andato a
festeggiare con gli amici al bar.
Lo sguardo di Heather si fece guardingo.
-A festeggiare cosa,
esattamente?
-Sai che giorno
è oggi, vero?
-Il… Il nove
Giugno.- Rispose la donna, confusa.
-No, mia cara- disse
soddisfatto Alejandro. -La
mezzanotte è passata da un po’. E’
esattamente il dieci Giugno!
L’uomo si diresse verso il divano, prese il pacchetto che vi
aveva posto dopo essere rientrato in casa e si riavvicinò ad
Heather porgendoglielo.
-Buon anniversario,
Chica!
Heather, con gli occhi lucidi dalla commozione, scartò il
regalo, rivelando un sottile braccialetto d’argento.
-Oh,
Alejandro…- gettò le braccia attorno
al collo del marito, emozionata
-Scusami, davvero… Non avrei dovuto farti quella
scenata…
Alejandro si scostò leggermente dalla moglie, per poterla
guardare negli occhi.
-Si può
sempre rimediare!- sorrise, ammiccante.
Heather, ridacchiando, appoggiò le labbra su quelle di lui,
che non se lo fece ripetere due volte.
Nell’impeto di quel bacio passionale i due ricaddero sul
divano, l’uno sopra l’altra, senza dividere i loro
corpi per nessuna ragione al mondo.
D’altronde, quale modo migliore per festeggiare?
-Credo proprio che sia
ora di andare, Geoff!- esclamò un uomo dai
capelli corvini, alzandosi dalla sua postazione, proprio sotto la
finestra del salotto di Alejandro ed Heather.
-Lo credo anche io,
Duncan!- rispose il biondo, imitando l’amico.
I due si allontanarono insieme lungo il vialetto d’ingresso.
-Mi domando cosa avrebbe
fatto Al se non gli avessimo rammentato che oggi era il loro
anniversario di matrimonio!- ridacchiò Geoff,
ricordandosi di quella sera, quando lui e Duncan avevano incontrato
l’amico che, sentendosi augurare buon anniversario, era corso
a gambe levate in gioielleria con un‘espressione di orrore
sul volto. La birra che aveva poi offerto a tutti e due era stata
praticamente d’obbligo.
-A proposito-
il viso di Duncan s’illuminò -Mi devi cinque dollari. Te
l’avevo detto che Heather avrebbe ceduto!
Geoff, sbuffando, prese i soldi dalla tasca posteriore dei pantaloni e
li porse all’amico.
-Dovrei smetterla di
fare scommesse con te- si lamentò.
-Sì-
concordò Duncan, prendendo i soldi -dovresti.
Angolo autrice:
Salve! Dopo non so quanto tempo, sono riuscita a tornare a pubblicare
qualcosa :)
La canzone citata all'inizio è Whole lotta love,
capolavoro dei Led
Zeppelin :D
Le recensioni sono ovviamente più che gradite :3
Shoreline
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