And all I want is to rock your soul

di dumbledore_
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Infondo.. beh, infondo io ci credevo. Sì, nei suoi occhi percepivo qualcosa di sincero, di dolce. Sicurezza. Dannata sicurezza. Se non fosse stato per quel senso di stabilità ora non starei quì, con la testa sprofondata nel cuscino, a versare disgustose lacrime salate. Se non fosse stato per quel senso di stabilità ieri sera non avrei provato nulla se non tenerezza verso quella coppietta che stava appena facendo pace. Invece no. Odiavo quella situazione. Odiavo il fatto che Lei era tornata e Lui se ne stava proprio sulle sue gambe ad accarezzarle il viso. Cristo, avrei dovuto esserci io, sotto quelle carezze. E in effetti, fino a qualche giorno prima, c'ero. Quello che non capisco è... perché? Perché avevo questa convinzione di essere l'unica per lui? Perché avevo questa convinzione che si fosse dimenticato della sua ex ragazza e fosse andato avanti, con me? Perché sono una cogliona, ecco perché.

Quella mattina ero elettrizzata. Avevo capito, finalmente. Io l'amavo! L'amavo con tutta me stessa e gliel'avrei detto la sera stessa, proprio sullo scivolo, dove i nostri sguardi s'incontrarono davvero per la prima volta.
Lì, dove lo vidi sotto una luce diversa.
Lì, dove non desideravo altro che il calore delle sue mani sulla mia pelle gelida.
Lì, dove tutto quello che mi faceva sentir bene era la sua presenza, affianco alla mia.
Gli avrei detto "Ti amo" così, all'improvviso. Per lasciarlo senza fiato. E poi le nostre labbra si sarebbero toccate, questa volta sul serio. Non solo sfiorate come le altre volte.
Oh si, e poi ce ne saremmo fregati di tutto e di tutti e avremmo continuato a baciarci.
Il tempo si sarebbe fermato in quell'attimo perfetto, le nostre dita incrociate.
Calore.
E invece... beh, arrivata al parchetto lui non c'era.
Al suo posto, però, una ragazza alta poco più di me. Capelli lunghi, neri. Occhi verdi. Bellissima.
- Cristo, no!- bisbigliò Beatrice, che era proprio al mio fianco.
- Che succede?- mi allarmai io.
- Quella è.. quella è Chiara!- il cuore smise di battere per qualche istante. Chiara.
- V-vuoi dire.. q-quella.. Chiara?!- chiesi io pregando qualsiasi dio di ricevere un "no" secco come risposta.
- Quella Chiara. E' già tornata?- pareva che parlasse da sola. Io ero rimasta impietrita a fissarla.
Per quale cristo di ragione la ragazza (anzi, l'EX ragazza) di Marco era tornata? Perché proprio stasera?
Ci avvicinammo lentamente alla panchina dov'era seduta e, col sorriso più finto che ci poteva uscire, la salutammo.
Lei alzò lo sguardo e cambiò il saluto, sorridendo. Per davvero.
- Avete visto Marco?- chiese. Io e Beatrice ci guardammo negli occhi.
- N-no. In realtà lo cercavamo anche noi.. ehm.. già tornata?!- azzardò Beatrice.
- Oh si! Mio padre per fortuna si era stufato di quello stupido paese. Non ne potevamo più, così siamo tornati tutti a casa in anticipo.. oh dio, devo assolutamente parlare con Marco.- prese il telefono e se lo mise all'orecchio.
- Ehi! Dove cavolo sei? Ti sto aspettando da mezz'ora!- non udimmo la risposta dietro la cornetta, ma a quanto pare sarebbe arrivato a momenti perché Chiara iniziò ad agitarsi.
Mi batteva forte il cuore. Avevo paura, sì, ma ero anche sicura che non avrebbero fatto pace.
No, assolutamente no. Lui se ne sarebbe fregato e sarebbe venuto sullo scivolo, per stare con me.
Come potevo immaginare che invece si sarebbe precipitato tra le braccia di Chiara?
Avevano litigato, lui aveva specificamente detto che si era stancato del suo essere così infantile.
Già.. peccato che quello che avevo sperato, immaginato, non accadde affatto. Tutto il contrario.
Quella sera stessa fecero pace. Quella sera stessa recuperarono i rapporti.
Ero distrutta.
Volevo piangere, ma non potevo mostrarmi così debole.
Cacciai gli artigli e gli dissi quanto mi faceva schifo.
Che mi aveva illusa.
- Cosa avresti al mio posto? Non la vedevo da giorni e domani parte.-
- Non me ne frega niente se domani parte, se non l'hai vista per giorni, okay?-
- Ma mi spieghi perché sei arrabbiata?- non credevo alle sue parole. Così rimasi a fissarmi i piedi.
- Parla- insistette. - Lo so che sei gelosa, ma non capisco..-
- Niente Marco. Niente. E' colpa mia. Mi son fatta troppe pippe mentali, evidentemente.- così dicendo girai i tacchi e me ne andai, ascoltando in lacrime Marco che mi pregava di tornare indietro. A fare cosa, poi? Girai l'angolo.
Vai a fanculo. Avrei dovuto gridargli.. ma in fin dei conti, io l'amavo.


A ME GLI OCCHI!
Okay, scusate per questo capitolo orripilante. Il fatto è che tutto quello che ho scritto è successo per davvero.
Questo è più che altro un mio sfogo.
Marco esiste, ma si chiama Giovanni.
Il resto dei nomi son uguali.
Mentre io.. beh, io son la cogliona innamorata di uno stronzo. E mi chiamo Sara.
Spero davvero tanto che qualcuno segui la mia "storiabiografia" :3
PS. a tre recensioni vado avanti col capitolo. Oh, e ci tengo a ricordare che molto probabilmente nei capitoli a seguire non sarà più tutto basato su fatti realmente accaduti. Ma non ne son convinta.. devo ancora decidere (: in ogni caso vi terrò informati alla fine dei capitoli. Grazie a tutti.




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