Il canto dei morti.

di Dave1994
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Sussurri di vite passate.

Ne è così impregnata l'aria, attorno a me. Non ho mai chiesto nulla di tutto ciò, ma non posso farci nulla: talvolta, ci vengono dati in dono occasioni che non possiamo rifiutare.

Li vedo, li sento.

Come sono tristi. Ci insegnano a non temere la morte, a credere in un porto sicuro al di là della luce: ma non c'è che rimpianto nella loro flebile voce. Non c'è la speranza, la certezza di un domani.

Solo la gelida consapevolezza del presente.

Vorrei parlare loro, sapete. Consolarli, dire che va tutto bene, che questa non è la fine.

Ma cosa potrei saperne io più di loro?

A volte li sento cantare.

Intonano canzoni tristi, che parlano di occasioni perse e molti, molti rimpianti.

C'è davvero questo, dopo la morte?

Un'esistenza ovattata e priva di volontà, come un lembo di stoffa mosso dal vento?

No, non ci credo. Non voglio crederci.

Stanotte canterò con loro, intonando la mia canzone.

Una melodia fatta di felicità, gioie e dolori: una sinfonia che non si cura né di ieri, né dell'oggi.

Canterò con loro del domani e di tutte le speranze che il futuro ci riserva, misterioso.





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